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giovedì 21 novembre 2024 | ore 16:23

10 videogiochi horror al cinema

Una lista di dieci approfondimenti con trama, personaggi, atmosfere e registi che vorremmo vedere dietro la macchina da presa in una potenziale trasposizione filmica.
Overthegame - Videogiochi horror

Siamo in autunno e il giorno di Halloween si avvicina. Sicuramente molti di voi si staranno preparando a questo tetro evento, comprando caramelle, costumi e addobbi vari nella migliore tradizione Americana. Invece altri se ne staranno chiusi in casa a pregare che la notte passi presto e senza alcun danno. Non sorprenderebbe sapere che alcuni di voi hanno noleggiato o acquistato un film horror da vedere con un gruppetto d'amici in questa particolare notte; o se siete più solitari e sedentari, ve lo starete guardando in streaming su Netflix o Prime Video, comodamente seduti in poltrona con un pacchetto di pop-corn in una mano e una bibita gassata nell'altra. I film horror sono tanti e di vario genere, ma in questo articolo ci concentreremo soprattutto sul genere dei videogiochi a sfondo horror, al cinema. Se molti di voi stanno pensando a film tratti da videogiochi horror come 'Resident Evil', e 'Silent Hill', vi accorgerete che con questi due titoli abbiamo già detto tutto sull'argomento. Infatti, nonostante il genere sia molto apprezzato rispetto agli altri adattamenti da videogiochi, i titoli tratti da esso sono veramente scarsi. Se il cinema horror copia lo stile dei videogiochi con titoli come: 'Brainscan - Il gioco della morte' e 'Stay Alive', non si può dire che il rapporto sia reciproco per quanto riguarda gli adattamenti diretti dei titoli del genere. Senza tenere conto di film come 'Alone in the dark', 'Bloodrayne', e 'House of the dead', caduti sotto la furia omicida del teutonico Uwe Boll; e tralasciando il bistrattato adattamento di 'Doom' e titoli direct to video come 'Dead rising: Watchtower' e 'It came from the desert'; si può dire che gli unici ambasciatori del panorama horror videoludico degni di nota, siano proprio la residenza maligna della Capcom e la città fantasma della Konami… concorderete che è piuttosto scarsa come lista di film tratti da videogiochi horror da guardare ad Halloween, giusto? Per tanto, mentre molti di voi attendono notizie sull'annunciato adattamento di 'Five Nights at Freddy's', abbiamo pensato di fare una lista di videogiochi a tema horror, che sarebbero perfetti per una eventuale trasposizione cinematografica.
In questo articolo non si parlerà dei falliti tentativi di adattamento di titoli come 'Bioshock' o 'Dead Space', ne tanto meno di remake o reboot di titoli già arrivati in sala. Andremo invece ad analizzare quei titoli mai presi in considerazione da Hollywood, per immaginare come sarebbero sullo schermo e quali registi vorremmo per tale operazione. Dall'horror psicologico alle dark comedy; dall'horror-sci/fi agli splatter movie; e dall'action-horror ai film d'animazione per tutta la famiglia; ecco a voi una lista di dieci videogiochi horror che vorremmo vedere al cinema.

Neverending Nightmares
Thomas Smith è un giovane uomo che soffre di una apparente serie senza fine di incubi. La trama si sviluppa nell'Ottocento e in varie location tra cui una magione, un cimitero, un manicomio, una foresta e un ospedale. Il protagonista si sposta in questi scenari popolati da mostruose creature e visioni aberranti, cercando di ricostruire il suo passato e provando a svegliarsi una volta per tutte da questo incubo infinito. Inspirato dai disturbi ossessivi-compulsivi e alla depressione sofferta dal capo disegnatore Matt Gilgenbach, con uno stile visivo che omaggia l'artista e illustratore Edward Gorey, con citazioni da Edgar Alan Poe e Ambrose Bierce e un bianco e nero che evoca i primi film di David Lynch (dove l'unico colore in questo ambiente monocromatico è il rosso del sangue); il titolo indi della Infinitap Games, ha tutte le carte in regola per diventare un film horror psicologico d'atmosfera onirico-gotica degno di Guillermo del Toro. Sarebbe bello vedere il regista Messicano anche solo in veste di produttore esecutivo; con la regia affidata al Norvegese André Øvredal, già collaboratore di del Toro per il bellissimo 'Scary stories to tell in the dark'.

Bloodborne
L'antica città di Yharnam è controllata dalla potente 'Chiesa della Cura', un’istituzione religiosa che dispensa il miracoloso sangue curativo, capace di lenire ogni male. Una misteriosa piaga sta trasformando i cittadini in orribili belve, cui ogni notte viene data la caccia dal popolo, armato di fuoco e forconi, e dai 'Cacciatori', molti dei quali armati e addestrati direttamente dalla Chiesa. Il protagonista, uno straniero misterioso giunto a Yharnam per ricevere la suddetta cura, diviene cacciatore dopo essersi dimostrato immune alla piaga di cui il sangue è infetto. Il cacciatore, armatosi con il necessario, si fa strada tra i cittadini divenuti pericolosi e squilibrati a causa della malattia e le terribili belve che vagano incontrastate per le strade della città, facendo luce su segreti oscuri quali l'origine della piaga delle belve. Con un bestiario di creature inspirate alla mitologia di H. P. Lovecraf e Robert E. Howard e uno stile cinematografico che ricorda quello della saga di 'Underworld'; 'Bloodborne' gli spetta di diritto un adattamento in grande stile, per ottenere un action-horror dalle atmosfere gotiche e malsane al pari di quel classico noto come 'Silent Hill'. Per la regia potremmo prendere in considerazione James Wan, regista di 'Saw' e del bellissimo 'Aquaman'; magari sotto la produzione di David Heyman della saga di Harry Potter e con la sceneggiatura firmata da Gary Dauberman.

System Shock
Nel 2072, un hacker cerca di accedere al complesso dati primario concernente la 'Cittadella', una stazione spaziale di proprietà della TriOptimum. L'hacker viene scovato dalle guardie di sicurezza TriOptimum e viene condotto da Edward Diego, Amministratore delegato della potente multinazionale, presso la stazione. Edward Diego promette di rilasciare l'hacker, se riuscirà ad eseguire un'operazione segreta di hacking su SHODAN, una intelligenza artificiale che controlla la stazione, per i non meglio precisati scopi di Diego, in cambio dell'impianto chirurgico di una interfaccia neurale. Dopo che l'hacker ha operato, viene fornito dell'impianto e posto sotto sonno criogenico. Al suo risveglio, però, la situazione è precipitata e SHODAN ha inspiegabilmente preso il controllo totale della base ed ha iniziato a sterminare tutto il personale, con l'intento di popolarla di cyborg geneticamente mutati prodotti attraverso i cadaveri degli ex-abitanti della stazione spaziale. Ma non solo: anche la Terra stessa è in pericolo, poiché l’intento folle di SHODAN è di dirigere la stazione verso la Terra e distruggerla attraverso il micidiale Laser di cui essa è provvista. Starà all'hacker, con l'aiuto della scienziata Rebecca responsabile del suo risveglio e che comunica con lui dalla Terra, cercare di riparare la situazione. Considerato il primo ibrido tra uno sparatutto e un gioco di ruolo, sarebbe bello vedere il titolo della Looking Glass Studios (che nel team di sviluppo contava anche un giovane Ken Levin, futuro papà di 'Bioshock') adattato per il grande schermo in un fanta-horror dalle derive action alla 'Resident Evil', e che sappia mescolare le atmosfere claustrofobiche di 'Alien' e 'The Cube' con gli scenari e l'estetica cyberpunk di 'Blade Runner'. Il regista ideale per l'adattamento di 'System Shock' potrebbe essere Duncan Jones, il quale ha già dimostrato con titoli come 'Moon' e 'Source Code' di sapere il fatto suo su personaggi messi in situazioni estreme per essere portati al limite delle loro capacità in un ambiente isolato ed alienante.

Maniac Mansion
Quando Dave Miller scopre che la sua ragazza, Sandy Pantz, è stata rapita dal dottor Fred Edison, decide di andare a salvarla con l'aiuto dei suoi amici. Giunti sul posto, i ragazzi si troveranno ad affrontare il dottor Fred e la sua malsana famiglia, tra cui una coppia di tentacoli senzienti. In pieno revival anni ottanta è impossibile non prendere in considerazione 'Maniac Mansion' per una eventuale trasposizione filmica. Considerato il capostipite delle avventure grafiche e ricordato per il simpatico gruppo di personaggi da poter scegliere prima d'inizio partita, il cult della LucasArt è il soggetto perfetto per una dark comedy dai risvolti ironici ed esilaranti. Con una trama dal tono: i ragazzi di Breakfast Club incontrano la famiglia Addams, possibilmente ambientato nel 1987 (anno d'uscita del gioco), e con Jim Carrey nelle vesti del dottor Fred e la regia affidata a Rob Letterman, che ha già dato buona prova di saper maneggiare entrambi i generi con film come: 'Piccoli Brividi' e 'Pokémon: Detective Pikachu'; il risultato sarebbe un film che strizza l'occhio alle pellicole di John Hughes e Joe Dante, dal sapore vintage e incredibilmente spassoso.

Bendy and the Ink Machine
Nel 1963 il disegnatore Henry Stein riceve un invito dall'amico Joey al suo vecchio posto di lavoro, uno studio di animazione chiamato Joey Drew Studios. Al momento del suo arrivo, Henry scopre una imponente e misteriosa macchina dell'inchiostro che decide di attivare. Dopo essere stato improvvisamente attaccato da un mostro dalle sembianze di Bendy, il protagonista dei cartoni prodotti anni fa nel Joey Drew Studios, Henry precipita in una voragine mentre tenta di fuggire e perde i sensi. Al suo risveglio, Henry scopre che Joey e il direttore della musica Sammy hanno creato una specie di culto che venera l'entità che ha aggredito Henry e che l'intera fabbrica è infestata da mostri d'inchiostro. Tra i vari titoli citati nell'articolo, quello di 'Bendy and the Ink Machiene' è sicuramente il più interessante e particolare di tutti. Presentando un'atmosfera nera e meccanica ed una storia ispirata ed originale, il gioco della 'The Meatly Games' sarebbe un soggetto ideale per un film che faccia luce sul lato oscuro dell'animazione anni venti, e che porti ad affrontare i turbamenti e le paranoie più nere dell'animo umano. Con un imponente operazione che sappia mischiare live-action e Computer Grafica, ci piacerebbe vedere un ritorno all'horror di Robert Zemeckis, che con un personaggio come Bendy potrebbe dare sfogo al suo estro creativo e consegnarci un film con un impatto visivo mai visto finora in un horror.

Medievil
Nel medioevo del 1386, il regno di Gallowmere sta vivendo un periodo di pace e prosperità. Ma essa viene turbata dal perfido negromante Zarok, tornato a reclamare il regno dopo essere stato sconfitto la prima volta dal valoroso Sir Daniel Fortesque, eroicamente perito nella prima battaglia contro il malvagio stregone. Zarok scaglia l'incantesimo della notte eterna sul regno e trasforma i suoi inermi abitanti in servi al suo comando, in fine, lancia un maleficio per far resuscitare i morti, colpendo accidentalmente anche la cripta dove riposa il suo nemico. Risvegliatosi come non-morto, Sir Daniel si ricorda di non essere mai arrivato sul campo di battaglia, essendo stato colpito da una freccia nemica durante la prima carica d'assalto. Con l'onore infangato e la consapevolezza di non essere il paladino salvatore che tutti credono che egli sia, Sir Daniel, impugna spada e scudo e parte, per salvare il regno e per diventare l'eroe che non è mai stato. Con la sua meccanica di gioco influenzata da titoli come 'Ghosts and Goblins' e 'The leggend of Zelda' unita all'immaginario di Tim Burton, e con un protagonista chiaramente inspirato al Jack Skeletron di 'Nightmare Before Christmas'; il gioco creato da Chris Sorrell e Jason Wilson nel lontano 1998, è un soggetto fantastico per un grande film d'animazione in chiave dark-fantasy per tutta la famiglia. Naturalmente, per la regia verrebbe in mente il geniale Tim Burton; ma per un film animato in CGI che renda giustizia agli scenari colorati, ma allo stesso tempo cupi e sinistri che caratterizzano il gioco; il regista ideale potrebbe essere Shane Acker, regista del fantastico '9' (prodotto da Tim Burton), che paradossalmente, sia per il design dei personaggi che per i colori delle ambientazioni, il film di Acker ha molto in comune con il mondo fantastico che caratterizza Medievil. Con l'uscita del remake del gioco originale programmata per questo Ottobre e il varo di Playstation Productions (neonata casa di produzione per lo sviluppo di film e serie TV tratte delle IP Playstation), non è da escludersi l'arrivo di Sir Daniel Fortesque anche in sala, con un film che sappia incantare sia grandi che piccoli e che riproponga su grande schermo le rocambolesche e goffe gesta compiute dallo scheletrico paladino.

Splatterhouse
Rick Taylor e la sua fidanzata Jennifer Wills, due studenti di parapsicologia, decidono di visitare la casa del dottor West, uno studioso scomparso misteriosamente anni prima che ricercava in quel campo. Un violento temporale li coglie impreparati e li costringe a trovare riparo nell'edificio abbandonato; all'interno l'oscurità è totale, e "qualcosa" provvede a rapire Jennifer e a tramortire Rick. Poco dopo, il giovane si risveglia, e con sua grande sorpresa scopre che sul suo volto è stata posta una maschera: la "Terror Mask" un'antica maschera sacrificale Azteca, di cui il Dott. West parlava nei suoi appunti. Rick si rende conto che l'unico modo per salvare la fidanzata è confidare nei poteri, per quanto maligni, della maschera. Dotato di una forza sovrumana, il protagonista si fa strada fra i viscerali orrori e le arcane entità che infestano la magione, lasciandosi dietro una scia di morte e frattaglie varie. Il dolce suono della carne che si lacera...diciamolo: in questo periodo di nostalgia anni ottanta, una cosa ci manca più di tutte: la spietata violenza visiva degli splatter movie di Stuart Gordon e Brian Yuzna e l'epico umorismo nero di Sam Raimi. Con un personaggio ottenuto fondendo insieme il Jason Voorhees di 'Venerdì 13' con Ash Williams de 'La casa' e una schiera di mostri e creature provenienti dalla migliore tradizione del genere; 'Splatterhouse', è più che meritevole per un'adattamento (possibilmente vietato ai minori) che esalti la violenza grafica e l'umorismo nero e citazionistà del gioco. Per la trama si potrebbe prendere spunto dal remake del 2010, che nonostante i vari difetti tecnici, presentava una storia molto ben articolata e una resa visiva a livello cinematografico a dir poco perfetta. La regia, invece, la si potrebbe affidare al James Gunn di 'Guardiani della galassia', che con il suo primo film d'esordio, 'Slither', ha dimostrato di essere completamente privo di freni inibitori per quando riguarda il Gore e l'orrore visivo, tipici del titolo della NAMCO.

Amnesia: The Dark Descent
Il giovane Daniel si risveglia nel buio delle sale del Castello di Brennenburg, senza quasi alcuna memoria di chi sia e del perché si trovi lì. Le uniche cose che ricorda sono nome, provenienza e le reminiscenze di una misteriosa spedizione archeologica in Egitto. Munito di una semplice lanterna ad olio, Daniel parte per esplorare il desolato maniero, alla ricerca di risposte sul suo passato, ma egli non è solo entro quelle mura; qualcosa di antico e innominabile gli sta dando la caccia nei labirintici corridoi del castello e per Daniel comincia una forsennata corsa contro il tempo, con la pressante sensazione che qualcosa di sinistro stia per accadere. Con una trama inspirata al racconto 'L'estraneo' di H. P. Lovecraft e al classico 'Dracula' di Bram Stoker, unità con un'ambientazione gotica decadente piena di suggestioni visive e sonore e al bisogno costante del protagonista di rimanere alla luce per mantenere la sanità mentale; 'Amnasia: the dark descent' offre uno spunto ideale per un film che faccia leva sull'ancestrale paura del buio e sul senso d'impotenza davanti agli orrori innominabili che abitano l'ambiente del gioco. Per la regia sarebbe interessante vedere come se la cava Johannes Roberts (regista di '47 metri' e dell'annunciato reboot di 'Resident Evil') con un film d'ambientazione gotico-macabra, che equivalga ad una discesa negli abissi più oscuri della psiche umana.

Wolfenstein
Due agenti dello spionaggio alleato, William "B.J." Blazkowicz e l'Agente Uno sono catturati dai nazisti ed imprigionati al castello di Wolfenstein nel corso di una loro missione per carpire i progetti personali di Himmler e della sua Divisione Paranormale delle SS. L'Agente Uno è ucciso nel corso di un interrogatorio, mentre Blazkowicz riesce a fuggire, combattendo contro soldati e strane creature, nella sua lotta per uscire dal castello. Blazkowicz scopre intanto che i nazisti stanno attuando un piano chiamato 'Operation Resurrection', che prevede la risurrezione dei morti tramite elementi soprannaturali che potrebbero dare a loro poteri straordinari contro gli Alleati nel corso della seconda guerra mondiale. Prima di 'Doom', la serie di Wolfenstein aveva gettato le basi per quelli che sarebbero stati i videogiochi del genere sparatutto. Con riferimenti che vanno dalle armi esoteriche Naziste, alle atmosfere Stempunk del romanzo 'La svastica sul sole' di Philip K. Dick; Wolfenstein è il titolo più hard-core della ID Software che non ha ancora ottenuto un'adattamento cinematografico diretto; se bene film come 'Frankenstein's Army' e il più recente 'Overlord' ne abbiano copiato stile e temi molto comuni con la serie omonima. Sarebbe bello vedere le avventure dell'agente Blazkowicz al cinema, un giorno, in un War Movie che mescoli sapientemente horror e sci-fi con citazioni e rimandi alla saga originale da cui è tratto. Tra i vari registi che vorremmo vedere dietro la macchina da presa, il primo di tutti è certamente Stephen Norrington, regista del primo 'Blade', che con titoli come 'La leggenda degli uomini straordinari' e 'Death Machine' (quest'ultimo sembra di per sé l'adattamento di un gioco della ID Software) ha dimostrato di avere le carte in regola per una potenziale trasposizione di Wolfenstein.

Outlast
Miles Upshur, un giornalista freelance che, dopo aver ricevuto una e-mail da un individuo misterioso riguardo al manicomio di Mount Massive, decide di indagare sui fatti che accadono in questo luogo per portare alla luce la verità. Una volta entrato nella struttura, Miles capisce che l'atmosfera non è delle migliori: gente morta, sangue ovunque e non vi è traccia di personale in vita. Si troverà sulla strada dei pazienti chiaramente fuori di testa o impauriti da una presenza invisibile che loro chiamano 'Walrider'. Per Miles, armato di sola telecamera, incomincia una lunga notte fatta di orrori indicibili e sinistre macchinazioni governative, in una spirale di violenza e follia senza fine. Con la sua visuale in prima persona vista attraverso l'occhio di una telecamera, e il chiaro omaggio a quel filone del genere horror noto come 'mockumentary' (falso documentario); 'Outlast' è a dir poco perfetto per il cinema. Sarebbe un sogno, se un giorno il produttore Jason Blum (creatore della saga di Paranormal Activity) decidesse di acquistare i diritti di sfruttamento del gioco, per una eventuale trasposizione filmica. È difficile scegliere un regista a cui affidare la regia di 'Outlast', anche perché sono tutti molto ben qualificati: Jaume Balagueró (REC.), John Erick Dowdle (Necropolis: la città dei morti), ma soprattutto, Daniel Myrick e Eduardo Sánchez (The Blair Witch Project), sono solo alcuni dei nomi della lista di registi che vorremmo vedere dietro la macchina da presa in un possibile adattamento di 'Outlast'; ma se dovessimo fare una scelta, al primo posto ci sarebbe la coppia Henry Joost e Ariel Schulman (registi di 'Paranormal Activity 3'), i quali hanno già dimostrato il loro amore per il genere con film come 'Catfish' e 'Nerve'.

Fonte trame dei giochi: Wikipedia.org

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