Milano / Malpensa
Stefania e la SLA della mamma
"Dunque Stefania. Già al ‘dunque’ un fremito mi scosse le viscere. Esiste forse una frase a lieto fine, pronunciata da un medico, che inizia con un ‘dunque’? Il ‘dunque’ è portatore sano di guai. Sparge brutte notizie senza saperlo”: questo estratto viene dal libro di Stefania Piscopo, intitolato ‘Mi manca la tua voce. Da figlia a caregiver: come ho dichiarato guerra alla SLA’. Il volume, edito da La Memoria del Mondo e con la prefazione di Mina Welby, sarà presentato alle 17 di domenica 24 novembre presso la sala conferenze di Casa Giacobbe a Magenta. Un libro importante, per tante ragioni, le une intrecciate alle altre. La prima riguarda il lato umano della triste vicenda che ha coinvolto l’autrice e la sua famiglia. Stefania è un’infermiera, la cui vita, insieme a quella dei suoi cari, cambia improvvisamente nel dicembre 2018. Alla madre dell’autrice, Graziella, viene, infatti, diagnosticata la Sclerosi Laterale Amiotrofica, una malattia degenerativa e implacabile. Il libro di Stefania è “Il racconto della fatica, della paura, della disperazione di non poter fare nulla per arrestare la malattia”, scrive l’autrice. ‘Mi manca la tua voce’ è realizzato “Con il punto di vista di un’infermiera che è però anche, e soprattutto, una figlia. Uno degli obiettivi che mi sono data durante la stesura è di far riflettere il lettore sulle leggi in tema di sanità, su quello che potrebbe capitare a chiunque, e qual è stato il nostro modo per affrontare una malattia neurodegenerativa così crudele”, ha spiegato Stefania Piscopo.
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