Milano / Malpensa
"Mi ta l'evi dii..." che dovevi venire a teatro
- 23/02/2010 - 14:30
- Bernate Ticino
Siamo disperati, le speranze sono svanite e ci mancano i tempi e le persone che furono, non sappiamo più che fare, abbiamo bisogno di una svolta per vivere felici il nostro domani, di qualche numero fortunato e magari di qualche graziosa signorina, piacevole compagna con cui passare una serata trasgressiva o, perché no, futura moglie con una buona dote... Questi, in sintesi, possono essere gli argomenti trattati nel nuovo spettacolo della compagnia filodrammatica “Lo Scalino” che, dopo i successi degli anni passati, è tornata sulla scena casatese anche in questo 2010 con “Mi ta l'evi dii...”, una commedia in tre atti in dialetto milanese, di Giorgio Tosi e Antonio Menichetti. Venerdì 19 febbraio, infatti, in un oratorio San Giuseppe gremito, l'ormai storico gruppo teatrale di Casate ha messo in scena la sua ultima fatica, la storia del mago Ettore (la sorpresa Paolo Crespi) e della sua assistente nonché sorella, Adele (la sempre brava Valentina di Marco), alle prese con clienti assetati dei loro rimedi (i simpaticissimi Sara Crespi, Simona Baroli e Davide Cassani), dei loro soldi (l'opportunista Dario Noli) e perfino delle loro sfortune (il mai domo Marco Rossini)... Nella rocambolesca girandola di equivoci, non mancano altresì una figlia da sempre cercata ma da sempre nascosta (la grintosa Laura Crespi) e il solito, immancabile, temuto ma anche acclamato maniaco dei cimiteri (l'applauditissimo Claudio Grassini). Insomma, in quel di Casate “Lo Scalino” non fa mai un buco nell'acqua, e nel contesto della frazione bernatese riscuote sempre quel sudato e meritato successo capace di entusiasmare anche gli spettatori meno giovani, che si riconoscono soprattutto nelle parlate dialettali. Divertendo grazie alla semplicità che, tuttavia, è il frutto del duro lavoro condotto dall'ottima regista Marilena Garavaglia, dagli attori e dagli operosi tecnici Marco Ranzini, Silvia Gaia Baroli ed Elena Bollasina, la filodrammatica si conferma ancora il prodotto interessante di una piccola realtà che con qualche accorgimento potrebbe perfino essere esportato e riempire di risa anche i teatri dei paesi limitrofi: bravi!
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