Milano / Malpensa
Safer Internet Day
- 06/02/2021 - 08:51
- Comunicaré
Il 9 febbraio di ogni anno si celebra il Safer Internet Day, la Giornata Mondiale della Sicurezza in Rete, evento di livello internazionale supportato dalla Commissione Europea. La ricorrenza annuale è stata istituita nel 2004 con l’obiettivo di promuovere un uso più sicuro e responsabile del web e delle nuove tecnologie tra i giovani, ragazzi e bambini. Si tratta di una giornata che assume un’importanza fondamentale, considerate le notizie riguardanti il rapporto tra i nostri giovani e i social network.
Lo smartphone è il regalo più ambito di tutti i nostri ragazzi per la loro Cresima, parliamo quindi di uno strumento che entra nelle loro vite verso gli 11 anni. Sbaglia, a mio parere, chi sceglie di negare questo strumento ai propri figli: sarebbe come chiuderli in casa per evitare di insegnare loro le regole del codice della strada. Per evitare che siano investiti mentre attraversano la strada, occorre insegnare loro a camminare sulle strisce pedonali. Con lo smartphone, il web e i social è la stessa cosa: basta trovare quali siano le strisce pedonali dove camminare.
Quello che i genitori spesso non sanno, però, è che la normativa italiana stabilisce che l’età minima per l’utilizzo dei social network è di 14 anni, addirittura 16 anni per l’utilizzo di Whatsapp. Tra i 13 e i 14 anni, l’iscrizione è possibile previo consenso dei genitori. Nel nostro paese, infatti, non è possibile per il minore di 14 anni prestare il consenso per l’utilizzo dei propri dati personali, come da recepimento italiano del nuovo GDPR europeo sulla privacy.
Ciò però non significa che i minori di 14 anni non siano sui social, anzi! Sappiamo tutti che Whatsapp, l’app di messaggistica istantanea, è la prima applicazione che viene scaricata sugli smartphone. Sappiamo, però, che il web e le reti sociali possono diventare un luogo molto pericoloso per loro: è di pochi giorni fa la tragica vicenda di Antonella, morta per rispondere a una challenge (sfida) di TikTok. Il fulcro della questione è sempre lo stesso: i social e il web propongono contenuti che non sempre sono adatti a un pubblico di minori e bambini, senza che sia possibile applicare un controllo genitoriale stringente. Il cosiddetto ‘parental control’, infatti, si limiterebbe a bloccare l’accesso ai social in toto, creando un divieto eccessivo e un senso di frustrazione profondo nel ragazzo.
Cosa dovrebbero fare allora i genitori? Innanzitutto, conoscere bene i mezzi e gli strumenti a disposizione dei ragazzi, utilizzandoli attivamente in prima persona. Ciò però non significa andare a spiare ciò che i figli fanno sui social! Un altro consiglio è quello di tenersi aggiornati e di leggere contenuti specificamente indirizzati ai genitori, come ad esempio gli articoli del sito Generazioniconnesse.it (piattaforma sul tema creata dal Ministero dell’Istruzione). L’ultimo suggerimento è quello di parlare, parlare, parlare! A cena, quando si chiede “Com’è andata a scuola?”, vale la pena di dare spazio anche a domande e a racconti legati alla vita online dei nostri ragazzi, che è ormai una parte fondamentale della loro vita. Ultimissima cosa: non lasciamo che la vita online si vada a sostituire alla vita reale!
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