Milano / Malpensa
Un sostegno alla ricercatrice
- 23/06/2019 - 09:48
- Busto Garolfo
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Si chiama Barbara Mora, è una dottoressa in Medicina e Chirurgia di 30 anni ed è lei la destinataria del premio di studio che la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha messo a disposizione contro la fuga dei cervelli all’estero. Obiettivo? Potenziare l’Ematologia di Varese portando il trapianto allogenico per la cura delle leucemie acute e croniche. L’esperienza che Mora sta facendo al Centro trapianti di cellule staminali allogeniche dell’Ematologia dell’Università di Amburgo diretto dal professor Nicolaus Kroger - primo centro europeo per i trapianti delle leucemie croniche - sarà inserita nell’Ematologia varesina, portando così il reparto ad affermarsi ancora di più quale eccellenza internazionale nella cura delle leucemie.
«Assistiamo continuamente a giovani promettenti che, non trovando spazio in Italia, sono costretti ad andare all’estero per realizzarsi», afferma il presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate, Roberto Scazzosi. Solamente nel 2017 sono stati 28 mila i neolaureati che sono andati oltreconfine, con un aumento del 4% rispetto all’anno precedente e del 41% rispetto al 2013 (fonte Istat). «Per crescere un territorio ha bisogno di giovani preparati e specializzati. Come istituto di credito cooperativo abbiamo raccolto la richiesta che ci è stata presentata e ci siamo messi al fianco della giovane ricercatrice Mora, già premiata in ambito internazionale, sostenendo il suo training formativo ad Amburgo presso il primo centro europeo per i trapianti. Le conoscenze acquisite saranno a beneficio dell’Ematologia varesina e dei malati di leucemia. È un investimento per il futuro; un investimento per nostro il territorio».
L’annuncio è stato fatto in occasione della Giornata Nazionale per la lotta contro le Leucemie, i Linfomi e il Mieloma - Giornata nazionale AIL che da 14 anni viene celebrata il 21 giugno: un momento di consapevolezza e approfondimento sulle tematiche legate alla ricerca scientifica e alla vita con la malattia. Aggiunge Scazzosi: «Il fare rete è il primo strumento di sostegno per tutti coloro che sono impegnati a migliorare la qualità della vita e le aspettative dei pazienti e delle loro famiglie».
Con la Bcc ci sono il direttore dell’Unità Operativa Complessa di Ematologia - ASST Sette Laghi di Varese e professore ordinario di Ematologia dell’Università degli Studi dell’Insubria Francesco Passamonti e la sezione AIL di Varese. «Il 21 giugno è un giorno speciale per l’Ematologia italiana», osserva Passamonti. «AIL Varese onlus è al fianco dell’Ematologia di Varese da sempre con il suo fondatore Gianfranco Mombelli e l’attuale presidente Cristiano Topi. Oggi, il premio di studio alla nostra ricercatrice diventa ancora più importante».
Per quanto nata solamente nove anni fa, l’Ematologia di Varese è un centro di riferimento internazionale per le leucemie croniche. «Ha avviato attività a complessità sempre maggiore, fino ai trapianti di midollo autologhi - 70 quelli fatti con l’utilizzo delle staminali del paziente stesso - ed è ora in grado di rispondere in maniera quasi esaustiva alle esigenze ematologiche del territorio», continua il direttore. Tra i protocolli di cura a Varese manca però il trapianto allogenico. «Utilizzando un donatore di cellule staminali, aumenta la complessità del programma. Per perfezionarsi, la strada è formarsi presso i centri più avanzati».
L’opportunità di un training formativo ad Amburgo è arrivata al momento giusto. «La possibilità di poter fare ricerca nel primo centro europeo dei trapianti allogenici non poteva essere sprecata», prosegue Passamonti. E sul nome della ricercatrice non c’erano dubbi: Barbara Mora, infatti, dopo la laurea con una tesi sperimentale svolta proprio in Ematologia a Varese, ha proseguito l’attività di ricerca traslazionale e clinica nell’ambito delle leucemie croniche. Il suo impegno è stato premiato in diversi meeting internazionali e nazionali (l’American Society of Hematology nel 2018, l’European Hematology Association nel 2017, 2018 e 2019, la Society of Hematologic Oncology nel 2016 e 2017 e la Società Italiana di Ematologia nel 2017); inoltre, solo pochi giorni fa, al congresso della Società Europea di Ematologia di Amsterdam ha presentato uno studio realizzato con l’equipe del professor Passamonti e condiviso con Ematologie europee ed americane sulle leucemie croniche con lo scopo di definire il rischio di evoluzione in leucemia acuta. «La Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate ha compreso l’importanza di questa formazione e ha dato disponibilità a sostenere l’impegno di Barbara Mora», sottolinea Passamonti. «Ad Amburgo la ricercatrice sta sviluppando competenze in alcune terapie cellulari come le CAR T Cell, che saranno disponibili a breve anche in Italia nei linfomi e nel mieloma. Le competenze che acquisirà saranno inserite nell’attività dell’Ematologia varesina, anche perché il trapianto allogenico è nel piano di sviluppo dell’Ematologia di Varese».
Per Barbara Mora si tratta di una grande opportunità. «Le prospettive per un giovane ricercatore in Italia sono purtroppo spesso precarie, pertanto sono davvero riconoscente di potermi formare tramite questa esperienza per poi ritornare nel nostro territorio», afferma Mora. «Grazie alla collaborazione creatasi negli anni tra il professor Passamonti e il Dipartimento trapiantologico di Amburgo in merito alla gestione dei pazienti affetti da leucemie croniche, si è creata l’opportunità di poter frequentare questo eccellente centro tedesco. Sono entusiasta di poter assimilare nuove conoscenze in merito alle terapie ematologiche più innovative ed efficaci, per poi condividerle al rientro con il gruppo di lavoro varesino. È per me motivo di orgoglio, ma ovviamente anche di grande responsabilità. Ritengo sia inoltre molto importante fare “rete” con altre realtà, anche a livello europeo, per poter realizzare studi clinici ed analisi di dati essenziali a migliorare le possibilità di cura in ambito ematologico. Sono pertanto grata per il sostegno alla Bcc ed al professor Passamonti, senza dimenticare come in questi anni io abbia ricevuto il supporto di una realtà locale molto significativa, la sezione AIL di Varese».
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