Sono più di cinquecento gli interventi chirurgici che vengono effettuati in media ogni anno dall’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Legnano, diretta dal dottor Roberto Pareschi, per il trattamento della sordità. Tali numeri fanno della realtà legnanese uno dei centri di riferimento a livello nazionale per il trattamento delle patologie dell’orecchio, tanto è vero che oltre la metà dei casi clinici trattati interessa pazienti provenienti da fuori Asl e fuori regione. Era giunto il momento di mettere in condivisione il frutto di competenze maturate dal reparto in un arco di trent’anni. Così l’Otorinolaringoiatria ha organizzato un corso di video - chirurgia in diretta, su indicazioni e tecniche di ossiculoplastica e stapedoplastica. Vale a dire: tecniche chirurgiche che permettono al paziente affetto da patologie otologiche di tornare a sentire. Il dottor Raoul Nucci, otorinolaringoiatra dell’équipe del dottor Pareschi, spiega: “La patologia infiammatoria o traumatica dell’orecchio può causare un danno all’apparato timpano-ossiculare. Tale apparato, composto dalla membrana timpanica e da tre ossicini (martello, incudine e staffa) permette la trasmissione meccanica vibratoria del suono all’organo neurosensoriale. Ne consegue che l’alterazione di una di queste strutture determina una riduzione della capacità uditiva che (se non trattata) può condurre alla sordità totale. L’ossiculoplastica è la ricostruzione funzionale dell’orecchio medio, ottenuta con l’utilizzo di protesi in titanio di ultima generazione. Le protesi possono sostituire uno o più dei tre ossicini che lo compongono. Si parla di tecniche microchirurgia molto delicate, atte a restituisce al paziente la capacità di sentire nuovamente i suoni e le parole. La stapedoplastica, invece, è una chirurgia limitata alla sola patologia della staffa. E’ generalmente eseguita per il trattamento di una malattia dell’osso timpanico: l’otosclerosi. Le moderne tecniche chirurgiche, affiancate dall’utilizzo di nuovi materiali e innovativi strumenti per la microchirurgia, offrono al paziente una buona qualità di vita e la ripresa di relazioni umane dapprima compromesse dalla sordità”.

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