Milano / Malpensa
Cherchi: “In ogni angolo c’è bellezza...”
Nell’era dei video, ci sarà sempre un fascino che non tramonterà mai. Quello delle fotografie, capaci di catturare il momento e di renderlo eterno. Certo, per lo scatto perfetto bisogna saper cogliere l’attimo. Andrea Cherchi, giornalista e fotoreporter, è un professionista ed un “artista” in questo, ormai conosciutissimo, e quest’anno, nella festa di Sant’Ambrogio, ha ricevuto il prestigioso riconoscimento dell’Ambrogino d’Oro, la massima onorificenza insignita da Palazzo Marino, entrando così nella “storia di Milano”. Si può definire davvero “innamorato di Milano”, la città che racconta ogni giorno, nella sua storia, nelle sue curiosità e tradizioni, sui suoi profili social, seguiti da quasi 350mila follower tra Facebook, Instagram e TikTok, condividendo gratuitamente, tra i 5 milioni di scatti del suo archivio, i suoi particolari e le sue sfaccettature, la sua bellezza, che lui stesso rivela nell’intervista…
La passione per la fotografia e un grande amore per la città di Milano: è questo il segreto dei meravigliosi ed emozionanti scatti con i quali catturi “bellezza”?
“Tutto questo, unito all’umanità delle persone che incontro. La bellezza non è soltanto una percezione esterna ma uno stato d’animo, una passione, un gesto di umanità e di solidarietà. Il mio motto è: “Milano è madre e figlia di ogni bellezza”… In ogni angolo della città c’è una storia di bellezza da raccontare”.
Cosa desideri trasmettere con le tue fotografie?
“Solidarietà e vicinanza per le persone sole, che soffrono e cercano da sempre un riscatto. Le mie foto sono lì a ricordare a tutti che io ci sono sempre per chi è in difficoltà”.
Esistono tante letture della città di Milano. Per te che la vivi a 360 gradi… com’è?
“Una città piena di umanità, nascosta, a volte invisibile. I milanesi sono persone semplici, lavorano e aiutano il prossimo senza raccontarlo al mondo intero. Se dici a una persona che non conosce Milano che la caratteristica della città è la semplicità ti prende in giro, ma è così! Milano con la sua semplicità ha sorpreso tutti e ha conquistato il mondo. Pensate solo per esempio a Giorgio Armani: per anni ha allestito personalmente le vetrine dei suoi negozi. Chiunque passava da lì, lo vedeva in vetrina”.
Come è iniziato il tuo percorso e il tuo lavoro con la fotografia?
“Tanti anni fa… Avevo appena finito l’Università. Mio papà sperava seguissi le sue orme di notaio, ma io sognavo già le fotografie e i racconti fotografici. Da allora non mi sono più fermato!”.
Quali sono le fotografie che porti maggiormente nel cuore e perché?
“Quelle della solidarietà e del sociale. Poi quella di Manuela, che da una panchina nel parco di Portello saluta la mamma, ospite in casa di riposo. Erano i tempi della pandemia, quando nemmeno i parenti potevano fare visita nelle case di riposo ed era l’unico modo per sentirsi vicini”.
A chi dedichi la Benemerenza civica, assegnata per il progetto “Semplicemente Milano”?
“Il premio lo dedico al mio papà che, insieme alla mia mamma, mi ha salvato dall’abbandono, adottandomi che ero piccolissimo. “Semplicemente Milano” è un viaggio continuo per Milano, dedicato alle persone anziane. Per loro io sono uno sguardo e gli occhi di chi non può vedere di persona”.
Ti adoperi sempre volentieri per il sociale, cosa vuol dire “aiutare” anche con il tuo lavoro?
“Vuol dire stare bene. Vado nelle case di riposo, dai disabili, nelle carceri e nelle scuole, portando un po’ di luce e speranza attraverso foto e storie di Milano. Torno a casa e sento una grande serenità”.
Milano - Andrea Cherchi
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