Milano / Malpensa
La Terra al perielio
- 02/01/2020 - 07:44
- Meteo sincero
I primi giorni dell'anno sono quelli in cui ci troviamo più vicini al Sole, lungo la nostra orbita a forma di ellisse attorno alla nostra stella.
In particolare, il momento in cui saremo al perielio (così si chiama il punto in cui siamo più vicini al Sole) sarà all'alba di domenica, con circa 147,1 milioni di km di distanza, a fronte dei 149,6 medi e dei circa 152,1 di inizio luglio, quando ci troveremo all'afelio, ovvero nel punto più lontano.
Nel nostro emisfero, la maggiore vicinanza al Sole avviene dunque in pieno inverno, ma con scarsi effetti sull'intensità della radiazione solare, che dipende pressoché esclusivamente dall'angolo con cui i raggi solari incidono sulla superficie terrestre, ora pressochè ai minimi dell'anno, toccati al solstizio d'inverno. L'energia complessiva in arrivo dal Sole al perielio è infatti solo circa il cinque percento in più di quella all'afelio e inoltre questo momento coincide con l'estate australe. Ciò fa sì che la maggiore energia in gioco viene assorbita in larghissima parte dal mare, vista la maggiore presenza di oceani rispetto alle terre emerse nell'emisfero sud e dunque nel complesso il bilancio energetico accumulato in questo periodo dell'anno resta pressoché invariato rispetto alle altre stagioni.
Teniamo conto che, anche in questo momento in cui siamo più "vicini" al Sole, siamo comunque a 147 milioni di km di distanza dalla nostra stella. Va aggiunto che è una distanza che a noi magari sembra enorme, ma è nulla a livello siderale, tant'è che la luce che parte dal Sole arriva qui da noi sulla Terra in poco più di otto minuti. Per la precisione, in otto minuti e dieci secondi adesso al perielio e in otto minuti e venticinque secondi quando saremo all'afelio.
Un'altra curiosità legata al perielio: la nostra velocità orbitale, quella con cui ci mettiamo un anno per fare un giretto completo attorno al Sole, é massima proprio in questi giorni ed è pari a circa 30,3 chilometri al secondo (poco più di 109.000 km/h). Se ne era accorto per primo Keplero già nel 1609 quando ha codificato questo assunto nella propria seconda legge. É anche per questo motivo (oltre che per la conservazione del momento angolare, che racconterò in un altro post) che l'autunno e l'inverno insieme qui nell'emisfero boreale durano circa una settimana in meno rispetto alla primavera e all'estate, quando il nostro pianeta "rallenta" relativamente, ma si parla comunque di velocità circa 29,3 chilometri al secondo (poco meno di 106.000 km/h) a inizio luglio quando saremo all'afelio.
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