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Gio, 31/10/2024 - 07:50

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giovedì 31 ottobre 2024 | ore 08:57

Quel caldo di 120 anni fa...

Centoventi anni fa, domenica 29 luglio 1900, si era al culmine della più intensa e prolungata fase calda tuttora mai registrata a Milano da quando si rilevano i dati.
Storia - L'omicidio di Re Umberto I di Savoia

Centoventi anni fa, domenica 29 luglio 1900, si era al culmine della più intensa e prolungata fase calda tuttora mai registrata a Milano da quando si rilevano i dati, con il termometro che per oltre quindici giorni consecutivi aveva segnato costantemente massime superiori ai 34-35 gradi alla stazione meteo di Brera.

Quel giorno, la temperatura massima a Milano fu addirittura di 37.5°C e in molte località della bassa pianura lombarda, veneta ed emiliana si superarono agevolmente i quaranta gradi. Alla sera il cielo si era poi annuvolato e faceva ancora molto caldo, con ben 32 gradi alle ore ventidue e trenta (equivalenti alle attuali 23.30 perché non avevano l'ora legale). Proprio a quell'ora, al parco di Monza era in programma una cerimonia di premiazioni di alcune gare sportive, che si sarebbe dovuta tenere nel pomeriggio, ma che venne rinviata per il caldo eccessivo ed insopportabile.

Per il medesimo motivo, Re Umberto I di Savoia, protagonista della cerimonia, quella sera non indossò sotto la camicia la cotta di maglia antiproiettile che era solito utilizzare. E così alcuni colpi di arma da fuoco per mano di Gaetano Bresci - un anarchico arrivato apposta dagli Stati Uniti per attentare al Re - lo ferirono a morte.

Parlo ogni anno di questo episodio, così come ricordo spesso fasi calde o fenomeni estremi avvenuti in passato, proprio perché è fondamentale conoscere il clima del passato, per vivere consapevolmente quello presente, altrimenti pensiamo che ciò che succede oggi non si sia mai verificato prima, quando la storia del clima, gli archivi parrocchiali e quelli comunali sono pieni di episodi analoghi e che accadevano con altrettanta frequenza. Se oggi qualcuno avesse la percezione che questi siano in aumento è semplicemente perché è molto più facile documentarli e accedere all'informazione (che, per di più, è unidirezionale in tal senso). Oggi tutti giriamo con appresso un telefono che può scattare foto e filmare video e così ogni chicco di grandine, ogni allagamento o ogni termometro postato sui social oppure battuto dalle agenzie di stampa fa il giro del mondo in pochi istanti. In passato o usciva la troupe della rai o il fotografo di un quotidiano oppure tutto passava nel più assoluto silenzio per l'opinione pubblica e figuriamoci per quello che accadeva in un passato ancora più lontano.

Non dimentichiamolo mai e soprattutto teniamoci stretti le temperature di questa estate e di questi giorni, così lontane da quelle che in passato hanno sancito vere e proprie fasi estreme, come quella che ho raccontato in questo episodio in cui ha perso prematuramente la vita Re Umberto I di Savoia e come altre che proporrò nei prossimi giorni. Buon proseguimento di giornata!

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