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giovedì 21 novembre 2024 | ore 17:31

Mons. Belloli e la sua Inveruno

Inveruno - Mons. Belloli e i ragazzi inverunesi

E' stata una cerimonia semplice, ma carica di emozioni, ricordi e di commozione. Per ricordare il XX anniversario di ordinazione episcopale di Mons. Luigi Belloli e per rievocare la sua straordinaria bontà che ci ha sostenuti e rafforzati in ogni istante, domenica 7 settembre nella Chiesa Parrocchiale di Inveruno, si è celebrata la Santa Messa solenne nella quale l’Amministrazione Comunale gli ha donato ‘La chiave della città’ come segno di riconoscenza per il servizio religioso che ha svolto e che continua attualmente a svolgere per il il suo paese. Nato ad Inveruno, il 25 luglio 1923, racconta ancora oggi con estrema precisione e commozione i felici anni della sua adolescenza nell’ amato paese natale e la carriera ecclesiastica che lo hanno condotto lontano dalla casa paterna. “Sono tornato ad Inveruno con un sentimento di gioia perché dopo i lunghi viaggi tra Milano, Pavia, Roma e Anagni ho desiderato veramente rientrare nella mia vecchia abitazione dalla quale sono stato assente fin dalle scuole elementari. Ora dedico il mio tempo alla lettura che rappresenta una tra mie grandi passioni ma che purtroppo ho trascurato spesso per via degli impegni e addirittura, quando posso, faccio delle lunghe passeggiate nei boschi lungo il Ticino e ho scoperto solo ora dei luoghi fantastici dai quali sono rimasto lontano per lunghi anni. Ho lasciato Inveruno quando ero molto giovane al fine di intraprendere il servizio religioso infatti ho iniziato a studiare teologia,che mi ha preparato al sacerdozio nel seminario di Venegono Inferiore e poi ho continuato gli studi a Milano per un lungo tempo. Nel 1946 fui nominato sacerdote dall’ arcivescovo di Milano, Alfredo Ildefonso Schuster e per me fu un momento di grande commozione e felicità. Conclusi gli studi a Milano ottenni il dottorato in teologia che mi permise di insegnare presso i collegio San Carlo di Milano e successivamente ottenni la nomina di rettore nel collegio Borromeo di Pavia, educando, per riprendere una frase affermata da San Carlo, giovani ‘ricchi d’ ingegno ma poveri di censo’. Infine sono stato nominato il 6 gennaio 1988 vescovo di Anagni- Alatri, due cittadine del Lazio e dopo undici anni di incarico sono tornato finalmente a casa”. E Inveruno non l’ha dimenticato.

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