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Peste suina: barriere anti virus

Completare la realizzazione di barriere fisiche a protezione dei territori di confine della Lombardia (Oltrepò pavese), per la difesa del territorio dalla diffusione del virus PSA (Peste Suina Africana).
Territorio - Allarme peste suina (Foto internet)

Completare la realizzazione di barriere fisiche a protezione dei territori di confine della Lombardia (Oltrepò pavese), per la difesa del territorio dalla diffusione del virus PSA (Peste Suina Africana). È quanto prevede una delibera approvata dalla giunta regionale su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti. Obiettivo del provvedimento limitare gli spostamenti dei cinghiali dalle zone infette alle aree confinanti e quindi diminuire il rischio di circolazione attiva del virus. Regione Lombardia ha stanziato 1,5 milioni di euro. A GENNAIO 2022 PRIMI CASI DI PESTE USINA - Da quando nel gennaio 2022 la 'Peste Suina Africana' (PSA) ha fatto la sua comparsa in Italia, identificata in una carcassa di cinghiale rinvenuta in Piemonte (Ovada, AL), nel nord Italia (Piemonte e Liguria) sono state ritrovate circa altre 200 carcasse di cinghiale infette. La malattia risulta comunque per ora limitata solo al 'mondo' dei selvatici e gli allevamenti risultano ancora indenni. Ad oggi il territorio lombardo, seppure al confine con i territori 'infetti', non è stato ancora coinvolto dalla malattia. Tutto ciò grazie alle azioni che Regione Lombardia ha messo in campo di concerto con il Ministero della Salute, le Regioni confinanti, interessate dalla malattia e il coordinamento del Commissario Straordinario alla 'Peste Suina Africana'. La messa in opera di recinzioni di contenimento è una delle azioni che da subito sono state ritenute prioritarie per impedire o quanto meno limitare la diffusione della malattia attraverso lo spostamento dei cinghiali infetti da un territorio all'altro. TERRITORI CONFINANTI PORTA D'INGRESSO DELLA MALATTIA - I territori dell'Oltrepò pavese, confinanti con le aree infette del Piemonte, rappresentano potenzialmente una porta di ingresso della malattia verso i territori della pianura lombarda, cuore della suinicoltura nazionale dove vengono allevati più di 5 milioni di suini. VICEPRESIDENTE MORATTI: BARRIERE PRIORITARIE PER LIMITARE VIRUS - "Il completamento di queste barriere fisiche - ha dichiarato la vicepresidente e assessore al Welfare Letizia Moratti - sono di prioritaria importanza al fine di diminuire il rischio di diffusione del virus dalle zone infette verso il nostro territorio. Oltre alle barriere abbiamo attivato varie azioni nelle aree dell'Oltrepò pavese di gestione della specie cinghiale e di potenziamento delle misure di biosicurezza negli allevamenti suinicoli. Attività coordinate dall'Unità Operativa Veterinaria di Regione Lombardia".

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