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domenica 24 novembre 2024 | ore 02:37

Un inno alla vita per la Giornata contro il tumore pancreatico

Da dodici anni in lotta contro lo stesso “brutto male”, Cataldo Perri, in uno dei nove cicli di chemioterapia cui si è sottoposto, ha composto il brano Day Hospital Hotel che risuona come un appassionato inno alla vita malgrado tutto.
Cataldo Perri

Il 17 novembre è la Giornata mondiale contro il Tumore pancreatico, una delle neoplasie più diffuse e letali, con un trend di crescita in costante aumento in tutto il mondo perché strettamente legato alle ripercussioni che hanno sul nostro fisico stili di vita e modelli di sviluppo. Da dodici anni in lotta contro lo stesso “brutto male” che una mal riposta discrezione tende persino a non nominare, Cataldo Perri, in uno dei nove cicli di chemioterapia cui si è sottoposto, ha composto il brano Day Hospital Hotel che risuona come un appassionato inno alla vita malgrado tutto, come un sentito messaggio di speranza ai fratelli con i quali condivide lo strazio di questa malattia e, infine, come un fiero atto di accusa contro uomini e società che, dimentichi della loro condizione, attentano alla salute di tutti deturpando l’ambiente circostante e avvelenando l’aria e il cibo di cui dobbiamo nutrirci.

“Quando, dodici anni fa, ho scoperto di essere malato” racconta lo scrittore e musicista calabrese- “un oncologo mi aveva “licenziato” con una pacca sulla spalla dicendomi che le statistiche sanitarie mi assegnavano non più di cinque anni di sopravvivenza. Come se fossi una scatoletta di tonno con la data di scadenza. Non volevo arrendermi a questa condanna scritta dalla presunzione di alcuni medici. Medico a mia volta, sapevo che ogni paziente è una storia clinica a sé. Oltre alle terapie ufficiali mi sono curato con le mie grandi passioni: la musica e la scrittura. Tre giorni dopo una pesante chemioterapia sono partito per un concerto in Plaza de Mayo a Buenos Aires. Durante le sedute di chemioterapia ho scritto due libri, ho pubblicato due nuovi dischi e continuo a fare concerti, a ubriacarmi di vita. Quest’ultimo brano, Day Hospital Hotel, l’ho scritto nel reparto oncologico nella convinzione che si possa vedere il mare anche dove il mare non c’è, anche in un luogo di dolore come un ospedale. Ai tanti fratelli, che in questo momento sono impegnati come me contro il cancro, mi sento di dire che non dobbiamo farci annichilire dalla nostra condizione né dal pensiero della morte perché l’unica eternità che ci è consentita è di non sprecare la nostra vita, il nostro tempo prezioso e irripetibile”.

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