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giovedì 21 novembre 2024 | ore 23:02

E' nato il Popolo della Libertà

Arconate - Silvio Berlusconi e Mario Mantovani

Silvio Berlusconi, come noi pensiamo, ha i tratti tipici del genio, è facoltà di chi legge considerarlo un genio del bene oppure del male. Ma c’è una cosa sulla quale non si può discutere: il premier ha cambiato il corso della storia e della politica in Italia. Lo ha fatto da solo. E lo ha fatto in quindici anni, laddove altri (mai da soli) ci hanno messo il doppio o il triplo. Valutino i lettori se il ‘Cavaliere’ ha cambiato tutto questo in meglio o in peggio. In ogni caso, tali cambiamenti sono di una portata straordinaria. La nascita del PdL, celebrata con il congresso di Roma, è la conclusione di un percorso che comincia nel 1993, quando Berlusconi, interpellato sulle elezioni comunali della capitale, dichiara: “Se votassi a Roma, sceglierei Gianfranco Fini”. Poco importa che quella competizione la vincerà poi Francesco Rutelli. Importa che in quel preciso giorno il ‘Cavaliere’ decide di lavorare ad un progetto tanto ambizioso quanto velleitario: chiamare a raccolta gli elettori moderati che, con il crollo dei partiti storici dopo Tangentopoli, erano di fatto in libera uscita. All’inizio Silvio li indirizza verso il vecchio Movimento Sociale Italiano che presto diventa la moderna Alleanza Nazionale. Dopodiché li raduna in un partito nuovo di zecca, Forza Italia, che, di successo in successo, diviene la prima forza politica italiana. Infine unisce i due partiti in un’alleanza e, come ultimo passo, li fonde insieme. Ed ecco il Popolo della Libertà. In mezzo ci sono le tappe di un tracciato tortuoso. E ci sono gli errori del ‘Cavaliere’. Uno su tutti: pensare che persino la Lega Nord può essere inglobata nel partito unico del centrodestra, un errore che Berlusconi pagherà a caro prezzo con il famoso ribaltone del 1994 e con la sconfitta elettorale del 1996. Poi basta. Il premier capisce che il Carroccio è il Carroccio e che, al massimo, ci si può stringere un’alleanza, niente di più. Dal momento che le persone intelligenti imparano dai propri sbagli, il Silvio Berlusconi non tenterà mai più di annettere il movimento di Umberto Bossi: meglio discuterci tutti i giorni e fare qualche rinuncia pur di averlo amico. Il colmo è che nessuno crede mai a Silvio. Nessuno gli crede quando nel 1994 fonda Forza Italia; nessuno gli crede quando nel 2008, sul predellino della sua Mercedes, fonda il PdL. Se Berlusconi vince sempre, il motivo è anche questo: i suoi avversari lo sottovalutano. E loro, dagli errori che commettono, non imparano mai.
Il Sottosegretario alle Infrastrutture, Senatore Mario Mantovani
“Oggi si chiude una storia”. E’ così che il Sottosegretario alle Infrastrutture con delega all’edilizia statale ed abitativa, Senatore Mario Mantovani, si è espresso nel corso della serata, svoltasi il 27 marzo scorso, alla vigilia dell’apertura del primo congresso nazionale del Popolo della Libertà a Roma. “La nostra gente ed i nostri militanti lavorano con quell’impegno frutto dell’entusiasmo e della passione che ha sempre caratterizzato il nostro popolo, spendendosi per promuovere e realizzare quel sogno di libertà che è andato via via crescendo fino a raggiungere l’ultima straordinaria vittoria dell’aprile 2008. Una nuova dimensione di libertà, è questa la strada da compiere con la nascita ufficiale del PdL. E sapete quali termini non troveremo più sul vocabolario? Anzitutto partitocrazia e frammentazione. Con il PdL cancelliamo dieci partiti del centrodestra e diamo stabilità al Paese, in una ‘casa comune’ di valori”. Una realtà politica, quella del PdL, che, come ha ricordato Mario Mantovani, ‘vola’, secondo l’ultimo sondaggio Euromedia Research, al 43 per cento. “La fiducia di Silvio Berlusconi - ha spiegato - è addirittura al 65 per cento, di contro, il Pd, è sceso al 22 per cento. Oggi si ammaiana la bandiera di Forza Italia, ma se ne issa un’altra sotto la quale cuori, idee e pensieri si uniscono nei comuni valori. Sono certo che continueremo su questa strada per rendere ciascuno di noi protagonista di una nuova ed entusiasmante avventura di libertà che segnerà la storia di questo nostro amato Paese”.

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