Milano / Malpensa
Juve: manca solo la matematica
- 29/04/2013 - 08:35
- Fuori campo
Nel primo anticipo della 34esima giornata di campionato, coglie un’importante vittoria l’UDINESE che si impone a Trieste sul CAGLIARI per 1 a 0. Sin da subito, gli ospiti mettono sotto i padroni di casa sul piano del gioco, con la solida linea mediana schierata da Guidolin che prende possesso del centrocampo, bloccando sul nascere le iniziative avversarie, oltre a creare pericoli con precisi tocchi smarcanti, tagli in zona offensiva e tentativi di imbucata per le punte. Prima occasione per Pereyra, che servito da Silva, centra una clamorosa traversa, con Lazzari che è anch’esso pericoloso con un’insidiosa conclusione da fuori, sventata con apprensione da Agazzi, a fronte di un Cagliari rinunciatario e dimesso, che si limita a coprire e a tentare di colpire di rimessa. Il secondo tempo vede l’Udinese alzare notevolmente il proprio baricentro nel tentativo di cercare il gol vittoria, con Zielinski che inizia a salire di colpi sulla trequarti, ed i centrocampisti che danno maggior forza d’urto all’attacco (potenziato dall’ingresso di Muriel) con Badu, che liberato al tiro, colpisce però centralmente. La grande pressione friulana porta al gol del vantaggio, con Domizzi che trova un preciso assist per Pereyra, che suggella la sua grande prestazione con un destro a giro che vale l’1 a 0. Il Cagliari tenta la reazione, anche con l’ingresso di Ibarbo, ma l’attenta difesa avversaria ferma ogni tentativo sulla trequarti campo, impedendo agli attaccanti di vedere la porta. Gli spazi lasciati dai rossoblu consentono all’Udinese di sfiorare con Di Natale il 2 a 0, fallito per un impreciso stop a tu per tu con Agazzi, per la meritata vittoria finale.
Termina per 1 a 1 la sfida tra ATALANTA e BOLOGNA. Partono meglio gli ospiti, che mettono in campo maggior aggressività, con l’ottimo lavoro in mediana di Perez, il buon giro palla sulla trequarti orchestrato da Kone, Taider e Pasquato, che crea buone spaziature, liberando al tiro Diamanti, il cui sinistro, deviato, termina di poco fuori. L’Atalanta riesce a uscire dal pressing avversario e crea buone spaziature sugli esterni Ferri e Del Grosso, che trovano alcuni interessanti traversoni, con Denis, il cui colpo di testa è deviato in corner. Anche Moralez inizia ad accendersi sulla trequarti con imbucate interessanti, servendo sulla corsa Giorgi e Brivio, i cui tentativi di tiro e cross sono però imprecisi, con lo stesso argentino pericoloso con una conclusione da fuori, a fronte di due tentativi di Kone e Gilardino. La ripresa vede farsi ancora più aggressiva e pericolosa l’Atalanta, che attacca con più uomini: Denis trova più rifornimenti e viene fermato per due volte dalle tempestive uscite di Curci, al pari di Livaja che, ben servito dal compagno, colpisce troppo centralmente sottoporta, con il portiere bravo ad opporsi. La pressione bergamasca è continua: è Brivio che, prima prova il sinistro, con Curci ancora attento, per propiziare poco dopo il gol del vantaggio, con un cross tagliato che, smanacciato dal portiere, termina sui piedi di Giorgi, che insacca l’1 a 0. Il Bologna aumenta la pressione in avanti e si porta sul pari grazie ad un’invenzione di Diamanti, che trova Gilardino con un preciso lancio, con il bomber biellese che stoppa, supera il suo avversario diretto e insacca di esterno destro l’1 a 1 finale. Il NAPOLI si aggiudica il match sul campo del PESCARA, per 3 a 0. Inizio molto pimpante, con due occasioni per parte, la prima a firma di Insigne, il cui tiro termina però a lato, la seconda con il tentativo di Caprari, che imbeccato da Di Francesco, si vede fermare da un grande intervento difensivo di Zuniga. Con il passare dei minuti è il Napoli a prendere le redini del match, con la maggior spinta dalle corsie laterali, le geometrie e i puntuali inserimenti di Dzemaili e Inler in mediana, oltre all’imprevedibilità di Pandev e Insigne, che ben imbeccati da Hamsik, con i loro scambi di posizione e uno-due diventano ben presto un rebus irrisolto per la difesa abruzzese. E’ prima Insigne a trovare la rete, giustamente annullata per fuori gioco, poi è Hamsik a testare i riflessi di Pelizzoli con un insidioso tiro da fuori con parabola arcuata e velenosa, ancora Insigne di testa ed infine Dzemaili, il cui potente destro su punizione è sventato da un attento Pelizzoli. Nella ripresa il copione non cambia, con il Pescara che, costretto a difendersi, tenta solo alcune ripartenze per la velocità di Sculli e Di Francesco. I partenopei passano in vantaggio con Inler, che raccoglie un cross basso deviato di Hamisk e tira trovando una sfortunata deviazione di Capuano che vale l’1 a 0. Poco dopo, Pandev calcia addosso a Pelizzoli la rete del possibile raddoppio, che si concretizza su assist di Maggio, con il macedone abile a girarsi e ad insaccare. Degno di nota anche il gran sinistro di Armero a termine di una bella azione personale, ma è Dzemaili a segnare il 3 a 0, con un potente e preciso destro, a fronte di alcuni vani tentativi abruzzesi a firma di Sforzini, Sculli e Cascione.
Vince per 2 a 0 la JUVENTUS in casa del TORINO. Poche le emozioni e senza grandi ribaltamenti di fronte, con i bianconeri che tentano di fare la partita con il proprio folto centrocampo ed i tentativi di verticalizzazione per l’unica punta Vucinic, oltre alla consueta spinta sull’out di destra di Lichtsteiner. Il Toro, dal canto suo, è molto accorto in difesa, con i mediani Basha e Gazzi che interrompono i fraseggi avversari e limitano notevolmente le ripartenze juventine, con il Toro che cerca di farsi pericoloso, ribaltando il fronte d’attacco, sui rapidi esterni Cerci e Santana con le occasioni di Vucinic, Lichtsteiner e Pogba per la Juventus e di Meggiorini e Cerci per i granata. La partita, avviata verso un pari, si sblocca sul finale: dopo un dubbio fallo di Bonucci su Jonathas, è Vidal che deposita in rete l’1 a 0, a cui fa seguito il 2 a 0 di Marchisio, su assist di Quagliarella. L’INTER esce sconfitta per 1 a 0 in casa del PALERMO. Buon inizio per i rosanero, che si dimostrano ben distribuiti sul campo, con l’attacco molto propositivo, il cui faro Miccoli si rende pericoloso in diverse occasioni. Di contro, l’Inter ci prova con il capitano Zanetti che conclude male dalla distanza, per poi essere costretto ad uscire a causa di un brutto infortunio. I nerazzurri non sono in gran forma, non orchestrano un buon possesso palla e subiscono le ripartenze avversarie, su una delle quali Barreto mette palla dentro per Miccoli, che tocca per Ilicic, che insacca l’1 a 0. L’Inter tenta di ripartire con diverse incursioni negli spazi lasciti liberi dagli avversari ed è Alvarez che prova a concludere su passaggio di Rocchi, a cui però replica prontamente il Palermo con il solito Miccoli. I nerazzurri non si arrendono e vedono uscir fuori le buone giocate di Jonathan, che pennella un cross per la testa di Rocchi, che va però fuori. La ripresa vede gli ospiti più compatti, cercare di ripartire con velocità alla ricerca del pareggio, con ancora Jonathan che scarica sul primo palo. Ma il Palermo non resta a guardare e orchestra il gioco con varie combinazioni: prima tra Donati e Kurtic, che mettono in mezzo per Aronica, poi tra Garcia e Donati, ma è bravo Handanovic a proteggere la porta. Sul finale, l’Inter ci prova ancora con Alvarez, che conclude di poco alto, senza così cambiare l’1 a 0 finale. Coglie un’importante vittoria la FIORENTINA che si impone a Genoa sulla SAMPDORIA per 3 a 0. Inizio gara molto equilibrata, con il gran pressing dei blucerchiati sui portatori di palla viola e i raddoppi di marcatura sugli esterni d’attacco, che imbrigliano notevolmente i talenti toscani, portando solo alla concessione di calci d’angoli, su pochi pericolosi cross sventagliati nel mezzo, ai quali cerca di rispondere la Samp, senza fortuna, con il lavoro di sponda di Maxi Lopez, a liberare gli inserimenti degli esterni, e i tagli nello spazio dei centrocampisti. E’ una giocata personale a sbloccare il match e l’episodio si concretizza con Cuadrado, che riceve palla da una trentina di metri dalla porta, ed esplode un terrificante destro che si infila nell’angolo sorprendendo Romero, al quale fa seguito poco dopo, su cross di Pasqual mal respinto dalla retroguardia blucerchiata, la gran giocata di Ljajic, che si libera a suon di finte dei difensori, e calcia un potente interno destro, sul secondo palo, che vale il 2 a 0, a suggellare il finire di tempo. La ripresa vede la Samp cambiare atteggiamento tattico e cercare con i cambi Eder prima, che svaria su tutto al fronte di attacco, Icardi poi, per dare più imprevedibilità all’attacco e cercare di riaprire la gara con la maggior spinta dalle fasce, ma è tutto inutile, e Sansone vanifica la migliore occasione colpendo troppo debolmente da posizione invitante col sinistro. I restanti minuti vedono la viola prendere le contromisure sugli avversari, con l’attenta coppia di centrali Rodriguez-Savic, che chiude ogni potenziale pericolo, con i devastanti esterni d’attacco Cuadrado-Ljajic che, beneficiando di maggior spazio, creano continui grattacapi agli avversari con uno contro uno e conclusioni verso la porta, con il colombiano, che prima salta l’avversario diretto e esplode di poco alto un gran destro, e il serbo, che va via sul fondo, mettendo una palla d’oro per l’accorrente Aquilani, che appoggia in rete il 3 a 0, che sancisce la meritata vittoria viola.
Vince la ROMA per 4 a 0 in casa contro il SIENA. Partono bene i giallorossi, devastanti sulla trequarti, dove le invenzioni di Totti e Lamela ed i continui inserimenti dei centrocampisti portano diverse situazioni di superiorità numerica in area di rigore e di potenziali occasioni da rete, oltre ad innumerevoli assist per Osvaldo, che in giornata di grazia, trova in più circostanze la porta. E’ proprio lui a realizzare l’1 a 0, mentre è un ispirato Totti a trovare Lamela che, al volo, segna il 2 a 0. E’ ancora Osvaldo l’autore della terza rete su bella azione sviluppata dalla sinistra da Florenzi, per poi realizzare anche il quarto gol, a fronte di un Siena quasi inesistente, costretto a difendersi per il gran possesso palla dei giallorossi, tentando di contrastarli con la sola velocità di Emeghara, autore dell’unico vero tentativo pericoloso per i suoi. Termina sullo 0 a 0 la sfida tra PARMA e LAZIO. Partita molto tattica e dalle poche emozioni, con entrambe le squadre abili a fermare i tentativi avversari piuttosto che a produrre gioco, con i pochi pericoli scaturiti da azioni personali, con un assist di Biabiany (tra i pochi a tentare l'uno contro uno sulla fascia destra) per Amauri e un’iniziativa personale di Valdes, a cui rispondono i biancocelesti con le occasioni di Radu, pericoloso con un colpo di testa, e le giocate di Klose ed Ederson. Il gioco prosegue spezzettato a centrocampo, con la Lazio che viene fuori nel finale, con le iniziative di Candreva, sulla fascia destra, e Kozak e Floccari, abili a cercarsi e a tentare la conclusione o la deviazione vincente, senza però trovare fortuna, ma è ormai troppo tardi: prima si vede espulso Biava, poi, a seguito dello scadere della fase di recupero, si vede annullare il gol realizzato da Kozak, su punizione di Hernanes, per il pareggio finale. La sfida tra CHIEVO VERONA e GENOA si conclude per 1 a 0 a favore dei rossoblu. Primo tempo sottotono, con entrambe le squadre poco propositive, con i padroni di casa che partono meglio, rendendosi subito pericolosi con una punizione alta di Sardo ed un tiro di Stoian, mandato in angolo dall’abile Frey, a cui rispondono gli avversari con una bella girata di Moretti. La ripresa è un po’ più dinamica e vivace, con le due squadre a caccia del gol vittoria, con il tentativo dalla distanza di Sardo e quello più pericoloso di Luciano (verso il finale) a cui replicano Rigoni e a seguire Floro Flores, i cui tiri sono però deviati dall’attento Puggioni. L’episodio che sblocca la partita vede Borriello protagonista, abile ad insaccare l’1 a 0 sugli sviluppi di un calcio d’angolo, per la fondamentale vittoria finale per i suoi. Termina per 4 a 2 la sfida tra MILAN e CATANIA. Primo tempo a tinte completamente rossonere, con i padroni di casa che imbrigliano il Catania nella propria metà campo, con grande pressing e aggressività sui portatori di palla, per poi sviluppare splendide manovre avvolgenti, con il lavoro di sponda e le conclusioni di Balotelli a liberare spazio per gli inserimenti delle mezz’ali al tiro e dei terzini per il cross, il gran lavoro sulle fasce degli esterni d’attacco, pericolosi sia con imprevedibili uno contro a cercare il tiro, sia come assist men per i compagni. Numerose le occasioni dei rossoneri, con una conclusione di Montolivo, vari tentativi di Balotelli, con Frison abile ad opporsi in più circostanze. Il Catania, fino a quel momento inesistente, realizza l’1 a 0 sull’unica azione creata, con il colpo di testa vincente di Legrottaglie su corner, al quale fa seguito un pericoloso destro respinto da Amelia, su azione di rimessa di Gomez. Il Milan, nonostante lo svantaggio, continua a macinare gioco e dopo una azione movimentata arriva il meritatissimo gol del pari, a suggellare il primo tempo, realizzato da Flamini, su assist di Boateng. Nella ripresa, anche se gli uomini chiave del Milan calano fisicamente, continuano ad attaccare, mentre gli ospiti cambiano atteggiamento, mostrandosi meno passivi in fase difensiva, aggredendo i portatori di palla avversari, colpendo così maggiormente in contropiede con la velocità dei propri attaccanti. Prime occasioni di marca rossonera, con El Shaarawy, che per due volte si libera al tiro, con Frison attento ad opporsi, come sul tentativo di testa da corner di Montolivo, al quale risponde il Catania, che colpisce alla prima occasione pericolosa della ripresa, con l’ottimo lavoro di Izco nel recuperare palla, con l’argentino abile a servire subito Barrientos, che trova un assist al bacio per lo scatto di Bergessio, che realizza il 2 a 1. Il match diventa frenetico, con il Milan che non ci sta, e attacca a pieno organico, con El Shaarawy che da buona posizione angola fuori e poco dopo, con il neo entrato Pazzini che è abile prima a ribadire in rete la corta respinta di Frison su gran destro da fuori di Balotelli per il 2 a 2 e poi, ad avventarsi come un avvoltoio su un tiro deviato sottomisura di El Shaarawy insaccando il 3 a 2. Nei minuti finali, arriva anche il quarto gol realizzato da Balotelli su rigore concesso per un fallo sullo stesso attaccante, per la scoppiettante vittoria finale.
In definitiva, la Juventus e il Napoli sono ormai ad un passo da scudetto e secondo posto, mentre infuria la lotta Champions con Milan e Fiorentina entrambe vittoriose e distanti un solo punto, e quella per l'Europa League, con 5 squadre in 4 punti, mentre la lotta salvezza vede il Palermo (ad oggi salvo) e il Genoa a pari punti, allontanarsi di due lunghezze dal Siena, con il Torino, che ora con soli 4 punti di margine, rischia, ed il Pescara, ormai praticamente retrocesso.
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