Milano / Malpensa
Depuratore innovativo
- 15/03/2023 - 18:02
- Energia & Ambiente
- Territorio
Il depuratore di Pero è uno dei più efficienti e innovativi depuratori della Città metropolitana di Milano, e rappresenta uno dei centri di eccellenza di Gruppo CAP, azienda pubblica partecipata da tutti i Comuni della Città metropolitana di Milano. Il progetto rientra in una strategia che punta a trasformare alcuni grandi depuratori in bioraffinerie per il trattamento della FORSU e dei fanghi da depurazione: un piano presentato già nel 2019 e approvata in tutte le sedi, basato su una ricerca condotta da Kyoto Club che mette in evidenza l’esigenza di sviluppare sinergie strategiche tra le strutture già esistenti sul territorio. Si tratta dell’elemento più innovativo del report, che ha ricevuto consensi positivi presso il Ministero dell’Ambiente. In linea con la Direttiva Comunitaria 2009/28/CE sulla promozione dell’uso delle fonti rinnovabili, che indica all’Italia le linee guida per avviare un percorso di transizione energetica, lo studio fotografa l’ampia disponibilità di fonti organiche (frazione organica dei rifiuti urbani, scarti organici dal settore zootecnico, agricolo e agro-industriale) nella Regione Lombardia e nella Città metropolitana di Milano. In particolare, nell’area del depuratore di Pero sorgerà un impianto di trasformazione in energia degli scarti umidi e agro-alimentari pari a un massimo di 25.000 tonnellate all’anno per i rifiuti liquidi agroalimentari e 40.000 tonnellate all’anno per quanto riguarda la FORSU. L’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto è stata chiesta già nell’ottobre del 2022 e interessa tutti gli enti competenti. L’obiettivo è quello di produrre energia, calore e gas senza aumentare le emissioni climalteranti nell’ambiente, ma anzi sfruttando i rifiuti prodotti dagli abitanti del territorio. L’impianto produce, già oggi, energia elettrica impiegata per abbattere i consumi del depuratore (autoconsumo) pari a 13.000 Mwh/anno, ulteriori 3.385 Mwh/anno di energia termica sono sfruttati (sempre in autoconsumo) grazie al recupero di calore prodotto nel corso del processo e 12.780 Mwh/anno di energia termica che viene invece ceduta alla rete di teleriscaldamento in favore dei cittadini. Grazie agli investimenti programmati nel nuovo progetto, verranno in futuro inoltre prodotti 3,8 milioni di metri cubi all’anno di biometano per fabbisogni energetici (3.770.000 mc/anno).
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