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sabato 28 dicembre 2024 | ore 08:41

Maxi sequestro della Guardia di Finanza

L'operazione in un deposito industriale in periferia
Guardia di Finanza

Un enorme deposito industriale alla periferia del comune di Corbetta. E’ questo il luogo dove i finanzieri della Compagnia di Magenta, hanno rinvenuto oltre 17 milioni di capi d’abbigliamento e accessori, non conformi alla normativa che tutela il “made in italy” e i diritti del consumatore, illegalmente commercializzati, sequestrati nel corso dell’operazione. Denunciato a piede libero all’autorita’ giudiziaria milanese un cittadino cinese, responsabile del reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci nonche’ di quelli previsti a tutela del “made in italy” e del codice del consumo che regolano la commercializzazione e la distribuzione del marchio sul territorio nazionale. L’operazione e’ stata frutto di un accurato servizio di osservazione eseguito dai militari della compagnia di magenta i quali avevano individuato un andirivieni di gente ed uno strano movimento di merci nei pressi di un magazzino nel comune corbetta (mi), gestito da un cittadino cinese, ove venivano stoccati prodotti irregolari per essere poi immessi in commercio per la minuta vendita. Sono quindi scattate le perquisizioni, conclusesi con il sequestro di oltre 17 milioni di capi d’abbigliamento illegali destinati ad invadere il mercato milanese per essere venduti ad ignari acquirenti. L’ulteriore attivita’ di “intelligence” e’ stata indirizzata a ricostruire i canali di approvvigionamento della merce e si e’ cosi’ giunti alla identificazione di un fornitore del deposito, scoprendo che la stessa merce arrivava in italia non dai porti nazionali bensi’ via terra, tramite ditte estere specializzate negli sdoganamenti e trasporti su strada. sono tuttora in corso ulteriori indagini per ricostruire il reale volume d’affari del negoziante e individuare eventuali fiancheggiatori che hanno reso possibile l’introduzione della merce irregolare che in realta’ e’ tutta “made in china”. Questa volta i capi d’abbigliamento non saranno’ distrutti: dopo la confisca sarnno donati ad enti morali, in primo luogo alla croce rossa italiana, a beneficio di persone bisognose ed in difficolta’.

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