Milano / Malpensa
"Musica e famiglia sono tutto per me"
L’avventura della buscatese Lisa Maggio a The Voice Senior, il programma in prima serata di Rai Uno condotto da Antonella Clerici, si è conclusa la scorsa settimana: dopo essere stata scelta nella rosa dei dodici finalisti, il pubblico da casa con il televoto ha dovuto decidere i quattro superfinalisti. E lei non era tra questi. Ma ha già vinto, partecipando, e non per modo di dire.
La sua storia la conosciamo già: buscatese doc, oggi “naturalizzata” emiliana, nasce Maria Luigia Caimi 61 anni fa, in una famiglia che vive per la musica da quattro generazioni: il padre, infatti, era il maestro Luigi Caimi, conosciuto in paese, in quanto organista in chiesa. Una passione condivisa con la sorella Patrizia, oggi voce nota a Buscate, e che la porta a cambiare i suoi piani: studia per diventare tecnico di laboratorio, ma il tempo trascorso tra le quattro mura dell’ospedale la fa soffocare. Nel suo cuore batte la musica. E la musica la porta a 18 anni a fare le valigie e a trasferirsi a Bologna, nonostante il papà Luigi non fosse molto d’accordo. Qui riesce a entrare in un’orchestra di musica da ballo e a fare la cantante professionista. Oggi vive a Crevalcore, in provincia di Bologna, con i due figli Luca e Laura e il marito Roberto, conosciuto proprio sul lavoro, in quanto membri della stessa orchestra.
L’abbiamo raggiunta al telefono per una chiacchierata cuore a cuore per conoscerla ancora meglio.
Nella tua famiglia si è respirata da sempre la musica: sapevi in cuor tuo che avresti vissuto di musica? Era un tuo sogno?
“Certo: all’età di 5 anni cantavo nel coro della chiesa con papà che suonava l’organo. Man mano che passavano gli anni sentivo crescere dentro di me il sogno di poter fare musica al 100%”.
Lisa Maggio è solo un nome d’arte, o è proprio un alter ego? L’hai scelto tu o te l’han dato?
“Lisa Maggio non è proprio un nome d’arte, è una scelta di vita. Il nome Lisa me lo diede il capo orchestra quando arrivai qui in Emilia Romagna perché Maria Luigia non rimaneva impresso nella testa delle persone. Maggio invece è arrivato con la nascita di mio figlio Luca: io sono nata il 30 maggio, lui il 31 e siamo molto devoti alla Madonna, quindi abbiamo pensato di mettere questo mese come mio cognome d’arte. Suonava bene”.
Sei andata via da Buscate giovanissima: come è cominciato la tua carriera di cantante?
“Da Buscate sono partita a 18 anni, perché dovevo incontrare tramite un impresario conosciuto al Mediterranée (discoteca di Legnano, oggi chiusa definitivamente, ndr) il capo di un’orchestra. Quindi, sono partita, ho fatto il provino, è andato bene. Per un po’ ho fatto la pendolare, Buscate – Finale Emilia (in provincia di Modena), poi mi sono trasferita e così è cominciato il mio viaggio nella musica”.
Hai conosciuto tuo marito Roberto al lavoro: come è lavorare insieme, ancora oggi?
“Dopo due anni che ero con l’orchestra, ho conosciuto mio marito, che è entrato come chitarrista – Roberto, che noi chiamiamo Roby. È rimasto per poco, però è bastato per conoscerci. Dopo poco, ho lasciato anch’io la vecchia orchestra e ne abbiamo creato una nostra. Lavorare insieme non è facile perché porti i problemi del lavoro a casa. Qualche litigata c’è stata, qualche competizione tra me e lui anche… Però siamo ancora qui, lavoriamo ancora insieme. Siamo ancora insieme. Felicemente”.
Ti aspettavi mai di finire su Rai Uno nella tua vita?
“Non mi aspettavo di finire su Rai Uno, è stato proprio un dono dei miei figli. Non ci volevo nemmeno andare: troppo lavoro, troppo tribolare, e chi guarda la casa, mi dicevo come scusa… Però alla fine è stata un’esperienza fantastica. La rifarei cento volte”.
Qual è stato l’iter per arrivare in prima serata?
“Mi ha iscritta mia figlia Laura, a mia insaputa, a dicembre del 2021. Poi a settembre hanno cominciato a chiamarmi per fare i vari colloqui. Sono andata a ottobre a Milano a fare il provino davanti agli autori. A novembre mi hanno comunicato di essere stata presa in trasmissione. Sono stata scelta su circa 3 mila persone che hanno mandato la demo: capisci l’emozione e l’orgoglio?”.
Perché proprio Gigi D’Alessio, tra i quattro giudici?
“Gigi D’Alessio l’ho scelto per fare un regalo a mia figlia, ma per me è uno che di musica se ne intende, a 360 gradi. Quando ho cantato alle Blind Audition, si sono girati tutti e quattro, ma a quel punto la scelta era obbligata. Era destino andassi con lui”.
Come è stato cantare alla finale?
“Cantare alla finale è stata un’emozione indescrivibile. Ho interpretato “Se telefonando”, a poche ore dalla notizia della morte di Maurizio Costanzo, ma non era il brano che inizialmente mi era stato assegnato da Gigi D’Alessio. A due giorni dalla finale, mi è stato chiesto se volevo cantarlo, nella versione di Nek, perché secondo la direzione ero l’unica in grado di poterlo fare. Io ho accettato, perché è una canzone stupenda, anche se non l’avevo mai cantata”.
Come è stato lavorare con D’Alessio?
“Gigi D’Alessio è una bella persona: carino, disponibile, mi ha dato qualche consiglio, non di più perché a detta sua non ne avevo bisogno. In realtà, dietro le quinte non si passa molto tempo insieme col proprio giudice, giusto due precisazioni, qualche suggerimento”.
Non sei passata tra i quattro super finalisti, ma cosa ti ha lasciato questa esperienza? Cosa ti ha insegnato?
“Non sono passata tra i quattro super finalisti, è vero, però in finale c’ero, quindi io sono felicissima. Ci ho messo tutto il cuore e tutta l’anima. Questa esperienza mi ha fatto vivere in mezzo a tante belle persone, che ora sono mie amiche, tanti esperti dell’ambiente. Sono stata benissimo, non posso chiedere di più”.
Rimanendo in tema di musica, la grande Mina cinquant’anni fa, cantava “La mente torna”… Torniamo anche noi alla tua vita a Buscate: che ricordi hai della tua vita qui? Chi ti ha insegnato la musica?
“Ricordo tutto. Un’infanzia bellissima che rivedo quando torno in paese, che ritrovo tra le strade dove giravo con i miei amici, i posti dove ci trovavamo per suonare tutti insieme con la chitarra…”.
Ogni tanto torni a Buscate?
“Certo che torno: qui ho mia mamma Agnese, mia sorella, mio nipote, mia cognata, mio fratello. La prossima volta sarà a breve, credo”.
La musica è la tua vita, ma chi te l’ha insegnata?
“Non sono mai andata a scuola di canto, ma avendo un padre come il mio, più insegnamento di così non poteva esserci. Poi ho fatto una scuola di musical. Ma la radice è sempre casa mia, mio papà, mia mamma e tutta la mia famiglia, cui sono molto grata. Per tutto”.
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