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Fattorie didattiche e sociali: 1 su 2 guidata da donne
- 08/03/2024 - 13:23
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In Lombardia le fattorie didattiche e le fattorie sociali si tingono di rosa: oltre la metà di queste realtà, infatti, ha alla guida una donna. Lo rende noto la Coldiretti Lombardia, sulla base di un’analisi su dati regionali.
In particolare – precisa la Coldiretti Lombardia – sul totale delle fattorie didattiche e/o sociali attive in regione, il 53% ha una donna come titolare. Numeri che confermano la propensione delle imprenditrici agricole verso la multifunzionalità e verso il rapporto con il consumatore, sia in termini di accoglienza sia in termini di educazione e formazione per quanto riguarda le nuove generazioni. Soprattutto – puntualizza la Coldiretti Lombardia – se si considerano anche quelle donne che, pur non essendo formalmente titolari d’impresa, danno comunque un contributo determinante nella gestione di queste e altre attività aziendali.
“Non è un caso – afferma Francesca Biffi, responsabile Donne Coldiretti Lombardia – che noi donne siamo il motore anche dei progetti di educazione alimentare che come Coldiretti portiamo avanti nelle scuole del territorio, attraverso cui ogni anno incontriamo migliaia di bambini e ragazzi”. Grazie a diverse iniziative e proposte in classe o in fattoria – precisa la Coldiretti Lombardia – le imprenditrici agricole trasmettono agli alunni l’importanza di una dieta sana, completa ed equilibrata, che tenga conto della stagionalità, della distintività e biodiversità dei nostri prodotti, oltre a permettere loro di toccare con mano la realtà del lavoro agricolo, che non solo produce cibo di qualità ma tutela e presidia il territorio.
Le fattorie didattiche in Lombardia – precisa la Coldiretti regionale - sono aziende agricole agrituristiche autorizzate a fare formazione sul campo per le nuove generazioni, puntando sull’educazione ambientale attraverso la conoscenza della campagna con i suoi ritmi, l’alternanza delle stagioni e la possibilità di produrre in modo sostenibile. Nelle fattorie didattiche si impara “facendo”, attraverso attività pratiche ed esperienze dirette come seminare, raccogliere, trasformare, manipolare e creare. I più piccoli vanno alla scoperta del mondo delle api, dell’orto sensoriale, ma imparano anche a cucinare, danno da mangiare ai pulcini e agli animali da cortile, senza dimenticare i laboratori del gusto.
Nelle fattorie sociali – conclude la Coldiretti regionale – l’attività agricola diventa la chiave di volta per promuovere attività aggregative o accompagnare azioni terapeutiche, di riabilitazione e di inclusione sociale e lavorativa di persone svantaggiate o a rischio di esclusione sociale.
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