Milano / Malpensa
I piatti turbighesi sparsi per l'Europa
- 30/11/2009 - 19:26
- Turbigo
Chi l’avrebbe mai detto che il nostro comune fosse così presente nella cucina europea. Casualmente, facendo delle ricerche su Google inerenti Turbigo, ci si incappa in una serie di siti stranieri in cui il nome del nostro comune è associato ad un determinato piatto, prevalentemente a base di carne. Ad esempio si viene a sapere che in un College di Cambridge viene servito alla mensa il cosiddetto ‘kidney Turbigo’, che si tratta di un secondo piatto a base di frattaglie (rognone). Oppure in Olanda è diffuso il ‘Turbigo roomsoep’, una vellutata di cui viene offerta pure la ricetta: 8 dL di besciamella; 2 dL di brodo di carne; 1 dL di panna da cucina; 60 g di pasta ‘vermicelli’; sale, pepe e parmigiano grattato. Tornando in Inghilterra, esiste una pubblicazione risalente al 1896 intitolata ‘The Thorough Good Cook’ di George Augustus Sala, giornalista inglese della seconda metà del XIX secolo, in cui viene elencato anche un piatto definito ‘Canapés à la Turbigo’, in pratica un rotolo di pasta fatto in casa farcito. In Francia vengono invece citati i ‘Rognons Turbigo’ di cui viene anche mostrata la ricetta: togliere la pellicina del rognone e tagliarlo in due parti; farlo saltare con un po’ di burro in una padella; preparare delle piccole parti di funghi champignons assieme a delle salsicce grigliate con della cipolla; spruzzare del vino bianco in padella; preparare salsa di pomodoro quanto basta e aggiungere un piccolo quantitativo di pepe; unire la salsa con il resto presente in padella. Questi piatti che siamo riusciti ad intercettare su internet, probabilmente sono sconosciuti alla maggior parte dei turbighesi. Viene da porsi una domanda, perché queste tradizioni sono migrate in altre nazioni europee? Chi è stato ad esportarle? Viene naturale pensare che, molto verosimilmente, vi sia una connessione tra la presenza francese sui nostri territori durante la Battaglia di Turbigo (3 Giugno 1859) e che a partire da questo evento i soldati siano entrati in qualche modo in contatto con qualche famiglia del nostro paese e che, stupiti dalla bontà di qualche pietanza, abbiano deciso di riprodurla una volta ritornati in patria. E’ solo un’ipotesi, probabilmente realistica, ma per gli altri casi ad oggi non sappiamo cosa abbiamo permesso la migrazione delle ricette. Forse la cosa più bella da pensare è che inconsapevolmente una parte nella nostra storia si ritrova nella cultura di alcuni olandesi, francesi ed inglesi senza conoscere cosa sia o dove si trovi Turbigo.
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