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lunedì 25 novembre 2024 | ore 17:57

Chi è senza green pass scagli la prima pietra

L’Italia può vantare il 62% di vaccinati a ciclo completo e il 9% in attesa di seconda dose. Qual'è la correlazione tra immunità di gregge e green pass?
Attualità / Salute - 'Green pass' (Foto internet)

Senza scomodare i grandi del Vangelo, ci permettiamo di prendere in prestito l’ormai folkloristica frase che invita chi è senza peccato a scagliare la prima pietra, per definire quella che ormai viviamo come la nostra quotidianità al tempo del Covid. O meglio, al tempo del green pass. Entrato in vigore ufficialmente in Italia il 6 agosto, sull’esempio del modello francese, è un sistema di contenimento del contagio, che ha fatto e sta facendo molto discutere, tanto da portare manifestazioni di piazza che da tempo non si vedevano nel nostro paese. Allora ecco, innanzi tutto, chi è senza green pass scagliare la prima pietra d’accusa verso il governo che l’ha introdotto. Ma se le ragioni di quelle piazze sono spesso e forse troppo frettolosamente state bollate come puro “no vax”, non è da sbagliato porsi delle domande e mettere in discussione il certificato verde. L’informazione tradizionale, che da tempo ormai ha assunto il ruolo di passacarte, ha forse contribuito nell’affievolire un dibattito che invece ritengo avere contenuto. Sicuramente in quelle piazze c’era ed è stata accarezzata dalla politica (la stessa che ha votato il green pass) tutta una serie di categorie di depensanti, che costituiscono un grave problema culturale di questo paese, ma non erano soli. Sono portato a pensare, e scrivo da sostenitore del certificato verde, che in quelle piazze vi fosse invece anche una minoranza, i cui dubbi e i cui quesiti meritano spazio. Chiedersi quali sono i confini del green pass, fino a quando verrà mantenuto in essere o ancora rispetto a quali parametri potrà variare non è negazionismo o antagonismo ai vaccini, è semplicemente essere cittadini. Introdotto ad agosto, dunque in un periodo dove l’andamento epidemiologico è tutt’altro che emergenziale, non ha data di scadenza, anzi si prospetta sempre più restrittivo con l’arrivare dell’inverno. La terza dose è all’orizzonte. Tutto questo avrebbe un senso se la campagna vaccinale stesse stentando o se vi fosse carenza di fiale, ma così non è e, anzi, parallelamente dobbiamo registrare una percentuale di vaccinati tra le più alte nel mondo. Dunque, qual è la correlazione tra immunità di gregge e green pass? Se più volte il CTS aveva individuato nel 70-75% di vaccinati la soglia minima, per “tornare alla vita normale”, oggi questa cifra sembra evaporata. Eppure, l’Italia può vantare il 62% di vaccinati a ciclo completo e il 9% in attesa di seconda dose. Domande senza risposta, alimentate ancora una volta dalla totale mancanza di una comunicazione che crei consapevolezza nei cittadini e li responsabilizzi, a vantaggio di scelte, che seppur ragionevoli, rischiano di convertirsi nell’ennesimo “ultimo sforzo”.

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