Milano / Malpensa
Paolo VI: sguardo nel futuro
- 22/10/2014 - 09:32
- Bernate Ticino
- Sociale
“Scrutando attentamente i segni dei tempi, cerchiamo di adattare le vie ed i metodi alle accresciute necessità dei nostri giorni ed alle mutate condizioni della società (lettera apostolica “Motu proprio Apostolica sollicitudo”). Grazie nostro caro e amato Papa Paolo VI! Grazie per la tua umile e profetica testimonianza di amore a Cristo e alla sua Chiesa”.
Con queste parole Papa Francesco inizia la sua riflessione nell’omelia della Messa di beatificazione di Papa Paolo VI dopo avere citato diversi brani del diario personale del “Grande timoniere del Concilio”. Dopo la proclamazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, Santi, la piazza San Pietro è tornata a riempirsi di fedeli.
Sono giunti a migliaia per assistere alla messa con cui Papa Francesco ha chiuso il Sinodo dei Vescovi sulla famiglia e ha proclamato la beatificazione di Paolo VI.
La vita del Cardinal Montini, divenuto il successore di Papa San Giovanni XXIII il 21 giugno 1963, è stata segnata dalle sfide drammatiche che il periodo storico della seconda metà del Novecento gli ha proposto: la ricostruzione dopo la Seconda Guerra Mondiale, la guerra fredda, i regimi comunisti, il terrorismo. Paolo VI le ha sapute affrontare con un'ammirabile umiltà lavorando alla base per poter far crescere e maturare la Chiesa nella prospettiva di un futuro pieno di insidie. Inizialmente all'interno della FUCI (Federazione Universitaria Cattolica Italiana), poi nel percorso che lo ha portato al vertice della Curia Romana.
Nell'omelia della Domenica delle Palme del 1968, come ricordato da Papa Francesco, Paolo VI si rivolge ai giovani presenti chiedendo loro se la sua voce si sente, se è lontana, se è incomprensibile. “Non è forse vero che che oggi la gioventù è appassionata di verità, di sincerità, di “autenticità”? Non vi è forse nella sua inquietudine una ribellione alle ipocrisie convenzionali, di cui la società di ieri era spesso pervasa?” E ancora: “la base della Chiesa di oggi sono i giovani”. Così il Beato Paolo VI dà uno slancio verso il futuro.
Diversi gruppi sono arrivati dalla Diocesi di Milano di cui Giovanni Battista Montini fu Arcivescovo prima di diventare Papa, per partecipare alle celebrazioni in suo onore.
Sabato si è tenuta nella Chiesa dei Santi Apostoli la veglia in preparazione alla beatificazione, presieduta dal Cardinale Angelo Scola. In questo giorno cadeva anche la solennità della Dedicazione del Duomo di Milano, di cui il cardinale Montini è stato fedele pastore dal 1955 al 1963 quando venne eletto Papa. Anche il nostro Cardinale rinnova il messaggio dell’ormai Beato Paolo VI: “Tu mi sei necessario”, divenga in ciascuno di noi invocazione di cambiamento, di conversione. Sia moto che parta dal cuore per diventare espressione convinta e convincente per i nostri fratelli”. Nella celebrazione Eucaristica di ringraziamento tenutasi lunedì nella Basilica di San Paolo fuori le mura, l’Arcivescovo di Milano conferma, attraverso le sue parole, la grande importanza e la grande gioia per aver partecipato personalmente a questo evento: “abbiamo vissuto insieme come Chiesa il grande dono della Beatificazione”.
Sofia, Tecla, Marco
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