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domenica 22 dicembre 2024 | ore 07:18

L'Anfiteatro 'verde' di Milano

Milano - Il progetto dell'Anfiteatro romano 'verde' (dal sito della Soprintendenza)

Forse non tutti lo sanno... ma anche Milano aveva il suo 'Colosseo': un grande anfiteatro romano da ben 35.000 posti, andanto poi distrutto nel quinto secolo. Ora, l'idea proposta dalla Soprintendenza di farlo 'rivere' grazie agli alberi.
Un anfiteatro verde, con bossi, ligustri, alloro, mirto e cipressi a ridisegnare naturalmente il profilo del vero Anfiteatro romano di via De Amicis, costruito nella prima metà del primo secolo dopo Cristo e smembrato negli anni, tanto che adesso se ne conservano solo poche tracce, comprese nel parco archeologico dell'Anfiteatro. Da una semplice intuizione ad un progetto concreto, soprattutto ora che il Comune ha deciso di concedere l'area in comodato alla Soprintendenza archeologica delle belle arti e del paesaggio. Il progetto, nel concreto, si chiama il progetto 'Amphiteatrum viridans' e prevede un giardino ellittico di circa 22.400 metri quadri che ricalca la pianta dell'antica costruzione romana, grande quasi quanto il Colosseo, lungo 155 metri e largo 125, capace di ospitare 35mila persone, prima della totale distruzione nel quinto secolo a causa delle invasioni barbariche.
L'area tra via De Amicis, via Conca del Naviglio e via Arena viene concessa gratuitamente, a patto - ovvio - che si realizzi il progetto: al termine dei cinque anni previsti, verrà poi restituita al Comune, che ci avrà "guadagnato" il parco. Perché l'operazione è a costo zero per le casse di Palazzo Marino: la Soprintendenza si è impegnata - prima della firma della delibera - a trovare uno sponsor che pagasse per la realizzazione del giardino, in cambio di uno spazio pubblicitario ben evidente. Per cinque anni, infatti, i finanziatori dei lavori potranno usufruire per la pubblicità di un grande muro laterale (e senza finestre) di un palazzo in via de Amicis 17.
Le piante saranno disposte in modo da evocare la forma dell'arena, quindi richiamando anche la posizione delle gradinate, con gli alberi più alti - come i cipressi - lungo il perimetro. Il parco archeologico non verrà mai chiuso durante tutta la durata dei lavori, che procederanno per lotti.

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