Stanno arrivando anche da noi. Stiamo parlando dei 'body scanner'. Cresce sempre più la paura e la preoccupazione per possibili attentati terroristici e, così, gli organi competenti si sono subito attivati, con il conseguente rafforzamento dei controlli su passeggeri e bagagli e con l'utilizzo di ogni sistema o apparecchiature che possano risultare fondamentale ed importante in simili casi. Tra questi vi è, appunto, il 'body scanner' per i passeggeri, ossia una nuova macchina capace di fotografare in 30 secondo il corpo umano e di rilevare elementi estranei che sfuggono al metal detector. E' notizia di qualche giorno fa di come tale apparecchio, presto, dovrebbe arrivare anche all'Aeroporto di Malpensa, ma non solo: oltre allo scalo varesino, infatti, sarà in funzione anche a Fiumicino ed al 'Marco Polo' di Venezia. Questo a dimostrazione, l'ennesima, di come ci sia particolare attenzione verso quella che è la sicurezza di chi, quotidianamente, passa per gli aeroporti, per lavoro o, durante il periodo delle vacanze. Importante ricordare come, già, qualche anno fa lo scalo della provincia di Varese era stato il primo in Italia, grazie all'utilizzo di apparecchi radiogeni di ultima generazione, ad introdurre il controllo al 100 per 100 dei bagagli di stiva. Ed ora, ecco i 'body scanner'. A breve il Ministero dell'Interno e l'Enac, Ente Nazionale Aviazione Civile, dovrebbero avviare le procedure d'acquisto delle nuove apparecchiature da installare ai varchi di sicurezza, da quanto si è saputo, una decina che saranno attivi, come detto, a Malpensa, Fiumicino e al 'Marco Polo' di Venezia. Sicuramente si tratta di un sistema innovativo e, per molti aspetti, unico nel suo genere, anche se, come è normale in simili decisioni, sta suscitando diverse voci, alcune favorevoli ed altre, invece, contrarie. Differenti sono le opinioni di addetti ai lavori, delle parti politiche e della cittadinanza sull'installazione ed il successivo utilizzo di tali apparecchiature.

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