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sabato 23 novembre 2024 | ore 16:55

L'ex Ministro e le nuove incombenze

Massimo Garavaglia, uscente ministro del Turismo nel governo Draghi,ha espresso il suo commento in merito ad alcuni argomenti caldi di queste prime settimane del governo Meloni.
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Massimo Garavaglia, uscente ministro del Turismo nel governo Draghi, è intervenuto al programma Omnibus, in onda su La7, per parlare di alcuni argomenti caldi di queste prime settimane del governo Meloni.
In primis, Garavaglia è intervenuto sul tema dell’aumento dell’inflazione, che pochi giorni fa ha superato il 12%, mai così alta dal 1984. A spingere i rincari, ovviamente, è l’aumento dei costi energetici: “Tutte le risorse disponibili devono essere utilizzate per ridurre l’impatto di questo inatteso (nelle dimensioni) aumento del costo dell’energia e del gas. Tutti i paesi Europei faranno delle manovre riguardo a questa situazione e la nostra legge di bilancio sarà coordinata con la Commissione Europea. Il lato positivo è che, avendo votato una maggioranza chiara e stabile, dal punto di vista dell’economia si dà un messaggio di tranquillità”.
Sulla tematica del tetto al contante e sulla gossippata frizione tra Salvini e Giorgetti, il politico originario di Marcallo con Casone, si è espresso in questo modo “Questa è una delle tante cose nel programma, quindi si farà. Nel programma comune del centrodestra c’è l’innalzamento del livello dell’uso del contante. Per noi però, come è ovvio che sia, possono convivere tranquillamente carte e contanti, poi ognuno fa ciò che preferisce”. Secondo Garavaglia “È una questione totale di libertà: noi vorremmo mettere un limite più alto di quello attuale. Bisogna togliere il totem che l’abolizione del contante faccia sparire l’evasione: questa è ormai una considerazione sdoganata”. E sul problema delle commissioni: “Bisogna lasciare liberi i cittadini: questa libertà facilita le fasce più povere che ovviamente non sono contente di pagare le commissioni e i costi di gestione della moneta elettronica”.
Immancabile poi, il dibattito sul tema del PNRR che “deve essere flessibilmente rivisto perché i costi delle materie prime e dell’energia hanno messo fuori mercato tantissimi lavori. A nostro avviso vanno fatte 2 cose: innanzitutto prevedere degli aggiustamenti per consentire l’adeguamento ai costi dei lavori pubblici che sono aumentati, in più c’è bisogno di una giusta flessibilità tra misure che tirano e che non tirano”.
Infine, da ex ministro del Turismo, alcune considerazioni anche sulle concessioni balneari: “Qualche aggiustamento è ancora possibile, in particolare per quanto riguarda i porti turistici e sulla modalità degli indennizzi, ma, oltre a ciò, su questo tema non vedo problemi: bisogna solo finire un lavoro già preimpostato".

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