La Compagnia dialettale inverunese ha raggiunto l’importante traguardo dei 50 anni di fondazione. Per festeggiare durante il weekend della Fiera di San Martino hanno proposto uno spettacolo che ha ripercorso in maniera divertente e spensierata questo mezzo secolo di avventure su e giù dal palco, raccontando la storia paesana di Inveruno. Tante le persone accorse ad assistere alla recita, “tanto che abbiamo dovuto rimandarne indietro”, racconta felice Enrico Temporiti, uno dei fondatori della compagnia. “È nato tutto su un pullman, diretti in Val Formazza per gli esercizi con Don Rino Villa. A quei tempi si usava far baldoria, si cantava, non c’era l’autoradio, così io e il mio amico Alberto proponemmo in dialetto uno sketch divertente, imparato a memoria sentendo un 45 giri. La scenetta piacque al punto che Don Rino ci obbligò a ripeterla in albergo come intrattenimento serale e poi al ritorno, in oratorio femminile”. Così è partita un’avventura che oggi conta più di 30 membri, tra attori, registi, tecnici luci e suoni, scenografici, costumisti e truccatrici. “Il nostro proposito era ed è ancora oggi quello di far rivivere, attraverso i nostri spettacoli, situazioni e tradizioni di vita passata capaci di lasciare una traccia significativa nella nostra vita quotidiana, ricostruendo in particolare quell’atmosfera da cortile che sta inesorabilmente scomparendo”. Sono quattro i membri che cinquant’anni fa fondarono la compagnia e che ancora oggi ne fanno parte: con Enrico ci sono Alberto Vago, Gianangelo Fontana e Tarcisio Miramonti. Il presidente attualmente è Leonardo Castiglioni. “Prima facevamo uno spettacolo al mese, ora ne proponiamo uno a stagione circa. Facendo bene i conti, dalla nostra compagnia son passate più di 150 persone. Speriamo di continuare sempre con quest’entusiasmo!”.

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