Milano / Malpensa
Giancarlo Colli continuerà a vivere attraverso le sue opere
Con due mani grandi protese verso il Cielo, così, forse, molti si stanno ora immaginando Giancarlo Colli, dopo aver appreso con sgomento della sua scomparsa, avvenuta giovedì 2 dicembre. Lui, l’artista che spesso ritraeva sé stesso di spalle, quando non voleva far trasparire la sua partecipazione diretta alle scene che egli rappresentava, quasi celando le forti e profonde emozioni che scaturivano attraverso la sua arte. Un uomo e artista immenso, che affonda le sue radici nel nostro territorio e di cui il mondo dell’arte locale ne è infinitamente orgoglioso e riconoscente per i tantissimi capolavori di cui ci ha fatto dono, durante il suo lungo ed intenso percorso artistico. Tra i più recenti, la vetrata della ‘La Deposizione’, l’ultima sua splendida opera, collocata e inaugurata appena tre settimane fa nel camposanto di Inveruno, pensata per completare il Trittico che vi comprende la Crocifissione e la Resurrezione. Tre opere diverse, concepite con materiali diversi e in tempi diversi, ma riconducibili ad un’unica fonte creativa e di ispirazione. Ad esprimere lo stesso filone conduttivo è il ragazzo del ghetto di Varsavia, presente in tutte e tre le opere, uno dei temi ricorrenti nella poetica di Colli, a rappresentare le sofferenze e le ingiustizie di una umanità che fatica a ritrovare i valori di convivenza, accettazione e amore. Nell’arte di Colli, caratterizzata da un linguaggio espressivo solido ed essenziale, la riflessione critica sulla realtà e il realismo vigoroso diventano denuncia e volontà di riscatto. In tutte le sue opere si percepisce la sensibilità dell’artista nei confronti della sofferenza e dell’angoscia umane. Protagonista dei suoi dipinti è stata quasi sempre la figura umana, passando dalle immagini forti e possenti ad altre più vivaci e solari, in una esplosione di colori puri e pennellate corpose, come nel quadro degli ‘Aquiloni’, a prefigurare come sarebbe il mondo se non ci fossero guerre e violenza. Nato a Malvaglio e residente a Inveruno, Colli si è dedicato da sempre all’arte, dimostrando fin da piccolo la passione per il disegno, ma è presso l’Accademia di Brera che ha potuto sviluppare il suo talento, testimoniato dai successivi numerosissimi riconoscimenti e dalle sue partecipazioni a pregevoli rassegne artistiche in Italia e all’estero. Inoltre, all’inizio degli anni ‘70, ha collaborato con Daniele Oppi alla Cascina del Guado in progetti culturali e d’avanguardia. La più recente mostra (inserita nella Mappa dell’arte della XVIII^ edizione di InverArt) è quella che si è potuta ammirare ad Inveruno, nella prestigiosa Villa Verganti Veronesi, in suo onore, per celebrare i suoi 90 anni. L’ultimo omaggio che il nostro territorio ha potuto dedicargli.
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