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La Lombardia viene sempre più giù

Oltre 4 mila chilometri quadrati del territorio nel 2012 sono stati interessati da frane. L'aumento è del 24% rispetto a 6 anni fa. L'elaborazione di Coldiretti su dati Iffi.
Attualità - +24% di frane nel 2012 in Lombardia (Foto internet)

La Lombardia viene giù. Oltre 4 mila chilometri quadrati di territorio nel 2012 risultavano interessati da frane, con un aumento del 24 per cento rispetto a 6 anni fa. Il dato emerge da un’elaborazione di Coldiretti Lombardia su dati Iffi (Inventario fenomeni franosi in Italia) e disegna una regione che, soprattutto nelle province di Pavia, Como, Sondrio e Bergamo ha registrato aumenti a due cifre nel numero degli episodi. “Il problema è sotto gli occhi di tutti, in particolare di chi sta in montagna – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – dal 2006 a oggi si è passati da 130 mila a oltre 148 mila fenomeni, con un aumento del 13 per cento e coinvolgendo il 17 per cento dei 23.800 chilometri quadrati del territorio regionale. L’Italia frana anche perché il 25 per cento delle campagne negli ultimi 40 anni è stato coperto dal cemento, con un consumo spropositato di suolo, o abbandonato come è successo in alcune aree montane”. A livello nazionale – afferma la Coldiretti - un territorio grande come due volte la Lombardia è stato sottratto all'agricoltura senza che questo processo fosse accompagnato da un adeguamento della rete di deflusso delle acque. In Lombardia il maggior numero di frane si registra in provincia di Sondrio (con il 30 per cento di tutti gli eventi individuati in regione) seguita da Brescia, Bergamo, Como, Pavia e Lecco. Il record di diffusione spetta invece a Pavia con un + 37 per cento in 6 anni, visto che si è passati da 5.949 a 8.130 fenomeni. “In provincia di Pavia sono aumentate le frane che interessano uno strato di terreno fino a due metri di profondità, innestate da precipitazioni intense e concentrate che si stanno verificando in questi anni a causa del cambiamento climatico – spiega Claudia Meisina, ricercatore del Dipartimento di Scienze della terra e dell’ambiente dell’Università di Pavia – Nel 2009 la fascia nord orientale dell’Oltrepo Pavese è stata colpita da piogge che non c’erano mai state prima. Il fenomeno è favorito, in particolare, dalla tipologia del terreno, limaccioso sabbioso, e dall’abbandono di aree sulle quali non si fa più la manutenzione del reticolo idrico o non si favorisce il corretto scorrimento delle acque”. Dal 2006 ad oggi è salita anche l’incidenza dei fenomeni ancora potenzialmente attivi, passata dal 90 al 95 per cento – conclude la Coldiretti - mentre per quanto riguarda le fasce territoriali più vulnerabili ci sono in Lombardia oltre 30 mila chilometri di strade secondarie e principali, oltre 8 mila chilometri di linee elettriche, quasi 2 mila chilometri di percorsi ferroviari e più di 2.400 chilometri quadrati di aree urbane.

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