Milano / Malpensa
Studenti clown in casa di riposo
- 04/06/2012 - 14:41
- Castano Primo
Nasi rossi, parrucche, grossi occhiali e cappelli... clown per un giorno e per solidarietà. Prima alla casa di riposo San Giuseppe, poi alla Colleoni. Sono tornati nelle due strutture cittadine, gli alunni di quarta del liceo delle Scienze Sociali dell’istituto d’istruzione superiore Torno di Castano Primo. Due giorni, un’occasione per trascorrere qualche ora in compagnia ed allietare così la mattinata degli anziani ospiti. “L’attività – dice Michele Zanmarchi, docente di educazione fisica – rientra tra gli appuntamenti del “Torno Clown”, che fa parte del “Progetto volontariato” che ha, già, portato gli studenti a contatto con altre esperienze di aiuto e servizio alle difficoltà, in un’ottica di alternanza scuola – lavoro. E’ un momento importante per i nostri ragazzi che, in questo modo, possono rendere pratiche le nozioni apprese in classe, anche in relazione ad un futuro professionale di intervento, appunto, nelle case di riposo oppure in qualche centro disabili e per ciò che concerne l’intrattenimento e l’animazione per i bambini”. Insomma, come si ripete spesso oggi nell’istituto, “Passiamo dalle conoscenze alle competenze”. E, infatti, le stesse conoscenze, unite alle competenze, hanno permesso agli alunni di trasformare i due appuntamenti in una vera e propria iniziativa di ulteriore crescita e formazione. Con gli ospiti che, contemporaneamente, hanno avuto modo di passare una mattina diversa e, per certi, aspetti insolita, interagendo e, perché no, per alcuni di loro, mettendosi anche direttamente “in gioco”. “Vogliamo ringraziare gli operatori ed i direttori sanitari della San Giuseppe e della Colleoni – continua Zanmarchi – L’entusiasmo e l’accoglienza dimostratici ci hanno fatto pensare di allargare il progetto, magari realizzando l’anno prossimo nuovi incontri, in occasione di festivitià o per festeggiare i compleanni ultracentenari. Da parte degli allievi, infine, c’è stata grande partecipazione ed abbiamo apprezzato la facilità con cui ciascuno è riuscito ad entrare in comunicazione con persone molto più grandi e spesso in difficoltà; e la voglia di sapersi adeguare alle differenti situazioni, trovando nella cartella delle esperienze personali i modi più idonei per rendere divertenti e coinvolgenti questi momenti”.
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