Fino a che punto gli algoritmi possono ragionare come gli umani? Nel 1950 Alan Turing ideò il suo celebre test sostenendo che, qualora una persona non dovesse riuscire a distinguere una macchina da un umano sulla base del loro comportamento, la macchina stessa dovrebbe essere considerata 'intelligente', dal momento che sarebbe sostanzialmente indistinguibile da un essere umano. Il 30 agosto, all’hotel Melià di Milano, sede delle trattative degli ultimi tre giorni di calciomercato, uomo e macchina si affronteranno su un campo particolarmente complesso: il calcio. Due algoritmi intelligenti in grado di assegnare voti ai calciatori, uno progettato dalla startup italiana Wallabies e l’altro da un gruppo di ricercatori di CNR e Università di Pisa, tenteranno di camuffarsi da umani sfidando le persone a distinguere tra i voti ‘artificiali’ e i voti umani assegnati da Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport e Tuttosport. Così, dopo la seconda giornata di serie A in programma il 26 e 27 agosto, e a soli due giorni dalla fine di quel calciomercato che vede proprio al Melià Milano il suo centro operativo, verrà stilata una tabella con tutti i voti, e toccherà agli addetti ai lavori del calciomercato indovinare quali di questi saranno stati dati dai giornalisti delle tre testate sopra citate, e quali invece saranno il frutto dell’intelligenza artificiale di Wallabies e del CNR. I due algoritmi combinano sofisticate tecniche di intelligenza artificiale con i Big Data riuscendo a simulare il ragionamento dei giornalisti nell’assegnazione dei voti con accuratezza sorprendente. Supereranno il test di Turing? Potrà mai un giornalista robot avvicinarsi a un giornalista umano? Appuntamento per tutti a mercoledì 30 agosto.

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