Milano / Malpensa
Era il 23 luglio 1910...
- 22/07/2010 - 16:33
- Magnago
In molti centri dell'Altomilanese, così come a Magnago, questi sono i giorni del ricordo. Per quanto accaduto 100 anni fa e per tutte quelle persone (oltre 50 morti e 200 feriti), che persero la vita. Era il 23 luglio del 1910 quando, attorno alle 16.30, dopo settimane di calura e afa insopportabile, all'improvviso un furioso ciclone, con pioggia e fulmini, accompagnato da una violentissima tromba d'aria, si abbattè sulla fascia di territorio tra Castano Primo e Saronno, colpendo anche le cittadine di Magnago, Busto Arsizio, Castellanza, Legnano, Canegrate, Cerro Maggiore, Solaro, determinando il crollo di fabbricati e ciminiere delle manifatture tessili e provocando la morte ed il ferimento di numerosi cittadini. L'epicentro del ciclone fu nel triangolo compreso tra Busto Arsizio, Legnano e Castano Primo, dove la devastazione fu maggiore, ma quel terribile episodio interessò anche Magnago, dove ingenti furono le conseguenze. Case scoperchiate, alberi divelti, campagne e raccolti distrutti, con il fatto più grave che si verificò a Vanzaghello, allora frazione magnaghese, dove crollò il caminone dello stabilimento 'G.A. Crespi' precipitando sulla sala telai ed uccidendo tre operaie di Vanzaghello e quattro ragazze di Magnago: Pierina Ferrario, Margherita Racchi e Rosalia Rofa, tutte di soli 19 anni, e Regina Magnoli, 20enne. Così, nel corso della seduta del Consiglio Comunale del 21 ottobre 1910 si deliberò di "Onorare la memoria delle defunte, vittime del ciclone e del lavoro, concedendo nei cimiteri di Magnago e Vanzaghello un posto perpetuo e gratuito atto alla posa di un monumento a loro ricordo". Il cippo posto nel camposanto magnaghese, quindi, è l'esempio di come l'intera cittadinanza non ha dimenticato quel tragico episodio. Sopra ci sono i nomi e le fotografie delle quattro giovani con la scritta: "Giovani esistenze strappate alla vita dalla immane furia devastatrice del 23 luglio 1910. Le famiglie, il Comune, il cotonificio Crespi e di Lonigo, con vivo cordoglio posero".
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