Milano / Malpensa
"Di nuovo ci nega la parola"
- 26/04/2018 - 15:31
- Turbigo
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO - Per il secondo anno consecutivo, in occasione della celebrazione del 25 Aprile, il sindaco Christian Garavaglia ha negato ad un rappresentante della sezione ANPI locale di prendere la parola presso il Monumento ai Caduti. Alla nostra richiesta, avanzata nel mese di ottobre 2017, il Sindaco ha risposto con un breve comunicato a novembre, negando tale possibilità perchè “non prevista dal programma” della giornata. Questa indisponibilità fa tutt'uno con la negazione di una sede pubblica, dove il Direttivo ANPI possa riunirsi (il Sindaco afferma che non è stato reperito uno spazio) e con la solerzia nell'accogliere le richieste di CasaPound e di Lealtà Azione, a cui sono stati concessi in più occasioni i locali per iniziative connesse a pubblicizzare libri o a rievocazioni storiche. Eppure si tratta di movimenti che si definiscono rispettivamente “fascisti del terzo millennio” e “un'associazione culturale” che richiede assoluta disciplina ai propri giovani iscritti, sensibili ai richiami della setta neonazista degli Hammerskin. L'esatto contrario degli ideali che vogliamo ricordare con la solennità civile del 25 Aprile, in cui, attraverso la dura Resistenza al nazismo e al fascismo suo alleato, il popolo italiano seppe riconquistare la libertà, la democrazia, la pace. Negando all'ANPI di intervenire e impedendo così il ricordo della lotta partigiana e dei princìpi che confluirono nella nostra Carta Costituzionale, entrata in vigore 70 anni fa, il sindaco di Turbigo:
- fa un grave torto ad un'Associazione che, nata nel 1945 e diffusa su tutto il territorio nazionale, proprio nella giornata del 25 Aprile trova il coronamento delle proprie finalità. Che sono quelle di rammentare ai giovani la tragedia di una guerra voluta dai governi tedesco e italiano del tempo, i lutti e le distruzioni che ne conseguirono, l'impegno morale per molti dei ragazzi di allora ad opporsi con le armi alla barbarie, alle stragi, alle sofferenze che colpivano la popolazione civile;
- nega un'evidenza storica: in tutti i luoghi in cui esiste una sezione dell'ANPI un suo rappresentante interviene in questo giorno per sottolineare il significato della Resistenza, vedendosi riconosciuto un ruolo istituzionale.
- tradisce la sua funzione di primo cittadino, che ha giurato sulla Costituzione per la difesa dei suoi valori, all'inizio del mandato amministrativo, e mantiene un costante atteggiamento di divisione sociale.
- rende inconciliabile e per nulla credibile la sua presenza nel contesto di questa giornata, poiché non basta cingersi con la fascia tricolore per testimoniare la propria fedeltà agli ideali della Costituzione, se poi si impedisce ad un rappresentante di un'Associazione quale è ANPI, che quei valori ha reso indelebili col sangue versato da migliaia di partigiani caduti, di ricordare che il fascismo è stato battuto, ma ricompare ancora oggi in forme e modalità mutevoli.
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