Milano / Malpensa
Halloween
- 28/10/2009 - 17:30
- Attualità
Fantasmini, streghette, scheletri, zombie, mostri e lupi mannari. Anche nei paesi del nostro territorio, nonostante la festa sia tipicamente americana, nella notte di ognissanti del passaggio dal 31 ottobre al 1 novembre, non è stato difficile incontrare qualche ragazzino aggirarsi per le vie in cerca di qualche dolcetto recitando la famosa frase ‘trick-or-treat?’, ma per la maggior parte dei casi sono state organizzate vere e proprie feste a tema nella casa di un amico, dove tra musica, scherzi, dolci, travestimenti e soprattutto l’‘atmosfera’ giusta, la serata è davvero stata un successo. Ancora una volta Halloween è tornata. Una tradizione che affonda le sue radici nel passato, quando tale festa coincideva con la fine dell’estate e che ora, anche se la ricorrenza è stata falsata e modificata dagli interessi consumistici, ha conservato il suo fascino, nelle simbologie e nel significato. Come i colori caratteristici: l’arancio richiama il colore del grano mietuto al termine dell’estate, il nero ricorda il buio dell’inverno. La tradizione di Halloween comincia ai tempi delle popolazioni celtiche nelle isole britanniche quando i Celti erano un semplice popolo di pastori, legato alle superstizioni magiche che influenzavano il ciclo della vita, così come la natura ed il tempo. Loro usanza era quella di celebrare, con grandi festeggiamenti con cui si ‘salutava’ l’arrivo dell’inverno, la fine della stagione dei raccolti: il 31 ottobre segnava per loro la fine dell’anno e di conseguenza il 1 novembre l’inizio di un nuovo anno. Questo popolo affascinante serbava nelle sua antica cultura l’idea che nella notte del 31 ottobre gli spiriti di coloro che erano defunti nel corso dell’anno si animassero per cercare un corpo da possedere per l’anno successivo. I viventi però, non volendo essere posseduti da questi macabri spiriti, cercavano di trasformare per quella notte le loro abitazioni in luoghi poco accoglienti e travestivano i loro corpi di maschere terrificanti così da terrorizzare e far fuggire gli spiriti desiderosi di possederli. Una festa macabra per alcuni, spaventosa per altri. Forse. Ma i ragazzi, ignorando le origini da cui è nata, spensierati, con le loro zucche illuminate alle finestre e i loro agghiaccianti e perfetti travestimenti, si divertono un mondo. E cantano: “Venite con me, è la festa di Ognissanti, faremo tremare tutti quanti. Gli scherzi, stavolta, son giustificati, le risa e i lazzi perfino aumentati”.
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