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Malpensa Nessuna nuvola significante
Mer, 04/12/2024 - 08:50

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mercoledì 04 dicembre 2024 | ore 09:46

Juve campione d’inverno

La Juventus da una prima ipoteca di scudetto, battendo la Roma nell’attesissimo scontro. Tra le due milanesi, rialza la testa il Milan che batte l’Atalanta a domicilio, mentre esce sconfitta l’Inter, battuta in casa della Lazio e ora ferma al sesto posto.
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La 18esima giornata di seria A e prima del 2014 si apre con lo 0 a 0 tra CHIEVO VERONA e CAGLIARI. Gara caratterizzata da un grande tatticismo tra le due squadre, che grazie alla loro organizzazione tattica, annullano ogni tentativo avversario, con il risultato di offrire agli spettatori solo spezzettati fraseggi in mezzo al campo e alcune verticalizzazioni per le punte, senza che però nessun singolo riesca ad accedere la luce nel match. Anche nel secondo tempo il copione non cambia. Nonostante i cambi degli allenatori con l’ingresso di Ibarbo e Cabrera per i sardi e Palsoschi-Sestu per i veronesi, le occasioni da rete non arrivano, con Pinilla che fallisce la più clamorosa, sparando alto su rigore per fallo commesso ai suoi danni da Cesar, per il giusto e soporifero pari finale.
Termina per 1 a 0 la sfida tra FIORENTINA e LIVORNO. Come da pronostico, è la viola a fare la partita, gestendo per larghissimi tratti il possesso palla, senza però riuscire a creare pericoli, con Pizarro particolarmente impreciso. I padroni di casa faticano a trovare l’ultimo passaggio per merito della grande attenzione difensiva livornese, che limita Vargas e Cuadrado sulle ali, oltre a bloccare quasi tutti gli scambi corti tra i giocatori viola sulla trequarti, con l’unica occasione degna di nota che scaturisce da un grande scambio Valero-Rossi con l’italiano che calcia di sinistro mancando per poco la porta. La ripresa vede sempre la Fiorentina all’attacco, cercando di allargare maggiormente il campo, cambiando modulo, con un 4–3-3 super offensivo che esalta l’abilità degli esterni. E’ pericoloso Cuadrado che, dopo una grande azione in dribbling, esplode un potente sinistro su cui Bardi è reattivo nella respinta, e Vargas che, poco dopo, sfiora la rete, deviando di tacco un bel diagonale di Rossi, con Benassi ancora strepitoso nel riflesso. Il Livorno, pur disputando sempre una partita difensiva, si fa vedere di più in avanti, con alcuni buone azioni di contropiede impostate dall’ottimo Benassi. Ottiene anche alcuni calci d’angolo (traversa di Mbaye da corner battuto da Greco), con la Fiorentina che, a furia di attaccare, trova la rete dell’1 a 0 con Rodriguez, che insacca di testa da corner. Gli ultimi minuti vedono un orgoglioso Livorno all’attacco rendersi pericoloso: è tempestivo Savic ad opporsi al tiro ravvicinato di Paulinho, e Neto pronto sul seguente colpo di testa di Benassi, e ancora sullo stesso centrocampista, con una splendida parata su un suo gran destro. La Fiorentina, invece, sfiora in contropiede il raddoppio con un bel destro di Cuadrado, per la sofferta vittoria finale.
Si chiude per 3 a 0 a favore dei bianconeri l’attesissima sfida tra JUVENTUS e ROMA. Gara che rispetta a pieno le aspettative, mostrando sin da subito grandissima intensità e grinta da una parte e dall’altra, unita alla grande qualità delle giocate e dei singoli. La Roma, per nulla intimorita, gioca meglio nei primi minuti, creando la prima occasione, con Totti che serve Ljajic che, sottoporta, vede il suo tentativo deviato in corner da un grande intervento in scivolata di Chiellini. Poi la Juve dimostra ancora una volta di essere la squadra più forte e completa, concretizzando la prima vera occasione creata, con Tevez, bravo a difendere palla e servire Vidal sul suo puntuale taglio, con il cileno freddo nell’insaccare sul primo palo l’1 a 0. La Roma non ci sta e reagisce, mostrando uno splendido calcio, fatto di tocchi rapidi spesso di prima, e grande velocità nel girare palla. Attacca in più occasioni a pieno organico soprattutto sulle fasce, da dove scaturiscono i maggiori pericoli (conclusione di Dodò ben respinta da Buffon e tocco di Pjanic sottoporta, con il portiere altrettanto attento). La Juve riesce poi negli ultimi minuti a riprendere le redini del match, rischiando di far male in contropiede con Pogba che cerca Tevez con una palla di poco lunga, e centralmente grazie al gran lavoro su tutti di Vidal che consente ai bianconeri di gestire il possesso palla e cercare le imbucate centrali (destro di poco fuori di Llorente). La ripresa si apre con una Juve versione killer, con Asamoah che salta l’uomo con un gran numero, causando una pericolosa punizione dal limite, che, battuta da Pirlo, si trasforma nell’assist vincente per Bonucci, che colpevolmente libero da marcature insacca sottoporta il 2 a 0. A questo punto, la Roma tenta il tutto per tutto, inserendo Destro per dare maggior peso in avanti e Torosidis per spingere a sinistra, producendo il massimo sforzo attaccando costantemente nella metà campo avversaria. Però, né Totti né Gervinho o Ljajic trovano l’uno contro uno vincente o l’imbucata geniale per i compagni, con la difesa bianconera che, sospinta da un Chiellini monumentale, regge all’urto giallorosso, chiudendo sul 3 a 0, per rigore e conseguente espulsione di Castan per fallo di mano volontario, con Vucinic freddo nella realizzazione. Gli ospiti chiudono addirittura in 9 per la precedente espulsione di De Rossi per una brutta entrata su Chiellini, per la meritata vittoria bianconera che conferma, nonostante a tratti si sia vista una grande Roma, la superiorità tecnico-fisica sugli avversari.
Si chiude per 2 a 0 a favore del NAPOLI il lunch match contro la SAMPDORIA. Bella gara giocata a viso aperto da entrambe le squadre, con la Samp, che per nulla rinunciataria, si schiera con 4 uomini offensivi fissi in avanti, chiamando al grande lavoro nelle due fasi i mediani Obiang-Palombo, autori entrambi di una buona prova, al pari dei terzini, che supportano bene le punte con puntuali discese e inserimenti. La qualità dei trequartisti è però notevole, e vista la buona giornata di forma in particolare di Mertens, i pericoli non mancano per gli ospiti. Si concretizza un destro a botta sicura di Higuain sventato da Da Costa, un destro di poco alto di Callejon e un sinistro ad incrociare di Higuain sul quale non arriva alla deviazione vincente Mertens, a fronte di una bella girata di Eder su cross di De Silvestri. La ripresa continua in modo speculare, con il Napoli che dispone però di maggior qualità. Un grande Higuain propizia la rete del vantaggio, con un preciso assist per Mertens, che insacca l’1 a 0. La Samp, mai doma, reagisce immediatamente, con un gran sinistro di Gabbiadini che centra la traversa, e un rigore più che dubbio non concesso. Subisce poi il 2 a 0 su punizione ancora con Mertens, con la Samp che prova fino alla fine con orgoglio almeno la rete del 2 a 1, centrando un altro clamoroso legno con il neo entrato Sansone, per la vittoria fiale partenopea.
Torna finalmente alla vittoria il MILAN che si impone sull’ATALANTA per 3 a 0. Buona gara da parte dei rossoneri, che costringono sin da subito gli ospiti nella propria metà campo, giocando costantemente in proiezione offensiva. Il duo Robinho-Kakà inventa per i compagni che si inseriscono alle spalle (ottima la prova del giovane Cristante) nella precisione dei passaggi e sulla puntualità degli inserimenti. Il giovane centrocampista colpisce la traversa su assist di Robinho, con Kakà che chiama al grande intervento Consigli su un bel sinistro ad incrociare. Poi, il portiere è costretto a capitolare su un bel destro piazzato del brasiliano, servito da Emanuelson su splendida ripartenza dell’olandese, propositivo insieme a De Sciglio sulle fasce, a fronte di un’Atalanta attenta dietro ma mai pericolosa sulle ripartenze con Moralez e Bonaventura, creando un solo pericolo, con un gran palo di Raimondi. La ripresa si apre con il forcing dei bergamaschi, che alzano il baricentro e attaccano a testa bassa sfondando spesso sulle fasce, in cui il Milan, complice anche un vistoso calo fisico, rischia in diverse occasioni: un destro di poco fuori di Denis su assist di Moralez, una rete annullata a Benalouane per leggerissimo contatto con Mexes, con Abbiati a sventare la più clamorosa palla gol respingendo di istinto un tocco ravvicinato di Denis su assist ancora di Moralez. E proprio nel momento peggiore l’uomo simbolo del Milan, Kakà, toglie le castagne dal fuoco, siglando il 2 a 0 con un tocco di sinistro sottoporta su assist di Balotelli. Poco dopo, il giovane Cristante suggella la sua grande prestazione con un gran destro a filo d’erba che colpisce il palo e si insacca in rete per il 3 a 0 finale che restituisce un po’ di morale al depresso ambiente rossonero.
Bella affermazione per il GENOA che supera per 2 a 0 il SASSUOLO. Gara mai in discussione quella di Marassi, con i padroni di casa che regolano gli ospiti grazie ad un’ottima prestazione collettiva al servizio del suo bomber Giardino. Non mancano mai i rifornimenti da parte dei compagni, con Konate e soprattutto Antonelli, autori di una grande prova, con le reti di Gilardino su rigore, e di Bertolacci con un bel sinistro al volo a regolare un Sassuolo troppo rinunciatario, con il migliore che risulta essere il portiere Pegolo a limitare un passivo che sarebbe stato più pesante parando anche un rigore a Gilardino.
Si chiude per 3 a 1 la sfida tra PARMA e TORINO. Bella gara al Tardini, con il Toro che parte decisamente meglio, con grande intensità e pericolosità in avanti, trovando subito l’1 a 0 con Immobile, per poi controllare il match e sfiorare la seconda rete ancora con lo stesso attaccante. Il mancato raddoppio cambia completamente le sorti del match, con il Parma che inizia ad accendersi negli uomini chiave, con Cassani prezioso come uomo assist e in spinta, Marchionni bravo ad inserirsi, Biabiany spesso imprendibile sulla fascia e Amauri prezioso finalizzatore schierato a sorpresa al posto di Cassano. E’ prima Marchionni a trovare con un bel destro al volo su assist di Cassano il pari, poi è Lucarelli a inventarsi da calcio d’angolo uno splendido tocco di tacco sotto l’incrocio per il 2 a 1. Amauri chiude il match con un gol da attaccante vero, tenendo a distanza il difensore e incrociando di sinistro il 3 a 1 finale a punire un Toro troppo impreciso.
Importante vittoria per il CATANIA che regola per 2 a 0 il BOLOGNA nello scontro salvezza. Gara di pura cattiveria, ordine e cinismo da parte degli etnei, che, sospinti dal ritorno del figliol prodigo Lodi, autore di una buona prova in regia, regolano un Bologna spento e senza idee, cui pesa oltre modo l’assenza di Diamanti. Buone le prove a centrocampo di Plasil nel far girare la squadra, e in avanti di Barrientos e Bergessio, con il già citato Lodi a mettere lo zampino su entrambe le reti. Prima pennella sulla testa di Bergessio la palla dell’1 a 0, poi segna il 2 a 0 su calcio di rigore, per un Bologna in cui a salvarsi sono solo Natali e Konè, per un cambio di panchina che torna nuovamente in auge.
Grande affermazione in trasferta per il VERONA che si impone su una brutta UDINESE per 3 a 1. Partita solida e precisa in ogni reparto per quella che ormai non è più una sorpresa ma una grande realtà del campionato. Ottima la prova dei difensori Maietta e Moras nel limitare gli avversari, con Romulo e Hallfredsson a distribuire gioco e qualità in mezzo al campo, servendo palle al bacio per il duo Toni-Iturbe che, per velocità, forza fisica e complementarietà, resta un rebus irrisolto per la distratta difesa friulana. E’ subito Toni su assist di Martinho a trovare l’1 a 0 con un bel tocco di destro, replicando a fine primo tempo una deviazione in scivolata ad anticipare Brkic su splendida palla filtrante Romulo. L’Udinese paga i gravi errori difensivi e trova delle buone risposte in qualità e solidità solo a centrocampo, con Pereyra che prova a riaprire il match con uno splendido destro per il 2 a 1. E’ però notte fonda per l’Udinese, che subisce in contropiede il 3 a 1 con Iturbe, non riuscendo poi a riaprire l’incontro nonostante gli ultimi tentativi, con la sconfitta finale scossa ulteriormente dalla dichiarazione di Di Natale, scaturita forse dalla frustrazione, di lasciare il calcio giocato a fine stagione.
La 18esima di serie A si chiude con il posticipo tra LAZIO e INTER per 1 a 0 a favore dei biancocelesti. Gara non bella, ricca di contrasti e poche geometrie in mezzo al campo, con ognuna delle due squadre attente a non scoprirsi. E’ comunque la Lazio nel complesso a farsi preferire con la buona spinta di Lulic e Candreva, che crea alcuni potenziali pericoli, con bei dribbling e precisi cross per la testa di Klose. Di contro, l’Inter vede pochi uomini chiave accendersi, con il solo Guarin propositivo tra le linee, mentre manca la consueta spinta dagli esterni. Sporadiche le occasioni con un pallonetto di poco fuori di Lulic su indecisione di Ranocchia e Jonathan, una punizione di poco alta di Alvarez e un potente destro di Candreva respinto dal portiere. La ripresa è leggermente più movimentata, con l’Inter che trova qualche buona iniziativa in più dei singoli, con un bel cross di Jonathan che impegna Berisha. La partita resta dalle rarissime occasioni, con la Lazio che controlla, affidandosi a un ottimo Candreva, che suggella la sua buona prestazione sfornando uno splendido cross per Klose, che impatta magistralmente il pallone e trova l’1 a 0 che scongiura un pareggio ormai quasi già scritto per le poche emozioni, dando la prima gioia al neo allenatore Reja.
Tirando le somme, la prima giornata dell’anno porta in dote l’importantissimo successo della Juventus sulla Roma che le regala il titolo di campione d’inverno oltre al +8 sui giallorossi. Il Napoli, vittorioso, resta a 10 punti dalla vetta, mentre la Fiorentina è sola al quarto posto, con la coda della classifica che vede più squadre raccolte in pochi punti, per una lotta salvezza che ci si aspetta più aspra che mai.

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