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mercoledì 25 dicembre 2024 | ore 05:45

Intervista a Massimo Garavaglia

"Nei nostri programmi: il 75% delle tasse sul territorio e appalti a km 0"
Politica - Massimo Garavaglia a un comizio

Vincere in Lombardia per completare, con Veneto e Piemonte, la ‘Macroregione’ del nord. E’ questo l’obiettivo dichiarato della Lega Nord che si appresta a una tornata elettorale quanto mai importante, per la prima volta senza la guida di Umberto Bossi. “Siamo l’unico partito ad aver fatto un congresso vero – ci commenta Massimo Garavaglia, eletto sindaco di Marcallo con Casone nel 1999 e 2004, prima di venir eletto come parlamentare – La classe dirigente del nostro partito è stata completamente rinnovata, eleggendo con convinzione Roberto Maroni come nostro segretario. Basti pensare che dei 26 senatori della Lega Nord uscenti, solo in 3 siamo stati ricandidati”. Massimo Garavaglia, infatti, dopo essere stato eletto deputato nel 2006, è stato eletto senatore nel 2008 con l’importante incarico di vicepresidente della ‘Commissione Bilancio’.
Ora una nuova sfida elettorale e, ancora una volta, si ripresenta l’alleanza con il Pdl, ma come ha reagito la base del partito? “All’inizio è stato difficile spiegare il motivo del ritrovarsi – ammette – poi la gente ha capito i punti di contatto del programma elettorale e il valore politico per arrivare alla vittoria in Lombardia. Io stesso ho partecipato alla stesura di alcuni punti del programma, condivisi poi con il Pdl, tra cui: la ‘Macroregione del Nord’, il trattenere il 75% delle tasse sul territorio, il sostegno all’occupazione giovanile, la riduzione dei poteri di Equitalia,… Alcuni di questi punti sono fiducioso possano essere applicati appena vinte le elezioni. Mi permetto di presentare qualche dato: il gettito fiscale della Lombardia è di 108 miliardi di euro, la spesa sanitaria di tutta Italia 106, è importante che non vengano buttati i soldi, seguendo l’esempio virtuoso perseguito nelle regioni del nord. Trattenendo 16 miliardi di euro possiamo iniziare fin da subito a ridurre le imposte tagliando l’Irap ed il ticket sanitario”.
Da più parti serpeggia un forte risentimento contro la ‘Casta’, come intercettare questo crescente malumore e magari riavvicinare la politica ai cittadini? “Noi con la devolution avevamo già dimezzato il numero dei parlamentari… poi la sinistra ha bocciato la riforma”.
Entrando in una dimensione più territoriale, il magentino e il castanese si trovano ad affrontare una pesantissima crisi economica, come e da dove ripartire? “In primo luogo, come già detto, mantenere il 75% delle imposte sul territorio e a chi dice che non si può fare rispondo: si deve fare! Le altre cose su cui occorre lavorare urgentemente sono gli appalti a km 0 e l’accesso al credito. Dobbiamo tornare a far lavorare le nostre aziende, per questo si deve instaurare un nuovo rapporto di collaborazione privilegiando le ditte del territorio; allo stesso modo occorre sviluppare un rapporto con le banche territoriali, magari con la garanzia della ‘Cassa deposito e prestiti’.
Ma per quanto riguarda i settori da cui ripartire, quali i settori su cui investire? Potrebbe essere l’Expo? “Occorre innovare in tutti i settori, anche quelli tradizionali – spiega Massimo Garavaglia – ammodernando i processi produttivi e valorizzando la professionalità del singolo. Io stesso, alle mie figlie, non smetterò mai di consigliare di imparare almeno tre lingue straniere, l’inglese è importante conoscerlo più dell’italiano. E’ fondamentale che ognuno segua le proprie inclinazioni senza trascurare i lavori cosiddetti ‘manuali’, che in realtà hanno oggi una componente intellettuale notevole. Per quanto concerne l’Expo, invece, crediamo sia ancora una grande occasione che non è possibile perdere. Maroni ha già sul tavolo tutti i progetti, dal primo giorno alla guida della Regione sarà sua priorità recuperare il tempo perduto”.
Tornando all’attualità, quale è la notizia che l’ha colpita di più? “Il caso dei Monte dei Paschi di Siena è emblematico: il Pd e Monti hanno regalato 3,9 miliardi, l’intero gettito Imu sulla prima casa, a una banca privata. In commissione sono riuscito ad oppormi perché almeno tutti emonumenti extra al Cda siano bloccati finché non sono rimborsati i soldi allo Stato. L’altra mia soddisfazione è aver fatto abrogare la proposta di Monti di rendere obbligatorie le gomme da neve su tutte le strade, cosa che avrebbe portato dei costi assurdi”.

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