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giovedì 21 novembre 2024 | ore 16:35

L'universo di Zibba

Dall'underground allo 'Zibba Style' incontriamo uno degli artisti più interessanti del cantautorato italiano. Parlando di passato, presente e futuro per conoscerlo meglio.
Musica - Zibba

Iniziamo con una curiosità: Zibba è il tuo nome d'arte. Sul 'dizio-giovani' vuol dire freddo. Che cosa significa?
Si, diciamo che è una delle accezioni. Nel mio caso non vale nessuna di quelle papabili perché in realtà mi è stato appioppato alle scuole superiori e mi è rimasto incollato addosso.
Facciamo un passo indietro nel tempo prima di parlare di Zibba oggi. Hai ricevuto tanti premi tra cui il tanto ambito Premio Tenco per il miglior album in assoluto 'Come il suono dei passi sulla neve' – 2012. Cardiopalma?
E' stato un momento molto molto bello e lo ricordo come uno dei più emozionanti. Addirittura forse la prima volta che andai al Tenco, quando salimmo sul palco nel 2010, l'emozione fu ancora più forte. Un po' l'ammissione nella grande famiglia del Tenco.
E' il 2013 e per 'Sei metri sotto la città' sei il primo artista italiano a poter attingere dall'archivio dell'Istituto Luce, realizzando un clip con immagini anche inedite di Totò, Sordi, Magnani e Pasolini...
Come vedi Totò è tatuato sul mio braccio e per me poter usare un'immagine inedita sua è stato pazzesco. Quel video l'ho creato io in pochi giorni perché non avevo nessuno contatto con qualcuno che potesse montarlo. E' stato davvero bello poter spulciare nell'archivio Luce e trovare queste immagini.
Come ci sei riuscito?
E' stato un po' complicato. L'Istituto Luce da un po' di anni ha digitalizzato tutto quanto, quindi su internet c'è un portale con una password ristrettissima di accesso, puoi entrare e davvero vedere tutto. Mi hanno fatto selezionare il materiale, poi mi hanno inviato le clips in originale ed io ho lavorato su quelle.
Sempre nel 2013 esce 'Me l'ha detto Frak Zappa', il tuo primo libro che diventa testo teatrale di uno spettacolo diretto da Sergio Sgrilli. Già due anni prima avevi scritto le musiche di due spettacoli teatrali. Libro-musiche-teatro: qual è il filo conduttore?
Sicuramente la voglia di comunicare. E' parte di me, è innata e non posso farne a meno. Quando mi viene proposto un progetto, anche se all'inizio può sembrare un po' distante, o comunque non così inerente a quello che faccio, la trovo una bella sfida. E' una buona cosa. Due anni prima, nel 2011, ho addirittura recitato in un musical dedicato a Fabrizio De André, ed ero protagonista senza essere mai salito su un palco prima delle prove. Sono tutte sfide e quindi... perché no!? Si vive una volta sola!
Nel 2014 debutti a Sanremo con 'Senza di Te', contenuta nel tuo sesto album. E' una canzone autobiografica che parla dell'amore tra due persone che decidono di scegliersi di nuovo ogni giorno. E' dedicata anche a tuo figlio. E nella sua articolata semplicità è abilmente una dichiarazione d'amore in poesia. L'amore sopra ogni cosa?
Decisamente. Amare una persona a volte sembra difficilissimo e invece è una regola fondamentale. Ci si sceglie e da lì in avanti ci si dedica a quella persona, indipendentemente da tutto. E' una scelta, ed è molto bello ripeterselo ogni giorno. 'Ho scelto te qualunque cosa succeda, la mia missione è questa: dedicarti la mia vita'.
E' il 2015 e 'Muoviti Svelto' è l'album che vede le collaborazioni illustri di Niccolò Fabi, Omar Pedrini, Leo Pari, Patrick Benifei e Bunna. 'Muoviti Svelto' è una sorta di incitamento a non perdere tempo essendo questo prezioso e unico. Quindi bisognerebbe viverlo di cose belle e positive. E così facile?
No, assolutamente no. E' una sfida giornaliera. Però se si riesce a portare a termine in qualche modo, anche se non completamente, o piano piano provarci, sicuramente dà soddisfazioni. Come un po' tutto. Credo che non ci sia nulla, ma che nello stesso tempo la vita in sé stessa sia veramente molto semplice. A volte è troppo difficile da accettare la sua semplicità.
Per non utilizzare per forza il digitale vai a registrare in Spagna. Eri alla ricerca di un certo tipo di suono...
In realtà non perché in Italia non ci sia la possibilità, ma perché quello studio in particolare era già stato usato da miei collaboratori e mi era stato consigliato come particolarmente adatto a quel tipo di suono. Ovviamente avremmo potuto farlo anche in Italia, ma ce la siamo presi anche un po' come una gita. Tutti insieme per dieci giorni laggiù, è stato bello!
Zibba controcorrente o trasversale?
Decisamente trasversale. Nel 2013 abbiamo registrato un album in vinile dedicato a Giorgio Calabrese, autore gigante della canzone italiana che ha scritto alcuni dei successi più importanti della nostra musica. Avevamo deciso di dedicare un album a lui in quanto ancora vivente, quindi fare un omaggio ad una persona che potesse in qualche modo ascoltarlo. E' morto pochi mesi fa. Sai... poi uno muore, gli fai un omaggio e difficilmente se lo gode.
Almeno per la mia visione del domani. Per lui è stata una bellissima sorpresa. Il disco è stato registrato in digitale, ma cercando di mantenere le attitudini e le sonorità utili per far sì che il vinile suonasse come una volta.
20 maggio 2016 e 'Universo' prodotto da Andrea Mariano dei Negramaro. Cambiando punto di vista, da lontano, cosa vede Zibba?
Cosa vedo di preciso non lo so. Sicuramente allontanandosi da determinate cose capiamo se esistono ancora quando siamo distanti, perché se da lontano una cosa non la vedi, vuol dire che in quel momento non c'è più. Dall'altra parte serve molto. A volte, per esempio, la stessa persona che hai davanti in una determinata situazione, può essere completamente diversa se vista in un'altra condizione o semplicemente sotto un altro punto di vista. Per cui credo che sia molto importante, anche per non deluderci troppo, perché a volte la vita, nella sua semplicità, ci dà dei chiari segni di determinate cose che se non gli giriamo attorno non vediamo. Come fai a sapere se una mela sotto sta marcendo? La devi alzare inevitabilmente, se no continui a guardare il sopra e ti sembrerà sempre buona.
'Universo' è il tuo nuovo singolo, che ne anticipa altri, in attesa del 2017 per l'album. Quanto tempo! Come ci sorprenderai?
Abbiamo deciso di fare una lavorazione lunga di questo disco, ma che non sarà poi così, perché in realtà volevamo prepararci per avere l'album un po' prima dei solito che sono gli ultimi dieci giorni dove non è ancora in stampa, ed è sempre così. Ci stiamo muovendo in anticipo semplicemente per giocare giusto i tempi, per calibrare tutto quanto, anche perché questo sarà un disco molto importante per me. Musica - Le date del tour E' vero 'Muoviti Svelto' è stato, e quello prima ancora di più perché c'è stato Sanremo, ma è sempre un passo in avanti, o comunque un passo verso qualcosa. In questo momento della mia vita ho sentito proprio l'esigenza di dire una cosa nuova, e di dirla potendomi fidare di più persone attorno a me. Andrea Mariano curerà la produzione di tutta la parte elettronica e spero di tutto l'album, ancora dobbiamo parlarne bene, però questo è il nostro intento. La mia idea di elettronica è un po' embrionale perché mi ci sto avvicinando da poco, quindi la vedo ancora come un gioco. Con Andrea mi sono trovato benissimo, lui ha molta esperienza ed ha interpretato benissimo il mio sound e la mia idea di elettronica. Per questo voglio ringraziare Giuliano Sangiorgi e Lele dei Negramaro perché l'idea è stata loro. Giuliano è veramente una persona con un cuore enorme! Mi ha invitato ad aprire il suo concerto all'Arena di Verona ed è stata un'emozione gigante. Devo dire, anche se da distante era percettibile, da vicino i Negramaro sono fighi!
Arriviamo ad oggi. La tourneé ti vede accompagnato da Andrea Balestrieri (batteria)...
Quest'anno sono vent'anni con Andrea Balestrieri. Ben vent'anni insieme!
...e Stefano Riggi (sax/synth). Band essenziale per maggiori effetti ed atmosfere?
Esatto. Abbiamo deciso di essere un po' più essenziali e di utilizzare maggiormente le personalità e le personali peculiarità. Andrea è un batterista molto preciso e in questo spettacolo ha un pochino più di spazio. La stessa cosa vale per l'elettronica che ha preso una parte importante dello show, regalando delle atmosfere che difficilmente con gli strumenti acustici si riescono a dare. Questo è il secondo tour che faccio come chitarrista, con un mio modo molto personale, e molto poco professionale forse di suonare la chitarra, ma che a detta di molti è il 'mio suono'.
Quindi abbiamo preso coraggio e abbiamo deciso di costruire questo spettacolo. E' stato un lavoro molto lungo sulle canzoni, sulle sequenze e sugli arrangiamenti. Adesso sono molto contento. La data zero di Genova ci ha dato soddisfazione.
De André sosteneva: 'La musica è un fenomeno protomentale, anticipa la ragione'. Qual è il tuo punto di vista?
Il mio punto di vista è lo stesso di Charlie Parker:”La musica è l'esperienza più intima che hai con te stesso”. Ed è veramente così!
Sei uno degli artisti più interessanti del cantautorato italiano. Dall'underground allo 'Zibba Style'(...Zibba ride...). Con la tua musica e le tue parole tocchi varie sfaccettature armoniche dove è l'intenzione l'ingrediente fondamentale. Dove ti collochi?
Esattamente dove sono: ovunque. La musica è una, fare distinzione è razzista e stupido. Credo che il talento vinca su tutto, e che le belle canzoni vincano su tutto. E questo vale per tutti. Sono felice di aver scritto per gli Zero Assoluto perché quando li sento cantare quella canzone sono convincenti. Come quando sento Emma gridare 'Io di te non ho paura' perché è esattamente quello che pensavo quando ho scritto quella canzone.
Mi sento molto libero nel cantare le mie piccole vicissitudini giornaliere a mio modo, nelle mie canzoni. Però è molto bello. Tu pensa: lo stesso anno vinceva a X-Factor la canzone scritta con Tiziano Ferro e cantata da Michele Bravi ('La Vita e la Felicità'), poi andavo a Sanremo e arrivavo dalla Targa Tenco. Sono tre mondi molto diversi, ma in realtà non così tanto. Vince la bella musica, secondo me, difficilmente può succedere il contrario. Quindi bello, tutto bello!
Ci stupiamo davanti ad una persona onesta e on più davanti all''orrible'. A volte ci si sente inadeguati perché diversi da quello che ci circonda. Hai paragonato il tuo scrivere ad una seduta psicoanalitica. Si, decisamente.
Scrivi che ti passa?
Scrivi che metti nel cassetto perché ci sono troppe cose che se le lasci dentro a friggere non vanno più via.
Quando l'anno scorso è morto il nostro chitarrista, che ha suonato con noi per 11 anni e si è suicidato, l'unico modo per darmi una spiegazione e un valido motivo per stare un po' meglio dal giorno dopo, è stato scrivere di questo episodio e dirgli 'Tu d'altronde non fai altro che perdermi'. Musica - Zibba in concerto E' stato troppo forte e se rimanere lì dentro cova e non va bene, diventa una sofferenza enorme. Invece se fai una fotografia del sentimento per come lo senti in quel momento davvero e lo metti nel cassetto. Tutte le volte che sentirai la canzone proverai quella sensazione, non quella brutta che la mente ti vuole far provare per forza. E' un modo di esorcizzare a volte, o di esaltare una bella cosa come l'amore quindi 'Senza di Te'.
Quando provi un sentimento così grande per una persona, perché non fissarlo in qualche modo? Se passo una bella serata con una persona, mi capita molto spesso e mi viene naturale scrivere una canzone che parla di lei in quel momento. E' il mio modo per sottolineare qualcosa.
C'è tutto Zibba, e anche di più, nel tuo ruolo di autore. Nel tuo scrivere riesci sempre ad arrivare al finale, o è sempre/spesso un punto di partenza?
Entrambe le cose . Ogni esperienza è l'arrivo di un qualcosa e la partenza di un qualcos'altro.
Fare l'autore, e ci tengo a precisarlo perché nell'ambiente può capitare anche il contrario, per me non è un ripiego, ma è proprio quello che amo. Per me scrivere una canzone che è cantata da qualcun altro è più figo che salire sul palco a cantare, anche se tutto quello che provo sul palco cantando le mie canzoni, è un'altra cosa. Però è bellissimo poter collaborare con artisti che magari hanno vent'anni più di me di esperienza e in una seduta di scrittura possono insegnarmi qualcosa che per me è valida per tutti gli anni a venire. Quindi è veramente uno scambio continuo e totalmente bello. Io sono un autore un po' atipico perché il mio iter è con l'artista e non a distanza, se posso. Scrivere per gli altri, e soprattutto con gli altri è molto più bello perché capitano delle magie.
Come si riesce a far arrivare il messaggio in un oggi così contorto e confuso?
Il messaggio arriva a chi vuole prenderselo. L'importante è dire quella cosa che vuoi dire, poi, chi ha voglia di ascoltare, ascolta. Secondo me questo è il mondo di adesso in generale, soprattutto i social media e tutto quello sta intorno alla comunicazione; fa si che questa bellissima intervista che stiamo facendo magari cambia la vita a qualcuno che la legge, sto esagerando ovviamente, dall'altra parte rimane indifferente, e una serie di persone che potevano leggerla e anche esserne interessati.
E' un po' il 'male' del nostro tempo, ma credo che ogni tempo abbia un suo male e chi vive quel tempo non possa fare a meno di trovarlo e di trovarcisi contro. Per cui io sono molto favorevole a tutto ciò che concerne la comunicazione di ora perché ci permette di essere molto liberi, e quando la nostra libertà non invade lo spazio di qualcun altro è anche bello.
Da autore, cosa è bene mettere in una canzone? Quanto conta l'originalità?
L'originalità conta nel momento in cui si pensa ad una canzone per un possibile replay radiofonico, per una possibile partecipazione a un Festival di Sanremo, o ad un talent. Quando si costruisce in quel modo ci vuole una grande professionalità, un'attenzione e una cura. Secondo me è tutto molto importante. Quando si scrive bisogna tener conto di una serie di fattori. Se si scrive per un artista che ha 17 anni, non si può mettergli addosso qualcosa che non gli appartiene ed è anche per questo che scrivere insieme agli artisti, aiuta molto a far sì che sia il loro punto di vista, anche se poi è filtrato dalla poetica a venire a galla.
Nel tuo scrivere, ogni momento potrebbe essere quello giusto, oppure tutto è in funzione di...?
E' abbastanza difficile che non capiti una situazione dove non scriverei. Ad esempio vedo due persone parlare e penso, tipo... 'incontrarsi è comunque una cosa importante!' E' un bell'incipit per una canzone dove ti stai lasciando con una persona e dici:”Incontrarsi è comunque importante perché poi anche nel lasciarsi c'è un lasciare qualcosa l'uno con l'altro”. Ora scriverei questo.
E' bello perché ti vedi sempre il bicchiere mezzo pieno...
Io lo vedo proprio pieno pieno! Mezzo pieno perché? Si vede che l'altro l'ho bevuto! Ma no...è pieno decisamente! HO ascoltato qualche giorno fa una cosa bellissima! Uno chiedeva:”Ma tu il bicchiere lo vedi mezzo pieno o mezzo vuoto?” e l'altro gli ha risposto:”Il bicchiere è tutto pieno, solo di due materiali diversi!”. E' bellissimo!
Hai scritto per tanti artisti, da Jovanotti a Finardi, da Patty Pravo a Cristiano De André, senza dimenticare Emma, Zero Assoluto e Max Pezzali. Numerose sono le tue collaborazioni. C'è un nome che vorresti si aggiungesse alla lista? Perché?
In questo momento mi piacerebbe che una mia canzone fosse cantata da Marco Mengoni, perché trovo che nel panorama degli artisti giovani, usciti dai talent negli ultimi anni, sia quello che ha lottato per una sua identità, mettendosi attorno persone che gli hanno cucito delle belle canzoni e che lo hanno aiutato a trovare un bel repertorio. Lui ha creato una sua identità extra talent, come è capitato a diversi, però non è così facile slegarsi. Mengoni adesso è Mengoni, non è 'Mengoni quello di...'. Trovo che la sua voce sia fantastica e con tante sfumature possibili, quindi è molto interessante. Di quelli giovani lui sarebbe uno dei fighi. Poi mi piacerebbe scrivere per tanti dei big, ma è anche complicato. Comunque ho scritto per tanti di quelli che amo.
Qualcuno a Sanremo ci pensa a febbraio, qualcun altro a settembre. Tu stai pensando a questo palco per la 67° edizione?
Si, ci penso costantemente, anche perché mi piacerebbe, come autore, provare la sensazione di avere una mia canzone lì. C'erano i miei amici autori in questi anni ed ero lì a tifare per loro. E' stato molto bello, perché comunque anche nell'ambito degli autori, c'è un sacco di gioia se ad un amico va bene qualcosa, o almeno io sono fatto così. Quest'anno un mio amico, che è Stefano Paviani, un autore giovane non molto conosciuto che si sta facendo strada, ha scritto per i Dear Jack ed io ero contentissimo per lui. Quindi sarebbe bello poter condividere questa gioia, e comunque, come artista, quest'anno spero di avere la possibilità di tornarci.
Da produttore artistico, come vedi Zibba? Ti produrresti?
No, non mi produrrei perché ho la mia età per cui non ne vale la pena e poi suono un genere musicale per cui è da folli.
Devi sempre pensare chi sei. Quale pubblico realmente vorrebbe leggere questa mia intervista e il mio modo di scrivere le cose? Nessuno. Perché? Perché sono prolisso e sono troppo felice. Quindi è normale che abbia una nicchia di persone che vedrai questa sera al concerto, ci sono perché si sballano proprio per questo modo. Ma è bello che sia così perché credo che nella nicchia ci siano un sacco di cose fighe. La musica è fatta di piccole nicchie bellissime e profumate.
Come ti vedi?
Mi vedo fra dieci anni produttore artistico, perché mi piacerebbe produrre giovani talenti che hanno da dire delle cose.
Questi dieci anni sono stati tosti e ringrazio chi mi è stato accanto, come Fabio Gallo de L'Altoparlante. Fabio per me è una di quelle persone fondamentali senza le quali non avrei fatto nulla. Spero sempre di avere acconto delle persone che condividono con me un'idea più che una speranza.
Splendido il logo che hai anche tatuato...
Grazie! Quando l'ho tatuato ho pensato che potevo essere il primo ad averlo, in realtà sarò stata la quarta o quinta persona, e mi sono sentito un po' in colpa.
Ha un significato particolare? Io penso 'puoi arrivare a toccare il cuore'...
Questo può essere il tuo significato e mi piace che ne abbia trovato uno tu. Il mio è una sintesi dei due punti di vista più importanti della mia vita: la propensione verso gli altri e l'amore incondizionato verso la vita.

Zibba e 'Universo Tour 2016' visita il sito www.zibba.it

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