Milano / Malpensa
Turbigo... fra Tardo Antico e Medioevo
- 02/05/2010 - 15:10
- Turbigo
A Turbigo… Una serata alla riscoperta del territorio di Turbigo, fra Tardo Antico e Medioevo, alla luce delle fonti archeologiche. Questo è stato il fil rouge della manifestazione, organizzata giovedì scorso presso la Biblioteca Civica con il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura dal turbighese Luca Bottini, dottore magistrale in Gestione dei beni artistici e culturali, che ha presentato la sua tesi di laurea triennale in Scienza dei Beni Culturali, indirizzo archeologia medievale, conseguita all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nel 2006.
“Questa serata nasce dalla voglia di presentare la mia tesi in cui ho tentato di raccogliere tutte le testimonianze documentarie e bibliografiche e le fonti materiali che consentivano di ricostruire lo scenario insediativo di Turbigo e il suo territorio tra Tardo Antico e Medioevo – spiega Bottini – Un lavoro faticoso poiché di materiale su cui lavorare non ce n’era moltissimo ed era presente in tracce da rilevare e successivamente da studiare con il migliore rigore scientifico”.
Un lavoro di ricerca durato parecchi mesi, che ha indagato il territorio di Turbigo in senso ampio, da Nosate a Cuggiono passando per il Padregnano, sino a toccare la capopieve di S. Genesio a Dairago, una sorta di panoramica dall’alto che si è resa necessaria per avere una visione d’insieme più completa.
“La difficoltà del mio lavoro è stata proprio nell’interpretazione scientifica di quello che riuscivo ad intercettare – commenta Bottini - La storia locale così come l’archeologia locale, per essere seria e trasmettere la verità deve necessariamente seguire una metodologia scientifica e dato che per Turbigo ad oggi nessuno aveva ancora compiuto una trattazione d’ampio respiro su questo tema, quattro anni fa avevo deciso di farla io”.
La serata, introdotta dall’architetto Paolo Mira, presidente della Commissione Biblioteca, ha visto una buona partecipazione di pubblico, che alla fine della dissertazione ha aperto anche un dibattito sull’argomento con domande all’autore sulla metodologia utilizzata per svolgere il suo elaborato.
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