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'Veglia Missionaria': partiranno in 9

Generica - Missionario in aiuto dei bisognosi

Sabato 25 ottobre, nove persone della diocesi di Milano verranno inviate dal cardinale Scola nel mondo come missionari. L’Arcivescovo di Milano consegnerà loro il crocifisso, durante la veglia missionaria in Duomo, alle ore 20, una celebrazione liturgica che vedrà raccolti sotto le volte della Cattedrale i missionari e i numerosi gruppi di fedeli che li sostengono con la preghiera, le offerte, le visite e il lavoro nei luoghi dove i missionari operano. La serata sarà animata anche da molti giovani: tutti si daranno appuntamento già nel pomeriggio alla Loggia dei Mercanti dove è organizzato un workshop missionario.

Sette dei nove missionari in partenza sono alla loro prima esperienza. Cinque dei partenti sono religiosi, quattro i laici.

I laici in partenza sono Silvia Moscatelli, educatrice, sarà inviata dalla Diocesi di Milano, in Zambia a Lusitu. Jennifer Pedersoli e Stefano Camossi, entrambi appartamenti all’organizzazione laicale Volontari Italiani Solidarietà Paesi Emergenti (VISPE), destinati in Burundi. Priya Brai, dell’Associazione dei laici del Pontificio Istituto Missioni Estere, che partirà per la Guinea Bissau. Al Pime appartiene padre Fabio Favata che andrà ad Hong Kong. Gli altri religiosi sono la suora delle Serve di Gesù Cristo Daniela Gasparini inviata in Perù; il padre saveriano Gianni Villa che svolgerà il suo incarico in Colombia; padre Luigi Morell dell’ordine dei Padri Bianchi, che sarà impegnato in Sudafrica; la suora delle Missionarie dell’Immacolata, Daniela Migotto, che andrà in Cameroun.

Alla celebrazione in Duomo, insieme ai partenti, ci sarà anche chi “torna”. Come Mons. Emilio Patriarca, il 77enne vescovo emerito di Monze, tornato a casa a Varese solo quest’anno dopo un ventennale servizio nel paese africano.

Tra i missionari “rientrati” ci saranno anche Anna Merla e Emanuela Maistrello, due suore ausiliarie diocesane che hanno dovuto abbandonare le loro parrocchie nella diocesi di Maroua-Mokolò nel Nord del Camerun, dove gli integralisti di Boko Haram hanno adottato i rapimenti come strumento per auto-finanziarsi, sconfinando dalla vicina Nigeria, originario terreno di azione.

«Una decisione sofferta, presa in accordo con il vescovo locale e con i responsabili della Diocesi di Como e di Vicenza da cui provenivano gli altri sacerdoti che affiancavano le nostre due suore, proprio per evitare di prestarci al gioco degli integralisti», spiega don Antonio Novazzi, responsabile della Pastorale missionaria della Diocesi di Milano che si è recato in Camerun per valutare la situazione a marzo poco prima del sequestro dei due sacerdoti vicentini liberati questa estate dopo 57 giorni di prigionia. «E’ la prima volta che abbiamo dovuto richiamare dei missionari – sottolinea don Novazzi -: in oltre 50 anni di impegno della nostra Diocesi in Africa e nel Sud del Mondo ci sono stati altri momenti critici, ma mai prima d’ora ci siamo dovuti confrontare con gruppi tanto radicali da considerare tutti gli stranieri, in particolare gli Occidentali, dei nemici da sconfiggere anche quando vengono per aiutare e portare il messaggio di amore del Vangelo». «Nonostante continuiamo ad essere apprezzati dalla popolazione locale, operare nelle zone controllate da queste sette fanatiche è impossibile, addirittura controproducente perché ci si presta al rischio di diventare merce di scambio: una situazione drammatica le cui prime vittime sono proprio i più poveri», riconosce don Novazzi.

Proprio l’Africa è stata la terra di missione d’elezione della Diocesi di Milano sin dalle origini. Papa Montini, proclamato beato domenica scorsa, nel corso del suo magistero nella Diocesi di Milano, fu il primo cardinale europeo a recarsi in quel continente e nel 1961 inviò in missione il primo sacerdote ambrosiano, don Ernesto Parenti, come fidei donum (letteralmente “dono della fede” ad una Chiesa sorella).

Da allora sono stati 184 i missionari “donati” dalla Diocesi di Milano. Di questi 97 sono ancora attivi (37 sacerdoti, 60 laici), impegnati in 12 paesi (Zambia, Camerun, Burundi, Niger, Brasile, Colombia, Argentina, Messico, Haiti, Albania, Turchia, Kazakhstan) e 20 diocesi del mondo. Il mandato missionario di un presbitero dura circa 12 anni, quello di un laico in media 3. Tuttavia i fiedi donum sono solo una parte dei missionari ambrosiani impegnati nel mondo. Se, infatti, ai fedeli inviati dalla Diocesi si aggiungono anche coloro che sono mandati dai diversi ordini religiosi e associazioni laicali, il numero complessivo sale a 1500.

Il programma della veglia
La veglia sarà preceduta nel pomeriggio da una grande festa alla Loggia dei Mercanti. Dalle ore 14.30 alle 19.30, organizzeranno workshop e stand 30 associazioni impegnate in ambito missionario. Tra queste, il gruppo giovanile di animazione missionaria della Diocesi, MissioGiovani Milano, proporrà un flashmob. Su YouTube hanno già caricato il tutorial per prepararsi http://youtu.be/1OpngiVzwAs.
I giovani che hanno partecipato a campi di lavoro estivi (cantieri della solidarietà) della Caritas Ambrosiana, (gruppo Animondo) proporranno un gioco a quiz sulla fame nel mondo e lanceranno l’azione “La frutta ti insegue”, l’iniziativa di comunicazione unconventional dedicata alla lotta allo spreco alimentare realizzata da Caritas Ambrosiana in vista di Milano Expo 2015.

Durante la veglia missionaria, che comincerà alle ore 20 in Duomo animata da un coro di 200 ragazzi, il cardinale Scola affiderà il mandato con la consegna dei crocifissi ai partenti. Durante la celebrazione, inoltre, proprio per rendere omaggio alla memoria del beato Paolo VI e al suo impegno missionario, saranno trasmessi filmati con immagini d’epoca dei viaggi di Montini.

La Veglia missionaria sarà trasmessa in diretta da Telenova 2 (canale 664 del digitale terrestre) e www.chiesadimilano.it. Radio Mater la trasmetterà in differita alle 23. Lunedì 27 ottobre, alle 18.40, Radio Marconi metterà in onda la registrazione dell’omelia del cardinale Scola.

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