Da qualche mese verso la zona industriale di Buscate si rilevano puzze che invadono un’ampia area del paese che va da viale 2 giugno fino al centro ‘Don Bosco’ e tutte le vie laterali (in particolare via Milano e Paolo VI), e che diventano insopportabili alla sera: l’odore nauseabondo, infatti, costringe gli abitanti a chiudersi in casa senza aprire le finestre, soluzione di ripiego che può andar bene nella stagione invernale, ma che non allevia il profondo disagio che colpisce i cittadini di quella zona, poiché il fastidio porta alcuni soggetti sensibili a vere e proprie crisi di asma e difficoltà di respirazione. Questa spiacevole situazione ha spinto i cittadini a raccogliere spontaneamente già più di 150 firme, chiedendo un intervento da parte del sindaco. “Le puzze provengono molto probabilmente dal deposito di verde e sfalci situato a sud del paese sulla tangenziale della zona industriale – commenta l’assessore all’ecologia Valeriano Ottolini - L’insediamento è però posto sul territorio di Arconate, noi come Comune abbiamo già effettuato alcuni controlli, ma non è nostra competenza. Ci siamo comunque già mossi, incontrando i cittadini firmatari e mostrando loro le richieste fatte ad Asl, Arpa e al vicino Comune di Arconate per far sì che possano giungere a una soluzione il prima possibile”. “A noi pare solo che ci sia uno scaricabarile tra i due Comuni – commenta Guglielmo Gaviani, presidente dell’associazione 5 agosto 1991, sensibile alle tematiche ambientali ed ecologiche - In questi casi non è difficile indire una riunione ufficiale convocando i Comuni interessati e gli organi di controllo (Asl e Arpa) e questa cosa Buscate, che subisce gli effetti negativi di questo insediamento, la potrebbe fare anche domani mattina. Ci vuole solo la volontà politica”.

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