Si è conclusa da meno di una settimana la XXI edizione della Fiera Internazionale del Libro di Torino. Come ogni anno svoltasi nella zona Lingotto Fiere di Torino, la manifestazione quest’anno è stata sorprendentemente contornata da mille polemiche. Molte di queste critiche possono essere inserite nel consueto strascico di controversie e rimproveri che accompagnano ogni manifestazione di questo livello, altre sono invece risultate vere e proprie antipatie fini a se stesse che non hanno comportato che soli disagi per il pubblico
della fiera. Il tema della Fiera ‘Ci salverà la Bellezza’ è un esempio lampante del primo gruppo di critiche.
Ampiamente contestato sin dalla sua presentazione, il ‘main theme’ della Fiera è stato criticato soprattutto a causa di una vastezza d’argomento estremamente difficile da trattare con completezza, e, al termine della rassegna, per la superficialità con cui è stata trattato. Esempio, invece, del secondo gruppo è la manifestazione contro la scelta di Israele come paese ospite di quest’edizione, che si è svolta sabato 10 maggio fuori dai cancelli
di Lingotto Fiere. I manifestanti, per quanto abbiano messo in piazza le loro idee in modo legittimo e pacifico, evitando scontri con la polizia, hanno creato diversi disagi al pubblico, in ingresso e in uscita dalla fiera e hanno catalizzato su di loro tutto l’impegno delle forze dell’ordine creando, nei giorni precedenti la rassegna internazionale, un allarmismo generale eccessivo. Una manifestazione a nostro avviso evitabile in quanto è sempre apparso molto chiaro che la decisione di ospitare Israele da parte degli organizzatori non era in alcun
modo uno schierarsi da una parte piuttosto che da un’altra nel conflitto israelo-palestinese, ma semplicemente
la volontà di omaggiare un paese, Israele, che alla letteratura ha dato tantissimo. Nonostante tutto, però, il commento del Presidente Rolando Picchioni è stato di soddisfazione, visti i numeri che la Fiera ha registrato:più di 300.000 visitatori e 1.000 espositori.

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