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sabato 27 luglio 2024 | ore 22:20

'Aiutiamoli a Vivere' e il disastro di Cernobyl

Attualità - La centrale di Cernobyl

La catastrofe di Cernobyl e la salute dei bambini': questo il tema del dibattito dello scorso 16 aprile presso la Scala di Giacobbe a Castelletto. A presenziare alla serata Fabrizio Pacifici, socio fondatore dell'associazione 'Aiutiamoli a vivere' nata nel 1992, che ha illustrato le iniziative future a livello nazionale, e il regista russo Wladimir Tchertkoff, autore del filmato 'Bugie nucleari'. Questo titolo nasce dal fatto che ancora oggi, a distanza di anni dal disastro di Cernobyl del 1986, si tende a tenere nascosto qualche aspetto della catastrofe nucleare: non solo la salute dei bambini di allora è stata rovinata, ma anche quella dei bambini di oggi, perchè le conseguenze sono purtroppo congenite e quindi si rivelano adesso con il manifestarsi di tumori all'apparato respiratorio. "C'è un filo di speranza che ci permette di guardare al futuro un po' più serenamente - afferma Enrico Temporiti, presidente di 'Aiutiamoli a vivere' della sezione Valle del Ticino - perchè un fisico bielorusso ha scoperto che circa il 40% delle radiazioni si può curare con la pectina, quindi gli studi in questo campo proseguono anche contro gli ostacoli posti dal governo di Belrad. Quanto a noi, facciamo il possibile per consentire a questi bambini di vivere bene malgrado i problemi di salute e ci impegnamo nell'accoglienza e nel sostegno della popolazione bielorussa. Ogni anno a settembre ospitiamo per un mese ragazzi che vivono in zone contaminate, grazie anche alla collaborazione di tante famiglie del Castanese (quest'anno ce ne sono 5 in più) che aderiscono alla nostra iniziativa e che per prepararsi affrontano prima un colloquio formativo, in cui spieghiamo come comportarsi con i ragazzi. Quando sono nostri ospiti, i giovani frequentano la scuola e nei fine settimana partecipano a gite e giochi che organizziamo proprio nello spirito di aggregazione". Orsa i soci sono 120 e sono attivi anche in progetti che prendono vita direttamente sul suolo bielorusso: l'anno scorso è stata ristrutturata un Casa Famiglia ed è stata creata una serra in una scuola, dove i bambini si dilettano a coltivare ortaggi; il 27 aprile poi, è partita una delegazione per la Bielorussia, allo scopo di pianificare le prossime iniziative. "Il nostro fiore all'occhiello - conclude Temporiti - è la Scuola Fabbrica, nata per insegnare un mestiere ai ragazzi ed impedire così che vengano abbandonati a loro stessi; siamo molto orgogliosi di questo progetto anche perchè ha avuto il benestare del Governo".

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