Milano / Malpensa
'La Casa della Comunità'
La comunità novarese ha una nuova casa, grazie a un generoso lascito testamentario di due cittadini, alla Fondazione Comunità Novarese onlus. Il dono proviene dalla professoressa Angela Maria Ferutta e dal professor Carlo Franchini che, in virtù di un rapporto fiduciario con l’ente e per via degli storici rapporti con il Senatore Ezio Leonardi (Presidente Emerito di FCN), hanno scelto di lasciare in eredità alla Fondazione un’ingente quota del loro patrimonio, come gesto di solidarietà per il benessere di tutta la comunità. Il 5 agosto 2019, in seguito alla scomparsa della Prof.ssa Ferutta, (il Prof. Franchini era mancato nel 2006), il lascito, datato 2009, è diventato effettivo e, il 7 gennaio 2020, si è costituito, presso FCN, il Fondo in memoria dei due Professori che sostiene l’attività istituzionale della Fondazione in tutti gli ambiti in cui essa opera, attraverso la promozione di iniziative di utilità sociali realizzate sul territorio della provincia di Novara. I donatori - La professoressa Angela Maria Ferutta è stata medico Primario di Psichiatria e prima Presidente del Soroptimist Club di Novara dal 1958 al 1960 mentre il marito, Prof. Carlo Franchini, caro amico del Presidente Oscar Luigi Scalfaro, per anni è stato Direttore dell’Ospedale Psichiatrico di Novara e sindaco di Campione d’Italia. I due, dalle nozze nel dicembre del 1953, hanno sempre vissuto nella villa di via Gnifetti che, infatti, ne racchiude profondamente la storia. “Un lascito testamentario a favore della Fondazione è un dono che guarda al futuro della propria comunità - commenta il Presidente di Fondazione Comunità Novarese onlus, Prof. Davide Maggi – quello dei coniugi Franchini- Ferutta è un vero e proprio messaggio d’amore che vuole e deve avere continuità. I beni possono vivere una nuova stagione: spazi che si rendono nuovamente disponibili diventano luoghi; ambienti una volta vissuti da una famiglia, possono ritornare ad essere vissuti dalla comunità tutta”. Il lascito Franchini – Ferutta comprende beni immobili (oggi a reddito) tra cui la villa di via Gnifetti situati a Novara e in alcuni punti del Nord Italia di cui l’ente dovrà decidere in futuro, beni mobili che la Fondazione ha fatto valutare e che sono in attesa di una destinazione futura e una donazione in denaro e titoli, per un valore complessivo di circa 5 milioni di euro. “La pandemia – continua il Presidente Maggi – ha rallentato le operazioni ma, durante questo periodo, è stata comunque portata a termine tutta l’inventariazione dei beni che erano contenuti nella villa e così proseguiremo con alcuni lavori di adeguamento della struttura. Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione ha deciso di trasformare la casa privata di via Gnifetti in una vera e propria Casa della Comunità nell’ottica di agevolare la coesione sociale e culturale”. I primi due piani della villa saranno occupati dall’Università della Terza Età, che qui svolgerà gran parte dei suoi corsi, mentre il terzo piano ospiterà gli uffici della Fondazione Comunità Novarese. Accordi in merito ad alcuni spazi lasciati in eredità dai coniugi Franchini- Ferutta hanno reso possibile anche una collaborazione con Liberazione e Speranza onlus. “Il progetto si sta adeguando e sviluppando – prosegue il Prof. Davide Maggi – seguendo un modello di relazione sinergica. Oggi non siamo qui per un’inaugurazione, (questa ci sarà quando la casa sarà pronta) ma siamo qui per ringraziare una famiglia che ha voluto lasciare un segno importante per la sua comunità; donando un luogo speciale che potrà ospitare non solo la Fondazione ma altre realtà del Terzo Settore, tra cui l’Università della Terza Età. La Casa della Comunità sarà inaugurata quando tutti i lavori saranno terminati e verrà resa agibile e fruibile da tutti. Sappiamo che il desiderio dei coniugi Franchini – Ferutta era di lasciare i propri beni ad un ente che fosse radicato nella comunità e che operasse a favore della stessa; per questo stiamo lavorando affinché le loro volontà possano essere rispettate al meglio. La Casa della Comunità novarese, presto, aprirà le sue porte”.
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