Milano / Malpensa
Stop alla 'montagna di rifiuti'
- 27/01/2010 - 20:45
- Bernate Ticino
Finalmente, dopo un lungo ed estenuante travaglio, partono i lavori per la bonifica della zona dove sorgeva l'Italtecno, un'azienda che nel corso della sua attività aveva accumulato una grossissima massa di rifiuti che andavano ad intaccare un ampia parte del territorio del comune di Bernate Ticino. L'amministrazione comunale ha così finalmente provveduto al via dei lavori, che renderanno un terreno prima assoggettato al più estremo degrado, pulito e a disposizione del comune per trattarne la proprietà e il suo possibile utilizzo. Il ripristino del luogo e la relativa rimozione di quella che il Sindaco Chiaramonte ha definito “una montagna di rifiuti”, comporteranno una spesa da quasi due milioni di euro che, tuttavia, non saranno 'sborsati' direttamente dal comune bernatese bensì dalla regione Lombardia attivatasi per la buona riuscita del progetto. L'attuale amministrazione, guidata da Chiaramonte, si è trovata ad affrontare questo gravoso impegno a partire da “ una bozza di gara d'appalto predisposta dall'amministrazione precedente”, e per questo motivo, come spiega Chiaramonte, “trattandosi di una attività che raccoglie molti interessi si sono dovuti interamente rivedere i criteri di assegnazione dell'appalto stesso, creando dei vincoli che garantissero la partecipazione di aziende di qualità certificata”. La ditta aggiudicataria dell'appalto ha dunque offerto quelle garanzie di serietà che richiederebbe un'operazione del genere, che si presenta delicata, complessa e suscettibile di svariati pericoli. In relazione a queste insidie, Chiaramonte parla orgoglioso dei complimenti della regione Lombardia per come il Comune ha gestito l'operazione, “non avendo ricevuto nemmeno un ricorso dalle altre ditte concorrenti all'appalto” ed anche se “l'Associazione Nazionale Imprese Difesa Ambiente (ANIDA), aveva sollevato alcune eccezioni relative ad alcuni elementi di valutazione, inseriti nei criteri di aggiudicazione del bando di gara, e tale richiesta era stata inviata all'Autorità per la Vigilanza sui contratti pubblici; la risposta è stata la seguente: ' dall'esame degli atti acquisiti, non sono emersi nell'operato della stazione appaltante < il comune di Bernate> elementi di difformità avendo quest'ultima utilizzato criteri di aggiudicazione che possono ricondursi a quanto previsto dall'articolo 83 del Codice dei Contratti Pubblici”. . Nelle parole del Sindaco resta un unico rammarico – “quello di aver dovuto dare fondo alle casse comunali per circa 30.000 euro” – al quale si cerca di trovare un rimedio “trattando con la Regione la possibilità, anche se non contrattualmente prevista, di un recupero dei costi affrontati direttamente dal comune, sapendo, tuttavia, che la risposta difficilmente sarà positiva”. Chiaramonte non vuole quindi dare nulla per scontato, assumendosi la responsabilità di un gravoso compito: “L'obbligo di tentare ogni strada per avere il riguardo dovuto ai soldi dei nostri concittadini”. In relazione al buon esito dei lavori, condotti magistralmente dal comune sul Ticino, il Sindaco non lesina infine complimenti hai suoi collaboratori – in particolare all'architetto Albertini, “che ha saputo dedicare la sua professionalità a un problema di tali dimensioni” – rilevandone il merito a onta dei pericoli immanenti a un'operazione “che presenta rischi di infiltrazioni mafiose”.
Siamo al lavoro per offrire a tutti un’informazione precisa e puntuale attraverso il nostro giornale Logos, da sempre gratuito.
La gratuità del servizio è possibile grazie agli investitori pubblicitari che si affidano alla nostra testata.
Se vuoi comunque lasciare un tuo prezioso contributo scrivi ad amministrazione [at] comunicarefuturo [dot] com
Grazie!