Milano / Malpensa
"Lo chiamano Terzo Satellite..."
- 11/01/2013 - 17:09
- Malpensa
Domenica 13 gennaio la SEA, a Malpensa, fa la festa dei sogni per il territorio inquinato, i cittadini ammalati e l’aumento di malattie (vedasi monitoraggio ASL provinciale di Varese 1997-2009). E con l'incombente Masterplan che sarebbe il peggio del peggio. Momento di fidelizzazione per chi ci vuol credere, giochi per i bambini, starlette di 3° piano della radio e delle TV e poi (qualche snack) ci sarà da mangiare e da bere. Sarà un caso la coincidenza con la campagna elettorale? Ovvero: cui prodest?
La bufala è che, quello che era, fino a poco tempo fa, un cantiere dismesso e polveroso, con una ripulita diventa il, provvisorio, salone delle feste. Entrerà in funzione, probabilmente, verso l'estate, con ambienti di check in e sale d'imbarco più gradevoli per i sofisticati clienti Emirates. Quindi Malpensa con tre satelliti? Ma no, non c'è il traffico sufficiente, chiuderanno uno dei primi due. La strana cosa di questo aeroporto, tenuto al mondo artificialmente con il traffico low cost, è che
prima si parla di rilancio, di anno della riscossa (il 2012) che poi diventa anno di un altro crollo. E allora si dice (o si scrive) che è un disastro, sale d’imbarco deserte, negozi vuoti che poi chiudono. Infatti il T1, con solo due satelliti e con il T2 temporaneamente chiuso gestiva, alcuni anni fa ca. 20 milioni di passeggeri/anno. Ora ne gestisce 10-11 milioni. Poi, nel disastro, si inaugura questo ampliamento (terzo terzo del T1 e terzo satellite) e già alcune voci denominano il 2013 nuovo “anno della riscossa”. Si noti anche che questo ampliamento del T1 fu cantierizzato, all'inizio dello scorso decennio, su una previsione di traffico a 30-40 milioni di passeggeri alla data odierna. La situazione attuale, ben diversa dalle attese propagandate un decennio fa, la dice lunga su come si fanno le previsioni a Malpensa.
Non certo con la sfera di cristallo, si usa il più appagante libro dei sogni. Restando in argomento è doveroso annotare le dichiarazioni trionfali che già i soliti noti stanno recitando sull’esplosione avio trasportistica che avverrà “inevitabilmente”, nell’ormai vicino anno dell’Expo, il 2015. Vedremo come sarà. Ma giova ricordare che le recenti Esposizioni universali, Saragozza ed altre, si sono chiuse sotto il segno del flop. Riuscirà Milano, in un’Italia incerta ed arruffona, con Malpensa, in questi anni di crisi da cui non si esce, riuscirà ad invertire la tendenza?
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