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mercoledì 27 novembre 2024 | ore 14:05

Già espulso, ma era ancora qui

Un uomo di nazionalità nigeriana è stato fermato dalla Polizia locale di Castano Primo. Un cittadino l'ha visto aggirarsi con fare sospetto ed ha subito informato i poliziotti.
Castano Primo - Polizia locale in pattuglia

L'ha visto aggirarsi con fare sospetto per le vie della città e, senza perdere tempo, allora, ha immediatamente contattato il comando della Polizia locale. E quello che inizialmente poteva sembrare un semplice dubbio, alla fine si è rivelato fondato. Sì, perchè quell'uomo, di nazionalità nigeriana, oltre ad avere precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti ed altri reati, in passato era già stato espulso dal territorio nazionale e lo scorso anno era stato, inoltre, respinto alla frontiera in quanto aveva tentato di rientrarvi prima dei termini di legge. L'episodio, nella tarda mattinata di ieri, quando appunto ai poliziotti castanesi arrivava la chiamata di un cittadino che li informava della presenza di un soggetto in via Ponte Castano. Subito, dunque, veniva inviata sul posto una pattuglia che, dopo una breve ricerca, riusciva a rintracciare la persona lungo il vicolo che costeggia la ferrovia. Bloccato, in un primo momento tentava di eludere il controllo, provando anche a dissimulare le proprie generalità (lo stesso risultava, altresì, sprovvisto di documenti al seguito), così veniva sottoposto a fermo identificativo e veniva accompagnato dopo i primi accertamenti presso il Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica della Questura di Milano, dove venivano eseguiti rilievi dattiloscopici e fotosegnalamento. Dalle risultanze emergeva che l’uomo, di nazionalità nigeriana, come detto con precedenti per spaccio di sostanze stupefacenti ed altri reati, era stato in passato già espulso dal Territorio Nazionale e lo scorso anno era stato respinto alla frontiera perché aveva tentato di rientrarvi prima dei termini di legge. Essendo stato fermato nel territorio Castanese, allora, faceva desumere che il nigeriano si era successivamente introdotto illegalmente in Italia, peraltro transitando anche in altri paesi europei. E, pertanto, al termine degli accertamenti preliminari, veniva trattenuto presso le camere di sicurezza della Questura al fine di vagliarne l’effettiva posizione che, qualora confermata, porterebbe al suo arresto.

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