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lunedì 22 luglio 2024 | ore 17:38

Nel ricordo del presidente

Angelo Moratti e la sua magica Inter
Foto internet

5 novembre 1909. Cento anni fa nasceva uno dei presidenti simbolo del nostro calcio. Ma Angelo Moratti non era solamente un presidente. Angelo era il 'Presidente'. Dell'Inter dei sogni, dei nerazzurri capaci di battere tutti e tutto e di conquistare il Mondo. Nato a Somma Lombardo è diventato presidente della storica società di Milano, dal maggio 1955, rilevando, per 100 milioni di lire, la società dal suo predecessore Carlo Masseroni. Alla guida del club nerazzurro è rimasto fino al 1968 quando ha lasciato l'incarico a Fraizzoli. Nel periodo di presidenza è stato l'uomo capace di costruire una squadra che avrebbe dominato in Italia e in tutto il mondo. La sua 'Grande Inter', così come era chiamata da tutti, dopo i primi anni senza grosse soddisfazioni, è, però, con l'arrivo di Helenio Herrera e di un giovane, ma assai competente dirigente, quale Italo Allodi, che è riuscita a sbaragliare ogni avversaria, inziando a vincere senza più fermarsi. Di poche parole con i mezzi di comunicazione, preferiva delegare i rapporti ad un allora giovanissimo avvocato Peppino Prisco (eletto vice presidente della società), è stato capace, con le sue straordinarie qualità e capacità imprenditoriali, di creare un gruppo fantastico, sotto ogni punto di vista. Con la sua guida, infatti, l'Inter ha vinto tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Un presidente unico, grande ed eccezionale che è stato in grado, nella sua vita, di mettersi 'in luce', non solo nel calcio, ma anche nel palcoscenico imprenditoriale italiano e mondiale. Angelo Moratti è morto a Viareggio il 12 agosto 1981. Una curiosità: la passione per i nerazzurri gli è nata molti anni prima del suo ingresso nel club milanese, grazie alla moglie che, nel 1932, lo ha portato a vedere all'Arena, proprio, una partita dei nerazzurri. Da quel giorno è diventato un tifoso, fino a divenirne, poco tempo dopo, socio e, quindi, presidente.

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PARAGONI

PURTROPPO LE GRANDI IMPRESE FATTE DAI PADRI NON SEMPRE RIESCONO BENE AI FIGLI,QUESTO VALE ANCHE PER GLI AGNELLI E LO DICO DA JUVENTINO....INFINE UN CONSIGLIO AGLI EREDI DI BERLUSCONI:STATE LONTANI DAL CALCIO,VOSTRO PADRE è DIFFICILE DA UGUAGLIARE...PURTROPPO O PER FORTUNA ...A SECONDA DEI PUNTI DI VISTA !!!!
FORZA JUVE !!!!

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