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Malpensa Cielo sereno
Dom, 24/11/2024 - 10:50

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domenica 24 novembre 2024 | ore 11:23

Volano tutte le 'big'

Giornata senza colpi di scena: vincono e convincono tutte le grandi del nostro campionato. Napoli e Juve a valanga su Chievo e Lazio. Molto bene Inter e Roma. Spettacolo per la Fiorentina e primo successo anche per il Milan.
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La seconda di campionato si apre con il NAPOLI che si impone per 4 a 2 a Verona contro il CHIEVO. Grande prova dei partenopei, che mettono in luce tutto il loro potenziale offensivo dalla trequarti in su, con un super Hamsik che, oltre ad ispirare, segna con continuità (4 gol nelle ultime 2 partite) con Insigne e Callejon a creare insidie e pericoli, ed il terminale offensivo Higuain che trova la prima rete in campionato. Volenteroso e caparbio il Chievo Verona, con un grande Paloschi, in fase realizzativa e una buona prova solida del centrocampo, con Hetemaj a coprire e ripartire, anche se la differenza di qualità è troppo evidente, e nulla può il pacchetto arretrato, contro attaccanti di tale livello. Vantaggio del Napoli quasi immediato, grazie ad un’avvolgente e precisa manovra, con la prima importante occasione con Insigne che smista per Hamsik, che esplode un potente e preciso destro per l’1 a 0, anche se gli avversari reagiscono subito, con Paloschi che da solo mette in apprensione la retroguardia partenopea, distratta e fuori posizione,con l’1 a 1 timbrato da Paloschi, che raccoglie un cross di Hetemaj, servito da un preciso passaggio di Rigoni,e insacca l’1 a 1. Il Napoli continua ad essere devastante in avanti, con Higuain che regala il 2 a 1 facile facile a Callejon, per regalare poi il pallone a Paloschi,che centra un clamoroso palo, anche se poco dopo sfrutta un buon pallone lavorato da Sardo, tiene a distanza col fisico il proprio marcatore ed insacca il pari, con un bel destro sul primo palo. Nella ripresa, però, dopo tante occasioni da ambedue le parti, il match si indirizza definitivamente a favore dei partenopei, che chiudono il match, con Hamsik prima, che con un gran esterno destro trova il 3 a 2, e con Higuain poi, che servito da un geniale assist di Insigne, scavalca il portiere e segna il 4 a 2 finale, a fronte del Chievo Verona che non ha più la forza e il tempo per reagire.
Il secondo anticipo vede invece una sontuosa prova di forza della JUVENTUS che si impone per 4 a 1 sulla LAZIO. Padroni di casa notevolmente superiori agli avversari, con la chiave tattica della vittoria rappresentata dalla sofferenza della Lazio nel coprire sui lanci lunghi avversari, con un Bonucci dal piede caldissimo, una superiorità tecnica e soprattutto fisica, del centrocampo, che cuce e ricama per i compagni, oltre a inserirsi e a produrre giocate decisive con i singoli (Pogba come uomo assist e un super Vidal a inserirsi e a finalizzare), e una coppia di attaccanti in grado di creare il gol o la giocata in ogni momento. Vantaggio immediato per i bianconeri, con Pogba che verticalizza per Vidal, che controlla e deposita in rete l’1 a 0, al quale fa seguito la seconda rete, con un lungo e preciso lancio di Bonucci, che pesca ancora il cileno, che controlla e appoggia in rete di sinistro. La Lazio sembra prossima a capitolare per la difficoltà nel creare gioco, le gravissime disattenzioni difensive e la difficoltà di spinta di terzini e uomini di fascia, come Candreva, ben controllati dalla granitica difesa a 3, con il solo Hernanes a rendersi pericoloso con un bel sinistro nei primi minuti, con lo stesso profeta che propizierà l’illusorio 2 a 1 con un suo destro, che, mal deviato da Buffon, viene ribadito in rete da Klose per il 2 a 1. Ma è solo un’illusione: a inizio ripresa, ancora un lancio lungo di Bonucci, sorprende la statuaria retroguardia biancoceleste, con Vucinic che controlla e insacca il 3 a 1 da distanza ravvicinata, con La Lazio che ci prova con orgoglio, per lo più con tiri dalla distanza, anche se poco dopo, si vede uscire dalla partita per l’espulsione di Hernanes (che, già ammonito, tocca la palla in area volontariamente con la mano) con i restanti minuti che vedono una Juve sul velluto, colpire prima la traversa con Tevez, con lo stesso apache argentino che raccoglie da Vidal, su velo di Vucinic, fa secco il proprio marcatore, e insacca il 4 a 1 finale, con uno splendido destro angolato.
Finisce per 3 a 0 la sfida tra ROMA e VERONA. Sono i padroni di casa a fare la partita, alternando diverse soluzioni di gioco, con gli affondi sulle fasce di Maicon e Balzaretti, gli uno contro uno di Gervinho e la possibilità del tiro da fuori e degli inserimenti dei centrocampisti, serviti negli inserimenti dal sempre più regista offensivo Totti. Prima occasione per la Roma, con Gervinho che salta un uomo e conclude da posizione defilata, con Rafael attento nell’intervento, oltre ai pericoli maggiori creati da tiri da fuori, a firma Pjanic e De Rossi, con Rafael vigile in entrambe le occasioni, al pari del tentativo più pericoloso dei giallorossi, con Strootman che, servito da una pregevole imbucata di Totti, calcia troppo debolmente da ottima posizione. Dal canto suo, il Verona, pur subendo le iniziative avversarie, è attentissimo e ordinato in fase difensiva, appoggiandosi su Toni per far salire la squadra, tentando poi di offendere, con le accelerazioni di Jankovic, e soprattutto Martinho, che mette alcuni pericolosi traversoni. La ripresa si apre con il vantaggio della Roma: bella palla ad allargare il gioco di Totti per Maicon, il cui cross teso viene deviato da Cacciatore per l’1 a 0. Il Verona, scosso dal vantaggio giallorosso, fa fatica a reagire, lasciando molti più spazi per l’offensiva di Garcia. Ad approfittare della maggiore libertà è subito Pjanic, che regala ai suoi tifosi uno splendido gol in pallonetto che vale il 2 a 0. Seguono pericolosi ed incalzanti tentativi offensivi dei padroni di casa, che scaturiscono nel 3 a 0 con un potente tiro da fuori di Ljajic che si insacca nell’angolino senza lasciare scampo a Rafael. E’ solo Roma: la squadra si dimostra superiore e ben ordinata, tanto che Gervinho sfiora il gol su bel passaggio di Totti, a fronte di un unico grandissimo tiro avversario firmato Hallfredsson, che colpisce la traversa, per il 3 a 0 finale.
Termina per 3 a 1 la sfida tra MILAN e CAGLIARI. Bella partita al Meazza, con il Milan a fare il match, con un’altra buona prova di De Jong, da diga frangiflutti davanti alla difesa, con Montolivo spostato sulla trequarti a smistare palla per gli attaccanti, con l’arma in più di Robinho che, da seconda punta, si esprime al meglio, saltando l’uomo e cercando lo spazio per il tiro. Pochi minuti e il Milan passa in vantaggio, Montolivo, da destra, mette in mezzo una palla tagliata, Balotelli lascia scorrere per l’accorrente Robinho che insacca l’1 a 0, sfiorando poco dopo un’altra marcatura personale, dribblando il proprio uomo, provando poi il sinistro che si spegne di poco a lato. Il Cagliari è un po’ guardingo, e nonostante lo svantaggio, non effettua un gran pressing, faticando a recuperare la sfera, con Sau e Pinilla, quasi mai serviti, e i terzini troppo bassi, che subiscono spesso alcuni buoni affondi di Abate, e proprio da un cross da destra, arriva il 2 a 0 con 'SuperMario', che colpisce di potenza, Agazzi che respinge con Mexes che ribadisce in rete il 2 a 0. Il Cagliari, dopo aver rischiato il terzo gol, con una potente punizione di Balotelli, fuori di pochissimo, si riaccende improvvisamente, con una grande invenzione di Sau, che indovina il destro a giro del 2 a 1 riaprendo la partita. La ripresa vede nei primi minuti il Cagliari tentare una veemente reazione, con i centrocampisti che si inseriscono con continuità, con Nianggolan,che liberato da una bella azione avviata da Sau, si vede fermare il suo sinistro da una tempestiva scivolata di Abate. Entra poi Ibarbo per sfruttarne la velocità negli spazi aperti, ma la retroguardia rossonera è attenta, ed è l’ottimo Abate nel momento migliore dei sardi a propiziare il 3 a 1, con un bel cross,che mal respinto dai sardi, viene prontamente insaccato da Balotelli per il 3 a 1, con i restanti minuti, che vedono gli ospiti provarci creando buone occasioni con Sau e Ibarbo, ma la difesa di casa regge, per la meritata vittoria finale.
Bella prova dell'INTER che vince per 3 reti a 0 al Massimino contro il CATANIA, sempre temibile sul campo di casa. Si vede la mano di Mazzarri sul gioco dei nerazzurri che tengono il pallino del gioco lasciando pochi spazi agli etnei e rendendosi pericolosi con il gioco sulle fasce. È proprio sugli esterni che l'Inter si rende più pericoloso con Jonathan e Nagatomo. Il vantaggio dei nerazzurri arriva proprio da uno spunto del brasiliano che lascia sul posto il difensore del Catania e dal fondo serve uno splendido assist per Palacio che la deve solo spingere dentro. Nel secondo tempo si rivede lo stesso copione del primo, con l'Inter padrona del campo ed il Catania che prova a sfruttare qualche spazio in contropiede. Il raddoppio dei nerazzurri non tarda ad arrivare con un bel cross di Jonathan dalla fascia destra che trova pronto Nagatomo ad insaccare in rete di testa. Al 35' è Ricky Alvarez a chiudere i conti con una splendida azione personale che conclude con uno splendido sinistro all'angolino.
Grande partita della FIORENTINA che vince 5 a 2 contro il GENOA, con l'aiuto dei suoi bomber: Pepito Rossi e Mario Gomez.
Già nei primi minuti, i viola si rendono pericolosi con Gomez che colpisce il palo con un destro strozzato da pochi passi, sulla ribattuta, incredibile errore di Giuseppe Rossi che mette la palla a lato a porta-vuota.
Il goal peró è nell'aria. È Aquilani ad aprire le marcature con un bell'inserimento di testa da calcio d'angolo. Al 14' arriva il raddoppio di Rossi con un tiro da fuori non particolarmente pericoloso, che peró trova impreparato Perin che devia la palla nella propria porta e permette al giovane di festeggiare. Sul finale di primo tempo la Fiorentina cala il tris con il primo gol di Gomez in maglia viola, bravo a sfruttare un bell'assist di Rossi. La ripresa vede la viola calare leggermente di intensità, consentendo a Genoa la reazione, mirata a sfruttare le qualità del bomber Giardino, cercato da cross e suggerimenti dagli esterni, con un Antonelli particolarmente propositivo, Gila che realizza il 3 a 1 su assist di Matuzalem. Ma la Fiorentina non ci sta e si porta subito sul 4 a 1 con la rete di Giuseppe Rossi, alla quale seguono azioni da ambo le parti, con la partita che vede concedere un rigore per parte, realizzati rispettivamente da Lodi e Gomez, per il 5 a 2 finale.
Il match tra BOLOGNA e SAMPDORIA termina sul 2 a 2. Parte bene il Bologna, cercando subito di costruire una manovra offensiva che vede un colpo di testa di Moscardelli, su cross di Diamanti, con il pallone poco alto sopra la traversa, a cui risponde la Samp, con Costa che serve Eder, ma è bravo Curci ad anticiparlo. Ecco che arriva il gol di Eder, su errore del portiere avversario. Immediata la reazione del Bologna che si getta in avanti a pieno organico ed è Moscardelli a impegnare seriamente il portiere avversario con un missile di sinistro. E’ poi Diamanti ad accendere propiziando giocate e qualità: proprio da una sua punizione arriva il gol del pareggio, che, deviata in qualche modo da Da Costa, finisce sui piedi di Moscardelli che insacca in rete. La gara continua a vivere di giocate individuali dei singoli e di un sostanziale equilibrio di possesso palla al centrocampo, con lo sviluppo di poche azioni degne di nota. Sono infatti due prodezze a decidere il match: una splendida rovesciata di Kone per il 2 a 1 del Bologna e una magistrale punizione di Gabbiadini che si infila sotto l’incrocio dei pali per il meritato ed equo 2 a 2 finale.
L'UDINESE sconfigge per 3 a 1 il PARMA. La squadra friulana trova subito il vantaggio dopo 11 minuti, con un fortunato goal di Badu, bravo a sfruttare un rimpallo dopo un velo di Di Natale e a insaccare la palla in rete. Il Parma prova a reagire con Amauri che colpisce la traversa di testa su cross di Gobbi. È l'Udinese che peró continua a fare il gioco galvanizzata dal vantaggio e sfruttando la velocità delle sue punte. Di Natale va vicinissimo al gol in due occasioni, prima con un bel destro da fuori che finisce a lato e poi di sinistro con cui peró colpisce solo il palo. Mirante tiene in partita i suoi con una bella parata su Muriel, ma poi è costretto a capitolare su un colpo di testa ravvicinato di Heurtaux da calcio di punizione. Il Parma prova a dare segni di ripresa e a 8 minuti dalla fine accorcia le distanze con un bel cross di Rosi dalla destra che Cassano è pronto ad insaccare di testa. La partita si chiude con un rigore molto dubbio per l'Udinese, procurato da Lazzari e realizzato da Muriel per il 3 a 1 finale.
Vince per 2 a 0 l’ATALANTA contro il TORINO. Partono forte i blu cerchiati, ben ordinati e propositivi in campo, a fronte di un Toro che, seppur con un inizio un po’ spento e poco reattivo nei vari reparti, riesce a rendersi pericoloso con una temibile ripartenza di El Kaddouri, che si fa tutto il campo palla al piede, entra in area, e vede il suo tiro fermato da Consigli, la cui porta rischia di essere violata poco dopo, con Darmian che colpisce la traversa e ancora, su cross di Immobile per D'Ambrosio, il cui colpo di testa viene ben sventato dal portiere. La ripresa vive di sostanziale equilibrio, anche se l’azzeccata mossa di Maxi Moralez da un’importante svolta alla partita dando a centrocampo di Colantuono maggior imprevedibilità, con l’argentino che mette il piede nell’azione che porta il vantaggio della sua squadra, con una sua iniziativa che porta poi alla rete in mischia di Stendardo. Il Torino ha la forza di reagire, con una punizione di El Kaddouri che centra la traversa, anche se la partita viene decisa, come in occasione della prima rete, dalla maggior fisicità e pericolosità dei padroni di casa su calci piazzati, vista la difficoltà nell’emergere dei singoli di ambo le squadre, con Cerci relegato inizialmente in panchina e Denis sempre marcato e quasi mai pericoloso. E’ difatti da un calcio piazzato che scaturisce il 2 a 0 finale con una zuccata vincente di Lucchini da calcio d’angolo.
La partita tra il SASSUOLO e il LIVORNO termina 4 a 1 a favore dei toscani. Padroni di casa sin da subito aggressivi ad abili a gestire il possesso palla, con le incursioni di Zaza, che tiene Bardi sull’attenti, con il primo alimentato dai cross di Ziegler e Laribi, quest’ultimo autore poco dopo di un destro che sfiora il palo, a fronte degli ospiti che provano le ripartenze. La partita prosegue con un Livorno in sordina, che non riesce a costruire un buon gioco, seppur si dimostri pericoloso sul finale del primo tempo con un corner di Gemiti, che sfiora il secondo palo ed il gol che arriva su una bellissima punizione di Greco, che supera la barriera e trafigge Rosati. Nella ripresa, è ancora Zaza a rendersi pericoloso in più occasioni, finché non concretizza la rete su cross dalla destra di Laribi. Il Livorno non ci sta ed è prima Emeghara a portare i suoi sul 2 a 1 con un destro secco, poi Paulinho a battere Rosati per il 3 a 1, e ancora Emeghara sul dischetto per il 4 a 1 finale. La seconda di campionato vede il Milan beneficiare dell’effetto positivo dell’approdo al tabellone principale della Champions, vincendo e convincendo col Cagliari, al pari di Juventus, Napoli, Inter, Roma e Fiorentina, sole al comando e a punteggio pieno con 6 punti.

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