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mercoledì 27 novembre 2024 | ore 03:40

Un posto a tavola...

La politica castanese fino ad oggi continua ad interessarsi unicamente ai posti. E anche 'spezzettare' le presentazioni, come se non si sapesse davvero cosa dire e cosa fare.
Politica - Verso le elezioni comunali (Foto internet)

“Aggiungi un posto a tavola...” cantava il grande Johnny Dorelli, ma qui più che “aggiungi” forse sarebbe più giusto dire “Cerco un posto...”. Perché siamo ormai alla fine di marzo (manca solo una settimana) e fino ad ora la politica castanese ha fatto parlare di sé unicamente appunto per le eventuali collocazioni presenti ed anche future in questa o quella lista. “Cosa mi dai?”. “Che ruolo posso ricoprire?”. “Uno è fuori, allora rientro in gioco io, chissà mai che...”, ecc, ecc, ecc… Programmi, proposte, idee e appuntamenti della campagna elettorale, insomma, niente di niente. Tutto tace! Per non parlare, poi, dei nomi: zero, o meglio qualcuno finalmente è uscito allo scoperto, dalle altre parti, invece, ancora silenzi e quell’alone di mistero, quasi a voler tenere nascosto qualcosa che, in fondo, di misterioso ha ben poco ormai da tempo. Sui vari tavoli, alla fine, si continua a trattare, lo fanno da sinistra, al centro e fino a destra, aspettando magari l’occasione buona per inserire in squadra una o qualche pedina in più. E, intanto, la primavera è arrivata, aprile è alle porte e tra un mese circa sarà il momento di consegnare in maniera ufficiale e definitiva le liste. Vabbé, non resta che aspettare, quindi, cercando di carpire un po’ alla volta quanto i candidati vogliono raccontarvi e i singoli messaggi. Già, altro punto… Perché anche coloro che qualche iniziativa l’hanno messa in calendario, eh no mica vorrete che mettano assieme tutto (candidato, squadra, simbolo, componenti e via dicendo!), meglio ‘spezzettare’. Strategia, tattica, un modo per coinvolgere a più riprese gli elettori oppure quella frase tanto e continuamente sbandierata “Ci siamo. Siamo pronti. Il gruppo è fatto!”, vuoi vedere che non sia davvero così. O ancora, non è che, benché se ne dica (“Abbiamo una serie di proposte”, “Incontrare e parlare con la gente è fondamentale”, “Il primo obiettivo è e sarà il contatto con le persone”), in fondo tutte queste idee non ci siano e non si sa come riempiere i momenti che ci separano dalle urne vere e proprie? Non ce ne vogliate a male, ma il dubbio viene!

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