Milano / Malpensa
'Esab': sul tetto per lavoro
- 10/09/2009 - 11:24
- Attualità
- Mesero
- Territorio
Dallo scorso luglio ci sono 85 operai della ditta meserese ‘Esab’ che vivono con ansia la chiusura del loro stabilimento. “La situazione è sicuramente critica - ci commentava l’RSU Bruno Calcaterra - la nostra è una multinazionale legata ad una finanziaria inglese. Negli ultimi mesi la crisi ha iniziato a colpire pesantemente il settore, meno nelle esportazioni verso Gran Bretagna ed i Paesi del sud del mediterraneo, più marcata verso i Paesi dell’est Europa, per questo abbiamo fatto alcune settimane di cassa integrazione. Ora la società ha comunicato la mobilità per ben 85 dipendenti, con la chiusura dell’attività produttiva e logistica del nostro stabilimento di Mesero”. Ma cosa è successo durante l’estate? Le trattative, dopo una manifestazione degli operai a Roma, sono continuate, ma con risultati non ritenuti soddisfacenti. Da inizio settembre, sei di loro si sono stabiliti sul tetto dello stabilimento (sfidando caldo e freddo; uno di loro è dovuto scendere i giorni scorsi per un doppio attacco cardiaco). Al momento non si vede ancora un vero e proprio spiraglio, ma le parti stanno trattando in municipio a Mesero. Presenti sono riuniti Antonio Del Duca della Fiom Cgil, Walter Montagnoli coordinatore dei Cub, Fernanda Garavaglia dei Cub e Giuseppe Viganò della Cisl, quattro delegati delle Rsu e i due delegati di Esab Italia, Massimo Impavidi e Fulvio Esposito. Una soluzione potrebbe essere l’acquisto dell’azienda da qualche imprenditore o che dall’Inghilterra si venga incontro ai dipendenti. Intanto la protesta prosegue.
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