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mercoledì 25 dicembre 2024 | ore 21:00

'MGP' ritorna con i Soviet Malpensa

Nuove proposte musicali da 'My Generation Project' che riparte con il noise dei Soviet Malpensa da Buscate.
Requiem per i discografici italiani - Soviet Malpensa

Bentornati sui canali di ‘My Generation Project’! Dopo una pausa di qualche settimana riprendiamo alla grande i lavori per recensire le migliori band emergenti del nostro territorio, così ricco di un nascosto, seppur interessante e variegato, substrato musicale. Questa settimana vi proponiamo la musica dei Soviet Malpensa, gruppo di Buscate, nato nel 2008 dal sodalizio artistico di Claudio Turco (lead voice, chitarre, effetti) e Massimo Montorfano (basso, synth, tastiere, effetti, back voice), cui si sono affiancati vari musicisti ‘tournisti’ nel corso degli anni, fino ad arrivare alla formazione attuale con Mattia Colussi (batteria, batteria elettronica). A dispetto del nome, i Soviet Malpensa non si identificano con un tipo di cultura musicale politicizzata, ma richiamano semplicemente il territorio: in fase di ricerca del nome hanno, infatti, deciso di identificarsi con il posto in cui vivono, attraverso una connotazione locale e trovando una soluzione sicuramente originale e d’impatto. All’attivo due album ‘Musica elettrificata da ascoltare nei boschi’ (2008) e ‘Requiem per i discografici italiani’ (2010) , le cui influenze arrivano da Sonic Youth, Julie's Haircut e Mum, i tre sperimentano un genere piuttosto sconosciuto al grande pubblico del panorama italiano, quello ovvero di un noise rock intriso di effetti fra chitarre distorte e sintetizzatori, passando per intermezzi campionati che fungono talora da collante, talora da cesura fra una sezione e l’altra dei vari brani. È una musica di sensazioni e di abbandono: non serve pensare, basta lasciarsi trasportare. L’uso della voce è spesso trasfigurato, lasciando l’intelligibilità del testo (scritti da Claudio incentrati sul suo particolare vissuto e sulla realtà che circonda tutti noi) sospesa fra effetti fumogeni e dissonanze peccaminose. Durante la permanenza in sala studio si è osservato quanto la densità del materiale messo in campo richieda un lavoro preciso e al millisecondo: un’entrata di qualche istante ritardata di uno strumento o di un suono campionato può, in effetti, compromettere la buona uscita del pezzo; serve quindi un esercizio continuo e costante affinché la grande quantità suoni e di ‘rumori’ non risulti un’accozzaglia indistinta e poco identificabile, ma anzi diventi un tappeto sonore, le cui trame siano (seppur parecchio intricate) riconoscibili. Serve quindi (per utilizzare un termine caro agli economisti) una pianificazione e uno studio continuo delle possibilità tecniche dei mezzi tecnologici più odierni. Oltre al progetto puramente strumentale, i Soviet Malpensa hanno sperimentato la composizione della colonna sonora di due capisaldi della tradizione cinematografica dell’espressionismo tedesco degli anni ’20-’30 (in cui ancora il cinema era muto): Nosferatu del regista Fritz Lang e Metropolis diretto da Friedrich Murnau. Questa sorta di installazione-concerto nasce qualche anno fa, un po’ per gioco un po’ per caso, con una prima produzione puramente casalinga che viene poi studiata e trasformata in una vera e propria performance estemporanea. Se siete curiosi di conoscere i Soviet Malpensa vi invitiamo a fare un giro sul loro sito www.myspace.com/sovietmalpensa o sul loro canale YouTube www.youtube.com/user/SovietMalpensa. A presto, sui canali di My Generation Project!

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