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venerdì 27 settembre 2024 | ore 09:33

Nel ricordo dei deportati della Tosi

Nel suo cuore ha scintillato un'emozione particolare. Susanna Biondi, sindaco di Busto Garolfo, è tra coloro che hanno preso parte a Legnano alla cerimonia per la tradizionale commemorazione dei sette lavoratori che, settantotto anni fa, furono deportati dalla barbarie nazista dalla Franco Tosi ai campi di concentramento di Mauthausen.
Busto Garolfo - Il sindaco Susanna Biondi (Foto d'archivio)

Nel suo cuore ha scintillato un'emozione particolare. Susanna Biondi, sindaco di Busto Garolfo, è tra coloro che hanno preso parte a Legnano alla cerimonia per la tradizionale commemorazione dei sette lavoratori che, settantotto anni fa, furono deportati dalla barbarie nazista dalla Franco Tosi ai campi di concentramento di Mauthausen e che, ha ricordato lei stessa in una nota, "Non fecero più ritorno da quel luogo disumano e crudele". I loro nomi restano scolpiti ella memoria e nel cuore e sono quelli di Pericle Cima, Alberto GIuliani, Carlo Grassi, Francesco Orsini, Angelo Santambrogio, Ernesto Venegoni e Antonio Vitali. Accanto al ricordo dei deportati che furono, però, Biondi accosta una riflessione attuale sullo stato di crisi attraversato dall'azienda. E lo fa nello scambiare una riflessione via social con alcuni utenti a partire da una sua esperienza personale. "Le vicende della Franco Tosi - scrive- hanno toccato da vicino anche la mia famiglia, sono arrivata a Busto Garolfo proprio perchè, trent'anni fa, mio marito fu trasferito dall'Ansaldo ex Breda di Sesto San Giovanni in grave crisi alla Tosi di Legnano, qualche anno di tregua e poi iniziarono i problemi anche qui, lungo il percorso lavorativo di Valter, mio marito, abbiamo assistito al disfacimento di due grandi fabbriche ricche di professionalità e competenza che sono andate praticamente perdute". Una testimonianza sentita che fa da basamento a una speranza precisa: che la Franco Tosi, in nome della sua storia, economica, umana, professionale, possa presto trovare un rilancio.

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